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L'ondata di freddo in Nord America ha effetti sul tempo in Svizzera?

MeteoSvizzera-Blog | 21 gennaio 2025

Un'ondata di freddo si estende attualmente su gran parte del Canada centrale e orientale e degli Stati Uniti. Al contrario, gran parte dell'Europa ritroverà temperature miti per la stagione nel corso della settimana. Vi proponiamo alcune spiegazioni sul legame tra il freddo in Nord America e le temperature miti in Svizzera.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Condizioni anticicloniche hanno determinato oggi il tempo sull'insieme della regione alpina. Nei prossimi giorni correnti occidentali torneranno a condizionare il tempo sull'Europa, con afflussi di aria mite per la stagione. Questo cambio di massa d'aria sarà particolarmente percepibile alle basse quote nord-alpine, dove giaceva aria piuttosto fredda e dove le correnti da ovest trovano un binario privilegiato verso l'Altopiano.

All'interno del flusso occidentale transiterà poi una perturbazione tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina; anch'essa risulterà maggiormente attiva a nord delle Alpi poiché la catena alpina funge da barriera naturale per questi afflussi da ovest. Il limite delle nevicate risulterà però piuttosto elevato, attorno ai 1500 metri, proprio a causa delle temperature miti della massa d'aria in arrivo.

Ondata di freddo in Nord America

Nel frattempo, un flusso di aria artica si estende su gran parte del Canada e degli Stati Uniti. Questa ondata di freddo potrebbe far scendere le temperature a livelli che non si vedevano da decenni in alcune zone. A Washington D.C. le temperature potrebbero scendere sotto la soglia dei 0 °F (-17,8 °C), il che non accadeva dal gennaio 1994. Ci si attendono inoltre delle nevicate fino in Lousiana, che si trova alla stessa latitudine del Marocco meridionale per intenderci.

La mappa sottostante mostra la simulazione del modello per quanto riguarda le temperature di oggi, martedì, a 850 hPa (circa 1500 m). Questa zona di aria molto fredda si estende sul Nord America, con temperature in alcuni punti inferiori a -30°C a a questa quota. Un'altra zona con temperature molto basse si trova sulla Russia settentrionale. L'Europa, invece, rimane in aria molto mite.

Se guardiamo al livello del suolo, cioè alla temperatura a 2 m, troviamo una situazione simile. La figura 3 mostra l'anomalia di temperatura prevista a 2 m per sabato 25 gennaio. In blu, la temperatura sarà inferiore alla temperatura media che ci si può attendere in questo periodo dell'anno, mentre in rosso sarà superiore. Possiamo notare che l'aria fredda si estenderà verso il sud degli Stati Uniti con temperature inferiori alla norma, mentre le temperature saranno superiori alla norma nel nord del Canada e in Alaska. Le temperature saranno superiori alla norma anche nella maggior parte dell'Europa. Possiamo anche notare che l'aria fredda nordamericana si estenderà verso l’Atlantico settentrionale, ma si riscalderà gradualmente prima di raggiungere l'Europa grazie al passaggio sulle acque relativamente calde dell'oceano.

Mite in Europa

L'arrivo di quest'aria fredda sull'Atlantico rafforzerà la corrente occidentale e favorirà la formazione di minimi barici (depressioni). Infatti, l'aria fredda sul mare relativamente caldo crea una situazione di instabilità, cioè la temperatura dell'aria cala rapidamente con l'altitudine. Questa instabilità genera movimenti d'aria ascensionali su larga scala che portano alla formazione di depressioni. Anche la corrente a getto (illustrata dalle frecce nella figura 4) si rafforzerà e avrà a sua volta un ruolo nella formazione delle depressioni.

La Svizzera dovrebbe rimanere ai margini di queste depressioni con l’anticiclone delle Azzorre che estenderà il suo influsso sull'Europa sud-occidentale. Verso la fine della settimana saremo quindi toccati da un flusso sud-occidentale moderato e molto mite. In caso di precipitazioni, il limite delle nevicate risulterà dunque piuttosto alto.