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Fig. 1: cartina al suolo di oggi alle 14: l’anticiclone era centrato fra la Polonia e l’Ucraina. I fronti erano ben lontani dall’Europa centrale
Fig. 1: cartina al suolo di oggi alle 14: l’anticiclone era centrato fra la Polonia e l’Ucraina. I fronti erano ben lontani dall’Europa centrale (MeteoSvizzera)
Fig. 2: alla stessa ora, la situazione in quota (superficie 500 hPa, circa 5750 m) si presentava così. Le linee nere indicano il geopotenziale in decametri, in colore la temperatura. È ben riconoscibile la “goccia fredda” che sfiorava la Svizzera settentrionale
Fig. 2: alla stessa ora, la situazione in quota (superficie 500 hPa, circa 5750 m) si presentava così. Le linee nere indicano il geopotenziale in decametri, in colore la temperatura. È ben riconoscibile la “goccia fredda” che sfiorava la Svizzera settentrionale (ECMWF / MeteoSvizzera)
Fig. 3: la goccia fredda, a forma di spirale, spicca particolarmente sull’immagine satellitare nel canale sensibile al vapore acqueo
Fig. 3: la goccia fredda, a forma di spirale, spicca particolarmente sull’immagine satellitare nel canale sensibile al vapore acqueo (Meteosat / MeteoSvizzera)

Il tipo di tempo determinato da questa situazione è stato particolarmente difficile da decifrare soprattutto a nord delle Alpi: sulle pianure l’effetto dell’anticiclone ha determinato la formazione di uno strato di nebbia alta al di sotto dei 1500 m circa, nebbia che si è poi in gran parte dissolta; lungo i rilievi si è per contro manifestata l’instabilità legata alla goccia fredda. Si sono così verificati alcuni rovesci, lungo il Giura (più vicino al centro depressionario in quota) persino un temporale fuori stagione.

Fig. 4: immagine satellitare in una combinazione di diversi canali, che evidenzia la nuvolosità. È anche rappresentata l’attività elettrica (fulmini): è riconoscibile il temporale sul Giura
Fig. 4: immagine satellitare in una combinazione di diversi canali, che evidenzia la nuvolosità. È anche rappresentata l’attività elettrica (fulmini): è riconoscibile il temporale sul Giura (Meteosat / Météorage / MeteoSvizzera)

A sud delle Alpi gli effetti di questa situazione erano invece diversi e, almeno a grandi linee, più facili da prevedere. L’anticiclone sull’Europa orientale ha indotto deboli correnti dai quadranti orientali negli strati vicino al suolo, spingendo aria umida in direzione del versante sudalpino. Ne è derivato un debole effetto di sbarramento, che ha formato uno strato nuvoloso esteso al di sotto dei 4000 m circa. Da alcuni giorni siamo in presenza di una massa d’aria particolarmente mite per la stagione e moderatamente instabile: si sono così potute sviluppare nubi cumuliformi. Anche se queste non riuscivano a spingersi oltre i 5000 m di quota, sono state sufficienti a produrre precipitazioni sotto forma di rovescio.

Domani, venerdì, la goccia fredda sarà lontana, sopra la Danimarca. Il tempo a sud delle Alpi cambierà ben poco, con nuvolosità sempre estesa e alcune piogge sparse, con periodi asciutti anche prolungati specialmente nel pomeriggio. Al nord, invece, tornerà a dominare l’anticiclone, con le tipiche nebbie di stagione sotto 800-1000 m e tempo soleggiato al di sopra.

Che cosa succederà nel fine-settimana?

La vedete, nella figura 4, quella bella fascia nuvolosa sulle coste atlantiche dell’Europa? Si tratta di una perturbazione che nel fine-settimana andrà a formare una depressione sul Mediterraneo occidentale (un’altra goccia fredda), aumentando l’afflusso di umidità verso il pendio sudalpino. Le piogge si faranno più consistenti, anche se sembrerebbero toccare soprattutto il Piemonte.

I dettagli sono al momento ancora incerti, a causa della traiettoria non ancora chiara che assumerà la depressione. Anche il miglioramento, che nei giorni scorsi vi avevamo promesso per domenica, sembra ritardato di almeno 24 ore.