Cosa sono gli uragani?
Partiamo col ricordare che, in generale, è il nome ciclone tropicale che definisce questa struttura dal “cuore caldo”. Dopodiché, tipicamente ci sono due nomi principali utilizzati nel mondo per definire questi cicloni: uragano viene utilizzato maggiormente sull’oceano Atlantico settentrionale e nel Pacifico centro e nord-orientale, mentre nel Pacifico occidentale e in parte dell’oceano Indiano, viene di norma preferito il termine tifone.
Dinamica interna
L'uragano è un sistema ciclonico che si origina su acque molto calde, in cui la temperatura della superficie raggiunge i 27 gradi su delle aree piuttosto estese e per una profondità di almeno 50 metri. Si formano quindi tipicamente nelle zone tropicali o subtropicali del pianeta. Un ciclone tropicale è caratterizzato da un centro o da un vortice di bassa pressione con nucleo caldo. Inoltre, l'uragano è caratterizzato da diversi fronti temporaleschi molto violenti, che si allungano dal centro a forma di spirale. Queste spirali ruotano attorno a un centro ben definito: il cosiddetto occhio del ciclone, il quale solitamente è una zona di relativa calma e spesso addirittura con cielo sereno.
I cicloni tropicali mediterranei
I cicloni tropicali mediterranei, ribattezzati anche “medicane” (dall’unione di mediterranean e hurricane) si formano quando la superficie del mare nelle regioni del Mediterraneo raggiungono elevate temperature (anche superiori a 30 gradi). Di conseguenza, condizioni per la formazione di tempeste simil-tropicali sono presenti anche nel Mediterraneo. Si tratti in questo caso di un sistema depressionario che, a differenza degli altri che abbiamo in Europa, ha un cuore caldo. Come i cicloni tropicali, anche i medicanes prendono l’energia dalla superficie marina molto calda e dalla condensazione del vapore acqueo.
Differenze climatiche
I cicloni tropicali si differenziano da quelli extratropicali a partire dalla loro struttura e dinamica. I cicloni extratropicali, che sono le depressioni che conosciamo in Europa, si formano quando si scontrano masse d'aria, tipicamente una massa d'aria calda e umida provenienti da sud con una massa d'aria fredda proveniente dalla zona polare. A causa delle differenti densità delle masse d’aria e della rotazione terrestre, esse iniziano a roteare. Queste depressioni hanno il cuore freddo, esattamente il contrario rispetto ai cicloni tropicali. Soprattutto hanno anche dei sistemi frontali ben definiti.
I cicloni tropicali hanno un cuore caldo: la loro energia deriva da una superficie marina oceanica molto calda che, evaporando e salendo condensa e rilascia dell'energia nell’atmosfera sotto forma di energia termica. Non hanno fronti, ma come detto hanno spirali temporalesche molto violente.
Impatto del cambiamento climatico
Il riscaldamento globale porta alla presenza di maggior energia nell’atmosfera, a una maggior presenza di vapore acqueo nell’aria e ad acque oceaniche gradualmente più calde. Queste condizioni generali incidono direttamente sull’intensità e sul numero all’anno delle tempeste tropicali e degli uragani. Con l’aumento del livello del mare dovuto al riscaldamento degli oceani, anche se il numero degli uragani dovesse rimanere costante, il loro impatto diventerà più devastante, poiché le ondate sulle zone costiere diventano più violente.