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Giornata mondiale dello strato di ozono

MeteoSvizzera-Blog | 19 settembre 2024
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Il 16 settembre coincide con l'anniversario della firma del Protocollo di Montreal del 1987 sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.

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Il Protocollo di Montreal è il trattato, ratificato da tutti i Paesi del mondo, che controlla la produzione e l'uso delle sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS) e dei loro sostituti. Grazie alle misure previste dal Protocollo, le quantità di sostanze che riducono lo strato di ozono stanno diminuendo e sono stati confermati i segni di recupero dello strato di ozono, anche per quanto riguarda il buco dell'ozono antartico.

Il tema della Giornata Mondiale dello Strato di Ozono 2024 è “Il Protocollo di Montreal: avanzare nell'azione per il clima”. Si tratta di un riconoscimento dei risultati ottenuti dal Protocollo al di là del suo obiettivo principale, ovvero il ripristino dello strato di ozono. In particolare, poiché le ODS sono anche potenti gas a effetto serra, la loro riduzione ha avuto l'effetto collaterale di mitigare il riscaldamento globale. Ad esempio, uno studio (in inglese) stima che il Protocollo abbia posticipato di 15 anni la data prevista per l'assenza di ghiaccio nell'Artico.

Inoltre, l'Emendamento di Kigali del 2016, ratificato dall'80% dei firmatari originari del Protocollo, sta riducendo gradualmente la produzione di idrofluorocarburi (HFC), dannosi per l'ozono, a favore di sostanze più recenti con un'impronta climatica minore rispetto agli HFC.

Gli studi sullo strato di ozono condotti nell'ultimo anno confermano che il recupero dello strato di ozono sta procedendo come previsto (rapporti UNEP).
Lo strato di ozono nell'alta stratosfera si sta riprendendo a un ritmo del 2-3%/decennio alle nostre latitudini. Il futuro dipende dagli scenari climatici considerati, con scenari standard che indicano un ritorno ai livelli del 1980 entro il 2066 nell'Antartico, il 2045 nell'Artico e il 2040 nel resto del mondo.

Tuttavia, la necessità di ulteriori ricerche sulle nuove potenziali minacce allo strato di ozono è molto reale. Uno studio (articolo in inglese) ha dimostrato che le recenti misurazioni della composizione degli aerosol stratosferici includono una notevole concentrazione di alluminio e altri elementi, attribuiti al crescente numero di veicoli spaziali che rientrano e si disintegrano nell'atmosfera. Dato il numero di lanci di piccoli satelliti previsti nei prossimi anni, questo lavoro evidenzia la necessità di comprendere meglio la capacità degli aerosol stratosferici contenenti metalli di influenzare l'abbondanza di ozono.

In un altro contesto, l'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga nel gennaio 2022 ha iniettato una quantità record di vapore acqueo nella stratosfera. I vapori e fumi hanno causato un'alterazione duratura della dinamica e della chimica della stratosfera e, nell'inverno antartico del 2023, hanno portato a una conversione precoce senza precedenti del cloro in forme che distruggono l'ozono. L'eruzione di Hunga Tonga ha invece avuto un impatto complessivo minimo sul buco dell'ozono antartico del 2023, che si forma comunque ogni anno, ma ha accelerato l'inizio della distruzione dell'ozono sull'Antartide (articolo in inglese).

È molto importante continuare a misurare l'ozono e le sostanze che influenzano chimicamente e dinamicamente la sua concentrazione. Dopo la prevista cessazione delle misurazioni da parte del Microwave Limb Sounder (MLS) sul satellite AURA, dovremo fare maggiore affidamento sulle misurazioni da terra e dai sondaggi atmosferici. Nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi decenni nella conoscenza dei processi che influenzano l'ozono atmosferico, l'atmosfera non ha perso la sua capacità di sorprendere. Una vigilanza continua, sotto forma di misurazioni e simulazioni continue, è essenziale per garantire che l'ozono stratosferico continui a evolvere come previsto dal Protocollo di Montrea

Testo tratto dal comunicato stampa di IO3C 2024.

Per ulteriori informazioni, consultare i seguenti siti web: