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Lo scaccianeve
Questo nome molto curioso non sta ad indicare un fenomeno che porti bel tempo soffiando via le perturbazioni, bensì si tratta di un vento che “scaccia” la neve.
Tempo
Questo nome molto curioso non sta ad indicare un fenomeno che porti bel tempo soffiando via le perturbazioni, bensì si tratta di un vento che “scaccia” la neve.
Lo scaccianeve è un effetto dovuto al forte vento che solleva in blocco la neve depositata al suolo. Se il vento è sufficientemente forte e turbolento, le particelle di neve vengono sollevate dal suolo, provocando di conseguenza accumuli di neve ventata anche notevoli, specie in alcune zone di montagna.
Quando le raffiche di vento sono sufficientemente forti da sollevare le particelle di neve ad altezze moderate o elevate dal suolo, si parla di scaccianeve alto (blowing snow BLSN).
La concentrazione delle particelle di neve è talvolta sufficiente a velare il cielo e persino il Sole. Le particelle di neve sono quasi sempre mosse violentemente dal vento.
La visibilità verticale diminuisce a seconda dell'intensità del fenomeno. La visibilità orizzontale all’altezza degli occhi è generalmente molto scarsa, dove per altezza degli occhi si intende 1.80 metri dal suolo. Quando il fenomeno è intenso, è difficile determinare se contemporaneamente sono presenti anche precipitazioni sotto forma di neve.
Nel caso dello scaccianeve basso (low drifting snow DRSN), il vento è più debole e le particelle vengono sollevate ad altezze moderate o basse.
Il movimento delle particelle di neve è più o meno parallelo al terreno. La neve in movimento può oscurare gli ostacoli molto bassi. Tuttavia, né la visibilità verticale né quella orizzontale all'altezza degli occhi sono sensibilmente ridotte.
Durante gli scorsi giorni questo fenomeno è stato ben visibile in zone come la Leventina, interessata dal favonio che ha raggiunto localmente raffiche di oltre 50 nodi (circa 90 km/h) fino sul fondovalle.