I nordamericani li chiamano « pancake ice » mentre i colleghi romandi hanno trovato un adattamento chiamandole « crêpes de glace »; noi le indicheremo allora in questo articolo come « gallette di ghiaccio ».
È un fenomeno che può verificarsi nei mari, nei laghi e nei fiumi delle regioni polari. Sono necessarie tre condizioni: una distesa d'acqua o un fiume con acqua molto fredda, una temperatura dell'aria ben al di sotto di 0°C e una superficie dell'acqua leggermente agitata, dal vento o dalla corrente. Un quarto fattore è la presenza di nebbia gelata, che permette di sbiancare la superficie delle chiazze di ghiaccio galleggianti e renderle quindi più visibili.
Con delle temperature in calo, gli strati superficiali inizieranno a congelare, ma l'agitazione dell'acqua e il movimento delle onde impediranno che la superficie si congeli per intero. Si formeranno quindi delle chiazze di ghiaccio che si scontreranno leggermente fra loro, gireranno su se stesse e assumeranno gradualmente una forma arrotondata. Queste "gallette" di ghiaccio galleggiano sulla superficie dell'acqua e possono crescere, con dimensioni che variano da circa 30 cm a 3 m di diametro e da 1 a 10 cm di spessore.