L’istogramma qui sopra mostra la frequenza delle temperature massime, raggruppate in intervalli di 2 °C. Le linee rosse indicano i quantili empirici 2.5%, 16%, 50% (mediana), 84% e 97.5% (in una distribuzione normale, questi quantili corrispondono a -2 e -1 sigma, 0, +1 e +2 sigma rispetto al valore medio. Sigma è la deviazione standard). La distribuzione statistica è leggermente asimmetrica, con una “coda” più lunga verso le temperature più fresche (il che non sorprende troppo: temperature fresche seguono il passaggio di perturbazioni, più frequenti delle ondate di caldo).
Il quantile 84% è di 30.2 °C: tradotto in italiano, significa che nel 16% dei giorni fra metà luglio e metà agosto possiamo attenderci temperature più calde, in media 5 giorni l’anno. Quest’anno è successo 22 volte.
Il quantile 97.5% è di 32.7 °C: ci possiamo aspettare temperature oltre questo valore solo nel 2.5% dei giorni, in altre parole: in media meno di una volta l’anno. Quest’anno è successo tre volte.
Detto questo, segnaliamo che il record per Lugano (serie di dati dal 1864) è di 37.1 °C il 21 luglio 1983. Il famigerato 2003 è solo al 3° posto, con 35.9 °C misurati l’11 agosto.