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Novembre 2024 a sud delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 06 dicembre 2024

A sud delle Alpi il mese di novembre è stato caratterizzato da prevalenti condizioni anticicloniche che hanno determinato un soleggiamento abbondante e precipitazioni scarse, tranne una nevicata importante fino a basse quote il giorno 21. La temperatura mensile è risultata vicina alla norma.

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Temperatura attorno alla norma

Mediata su tutto il territorio sudalpino svizzero, la temperatura media del mese di novembre 2024 è risultata di 1,2 °C superiore alla norma 1991-2020. Tuttavia, a causa delle frequenti condizioni di inversione termica, alle basse quote le temperature sono risultate nella norma o inferiori ad essa. A Lugano, per esempio, la temperatura media mensile corrisponde alla media 1991-2020, mentre a Stabio e a Magadino/Cadenazzo è stata registrata un’anomalia negativa di rispettivamente 0,5 e 1,5 °C.

All’interno della lunga serie storica iniziata nel 1864, novembre 2024 risulta per il versante sudalpino il quattordicesimo mese di novembre più mite dall’inizio delle misure, per la stazione di Lugano il ventisettesimo più mite.

Fra il trentennio preindustriale 1871-1900 e l’ultimo trentennio 1995-2024 a sud delle Alpi il mese di novembre è diventato più caldo di 1,4 gradi. Come illustrato nella figura 2 di questo blog, la maggior parte dei mesi mostra un riscaldamento più marcato. Il mese che mostra il riscaldamento maggiore è giugno, che nell’ultimo trentennio è diventato mediamente più caldo di 2,6 °C rispetto al periodo 1871-1900, mentre quello che mostra il riscaldamento minore è settembre, con un aumento di 1,0 °C.

Mite soprattutto nella prima parte del mese

Nella prima parte del mese le temperature si sono mantenute generalmente al di sopra della norma. Il tempo è stato caratterizzato da condizioni anticicloniche che hanno determinato frequenti inversioni termiche. Le anomalie di temperatura positive sono state infatti più marcate in montagna rispetto alle regioni di pianura. Nella seconda metà del mese il tempo è invece risultato più variabile; in particolare, il 20 novembre un fronte freddo ha valicato le Alpi provocando una diminuzione delle temperature dapprima in montagna, in seguito anche alle basse quote. La giornata del 21 novembre, che ha visto nevicate fino a basse quote, è risultata la più fredda del mese con anomalie negative comprese fra 4 e 8 gradi. Le temperature sono rimaste su valori inferiori alle medie pluriennali fino al giorno 24, per poi tornare su valori superiori alla norma, ad eccezione dell’ultimo giorno del mese.

Nel mese di novembre non sono state registrate temperature che rientrano nelle dieci più alte o più basse mai misurate in questo mese, ad eccezione della stazione sul Passo del Bernina (2260 m), dove il 3 novembre la temperatura ha raggiunto i 13,9 °C, il valore più elevato mai registrato in novembre dall’inizio delle misure nel 1972.

Mese quasi asciutto

Gran parte delle giornate di novembre sono risultate asciutte. Le zone adiacenti la cresta alpina principale sono state interessate da deboli precipitazioni portate da nord il 12, 19, 20, 22, 26 e 28 novembre, mentre nel pomeriggio del giorno 21 le precipitazioni hanno interessato tutto il versante sudalpino.

Mediate su tutto il territorio, la somma delle precipitazioni di novembre è risultata pari al 23 % della norma 1991-2020, ma con alcune differenze regionali. Infatti, mentre sul Ticino meridionale è stato raggiunto solamente il 5 % della pioggia media mensile, lungo le Alpi questa percentuale sale al 30 %.

Nevicata precoce importante

La massa d’aria fredda affluita a sud delle Alpi il giorno precedente ha permesso alle precipitazioni del 21 novembre di cadere sotto forma di neve fino a basse quote. La mattina del 22 novembre sono stati misurati alcuni centimetri di neve anche sulle pianure. Ad esempio, a Lugano (273 m) sono stati misurati 7 cm, a Brissago (280 m) 6 cm, a Locarno Monti (378 m) 15 cm, a Biasca (278 m) 7 cm, a Morbio Superiore (594 m) 8 cm. A quote più elevate gli accumuli sono stati più importanti, come i 27 cm misurati a Sonogno (910 m) o i 24 cm di Mosogno (775 m). In montagna a San Bernardino (1639 m) sono caduti 28 cm, ad Airolo (1139 m) 48 cm, ad Altanca (1419 m) e a Bosco Gurin (1486 m) 58 cm. Meno toccate la Val Bregaglia con 17 cm misurati al Maloja (1810 m, stazione SLF) e la Valposchiavo con 19 cm misurati a Cavaglia (1707 m).

Per le basse quote del Sottoceneri si è trattato di una fra le nevicate più precoci. I 7 cm caduti a Lugano rappresentano infatti una nevicata tra le tre più precoci dal 1935 ad oggi: solamente nel 1974 e nel 1952 si accumularono alcuni centimetri di neve fresca prima del 22 novembre (3 cm il 4 novembre 1974, 2 cm il 18 novembre 1952). A Locarno Monti invece, dove dal 4 dicembre 2020 non era più stato rilevato un accumulo di neve fresca giornaliero di almeno 15 cm, a partire dall’inizio delle misure nel 1935 un centimetro o più di neve fresca prima del 22 novembre è stato misurato 15 volte.  I 15 cm di neve fresca misurati a Locarno Monti costituiscono comunque il valore più elevato per il mese di novembre dall’inizio delle misure nel 1935. Il primato precedente apparteneva al 28 novembre 1947 con 14 cm.

L’evento di forti nevicate è stato seguito inizialmente da una corrente favonica e in seguito da giornate miti, di conseguenza la neve è sparita molto rapidamente e non solo alle quote più basse. Anche nelle vallate alpine infatti, nelle due settimane successive l’evento il manto di neve polverosa di 20-40 cm è sparito fin verso i 1200-1600 metri (in base all’esposizione del terreno).

Mese molto soleggiato

Grazie alle frequenti condizioni anticicloniche, il numero totale di ore di sole è stato elevato su tutto il versante sudalpino, compreso fra il 160 e il 190 % della media pluriennale. Con il 169 % della norma, per Locarno Monti si è trattato del secondo mese di novembre più soleggiato dall’inizio delle misure nel 1959, per Lugano con il 164 % del settimo più soleggiato dal 1885.