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Zuppa umida

MeteoSvizzera-Blog | 27 ottobre 2024
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Una fase prolungata molto umida e mite per la stagione si conclude oggi. Potremmo definirla isotermia in presenza di aria satura, ma zuppa umida rende meglio. Facciamo qualche considerazione su questo periodo, buona lettura.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Nebbia, precipitazioni, nuvolosità bassa, foschia, umidità, questi i temi che ci hanno accompagnato negli ultimi giorni. Una prolungata fase di sbarramento con apporti di aria mite dal Mediterraneo, e conseguenti precipitazioni a sud delle Alpi. Fortunatamente l’afflusso nei bassi strati è restato debole o moderato, limitando l’intensità delle precipitazioni, che si sono manifestate più forti sul vicino Piemonte.

Interessante in questi giorni è stata la stabilità delle temperature che sono oscillate fra soli 2 gradi, fra 14 e 16 gradi, su 4 giorni. Un caso raro alle nostre latitudini dove tipicamente lo scarto fra temperature notturne e giornaliere, minima e massima, è ben più marcato.

Periodo anche mite per la stagione , dove le temperature medie hanno segnato uno scarto positivo dalla norma di 3-5 gradi.

L’isotermia prolungata di questi giorni e dovuta in particolare alla saturazione della massa d’aria, e la fitta nuvolosità, l’ambiente diurno è così restato isolato dalla radiazione solare evitando la risalita delle temperature, mentre le notti non hanno avuto una perdita di calore per irraggiamento, tipicamente marcata in caso di cieli sgombri da nubi. In concreto, possiamo ribadirlo, una zuppa umida che ci ha accompagnato su più giorni.

Da 4 giorni l’umidità relativa delle stazioni SwissMetNet di pianura è restata prossima alla saturazione (100%) come si denota nel grafico delle misurazioni qui sotto.

Lo strato di aria satura era particolarmente spesso, la stessa situazione la ritroviamo infatti nelle stazioni di misura sui 1600 metri di quota, vedi sotto, con un raggiungimento del limite di 100% di umidità relativa ancora più marcato. Sopra questa quota il top nella nuvolosità presente si fissava attorno ai 4000 metri di quota, con pennacchi più alti in caso di evoluzione convettiva.

Le precipitazioni, associate alla prolungata fase di sbarramento, si sono manifestate in particolare al primo sollevamento della Costa Tirrenica, mentre si sono spinte a fatica verso l’entroterra per la assenza di un flusso sostenuto nei bassi strati. L’orientamento dei venti ha fatto si che il Ticino sia restato al margine dei maggiori afflussi che hanno raggiunto l’alto Piemonte. La Vallemaggia è risultata la regione con maggiori precipitazioni, che in 72 ore hanno localmente sfiorato accumuli di 100 mm.

E per finire in bellezza, ecco l’andamento dei prossimi giorni: