Ambito dei contenuti

I ghiacci dell’Artico al minimo stagionale

MeteoSvizzera-Blog | 22 settembre 2024
9 Commenti

All’inizio del mese di settembre la superficie dell’artico ricoperta di ghiaccio ha raggiunto il suo minimo annuale. A seguito del netto calo delle temperature in corso attorno al Polo Nord, l’estensione dei ghiacci artici inizierà il suo periodo di crescita, che durerà circa fino a metà marzo del prossimo anno.

  • Tempo

Piè di pagina

Navigazione top bar

Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Il minimo è stato raggiunto il 7 settembre 2024

Sulla base dei rilevamenti satellitari, il ghiaccio marino dell'Artico ha raggiunto la sua superficie minima annuale il 7 settembre scorso, con un'area ricoperta di ghiaccio di 4,39 milioni di chilometri quadrati. Ciò corrisponde al nono valore minimo annuale più basso registrato dall’inizio delle misure satellitari 45 anni or sono.

Pur non avendo segnato un nuovo primato negativo, da diversi anni a questa parte l'estensione minima dei ghiacci dell’Artico oscilla costantemente al limite inferiore della distribuzione dei valori osservati tra il 1981 e il 2010. Nella figura sottostante è rappresentato l’andamento annuale dell’estensione dei ghiacci polari: la linea in grassetto raffigura l’andamento nel 2024, la linea in blu scuro sottile quello del 2023, la linea grigia l’andamento nel 2012, l’anno in cui fu registrato il minimo assoluto. In turchese è rappresentata la media del periodo climatico 1981-2010.

Considerando i dati dei primi 17 giorni di settembre, si ottiene una media mensile provvisoria di 4,43 (± 0,05) milioni di chilometri quadrati, che attualmente corrisponde al terzo valore più basso dal 1979. Tuttavia, questo valore subirà un lieve rialzo entro la fine del mese a causa dell’inizio dell'espansione della superficie ghiacciata. Come si può notare dal grafico soprastante, la tendenza negativa nell'estensione dei ghiacci artici durante la stagione estiva si è confermata anche quest'anno.

Quali fattori hanno influenzato la crescita dei ghiacci artici nel 2024?

Il periodo di fusione estivo è stato preceduto da un inverno piuttosto mite. Temperature a 925 hPa (circa 750 m s.l.m.) superiori alla norma hanno interessato l'intera regione artica nei mesi di gennaio e febbraio 2024 (fig. 3). Nel mese di marzo e aprile in prossimità del Canada e della Groenlandia si sono registrate temperature superiori alla media pluriennale, mentre sui mari che bagnano la Siberia hanno prevalso temperature inferiori alla media pluriennale (fig. 2).

Come risultato dell'inverno mite si è registrata in molte regioni una crescita del ghiaccio significativamente contenuta, in particolare nelle regioni a nord dell'arcipelago canadese. Nell'Artico eurasiatico tuttavia lo strato di ghiaccio era più spesso rispetto alla norma. Ciò potrebbe essere dovuto, oltre che a una maggiore crescita dei ghiacci nei mesi di marzo e aprile a causa delle temperature più basse in quelle regioni (vedi fig. 3), anche a importanti processi di deformazione causati dal movimento convergente delle superfici ghiacciate.

Condizioni durante il periodo di fusione

Con l’avvento della primavera, a seguito del rapido aumento della radiazione solare e del conseguente netto rialzo delle temperature in tutto l'Artico, i ghiacci hanno iniziato a fondere, ritirandosi tuttavia a un ritmo inizialmente in linea con la media degli ultimi dieci anni (vedi fig. 1). Nel mese di giugno si è sviluppata nell'Artico centrale una robusta e persistente zona di alta pressione, che ha favorito l’assenza prolungata di nubi e che si è tradotta in una maggiore radiazione solare. Di conseguenza, la fusione stagionale dei ghiacci ha subìto nei mesi estivi un'accelerazione significativa, tanto che alla fine di luglio, lungo la costa siberiana e nel Mare di Beaufort, la superficie ricoperta di ghiaccio era già molto esigua. Solo nel Mare della Siberia orientale (attorno all'isola di Wrangel) il ghiaccio, come già osservato anche negli ultimi tre anni (2021-2023), si è conservato più a lungo. Infatti, il Passaggio a Nord-Est si è liberato dai ghiacci solo a metà agosto, mentre il Passaggio a Nord-Ovest era già navigabile alcune settimane prima.

Nel mese di agosto, le temperature e la velocità del vento sono state leggermente inferiori alla media, ad eccezione del Mare di Kara (nella Siberia nordoccidentale) e del Mare di Wandel (situato a nordovest della Groenlandia). La deriva dei ghiacci meno marcata del solito e le basse temperature registrate potrebbero aver limitato il ritiro dei ghiacci fino alla prima settimana di settembre.

Tuttavia, le misurazioni satellitari mostrano anche quest'anno una temperatura superficiale delle acque artiche libere da ghiaccio molto elevata rispetto alla media, un fenomeno questo che si osserva comunque da svariati anni a questa parte in modo sistematico e regolare (vedi fig. 4).

Uteriori approfondimenti

Questo blog è tratto da un articolo pubblicato su meereisportal.de, il portale molto esaustivo curato dall'istituto Alfred Wegener dell'Università di Bremen che si occupa della ricerca polare.