“… Quello che è caduto dal cielo in quelle poche ore non era pioggia, ma un vero diluvio. Era come se tutte le nuvole di questa terra si fossero radunate sopra le nostre teste e avessero deciso di scaricare tutta l’acqua di cui erano capaci …” (Gerardo Zanetti, L’alluvione, Armando Dadò Editore, 1978).
Tanta, troppa pioggia quel giorno
Forse non tutte le nuvole di questa terra raggiunsero in quei tragici momenti il Ticino ma quelle che transitarono scaricarono tanta, troppa pioggia. L’eccezionalità dell’evento del 7 agosto 1978 fu data proprio dall’estensione della zona con le abbondanti precipitazioni: dall’Alta Mesolcina alla Valle di Blenio, dalla Calanca alla Valle Onsernone, dalla Val Maggia fino alle Centovalli, continuando poi in territorio italiano fino alla Val Sesia. Un’area vastissima su cui, in poco più di un pomeriggio, caddero in molte località più di 200 l/m2, superando quello che normalmente ci si aspetta durante l’intero mese di agosto. Il massimo fu registrato a Camedo, con 318 l/m2, a indicare la posizione della zona delle massime precipitazioni, a cavallo fra Svizzera e Italia.