Le ondate di caldo: il fenomeno meteorologico più letale
Anche se apparentemente “silenziose”, le ondate di caldo sono il fenomeno meteorologico più letale, in tutto il mondo. Provocano più vittime dei tifoni o degli uragani, perché colpiscono solitamente aree molto ampie. Anche in Svizzera si può morire, purtroppo, di caldo.
Le ricerche del TPH hanno analizzato l’impatto delle elevate temperature estive sulla mortalità in Svizzera negli ultimi 20 anni.
Le due estati con il maggior numero di decessi causati dal caldo nel periodo 2000-2022 sono state l'estate finora più calda (quella del 2003) e la terza estate più calda (quella del 2015). Nel 2003, durante l'estate più calda mai registrata dall’inizio delle misurazioni sistematiche nel 1864, un totale di 1402 decessi (intervallo di confidenza al 95 %: 1157-1658) è stato attribuito al caldo. Ciò corrisponde al 5,6 % della mortalità complessiva tra maggio e settembre. Per l'estate 2015 sono stati stimati 747 decessi causati dal caldo (intervallo di confidenza al 95 %: 544 - 935), pari al 2,9 % della mortalità complessiva. La fascia d'età superiore ai 75 anni generalmente è quella più colpita e la percentuale di decessi causati dal caldo è più alta per le donne rispetto agli uomini.
I dati mostrano che il caldo è una causa significativa di decessi, superando persino quelli dovuti agli incidenti stradali: nel 2022, si sono verificati 241 decessi a causa di incidenti stradali, mentre il numero stimato di morti attribuibili alle alte temperature è stato di 474, con un intervallo di confidenza al 95% tra 271 e 674 persone. Questo confronto evidenzia la gravità dell’impatto del caldo sulla salute pubblica.
Proteggersi da caldo si può
Con gli adeguati provvedimenti è però possibile proteggersi. A questo proposito a partire dal 2004 MeteoSvizzera ha introdotto le allerte canicola, prima come progetto pilota nei Cantoni Ticino e Ginevra, in seguito estese dal 2005 all’intero territorio della Confederazione. Parallelamente sono stati sviluppati a livello federale, cantonale e comunale dei piani di intervento in caso di ondate di caldo.
Negli ultimi anni la mortalità dovuta al caldo sembra essere in lieve calo rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare dai dati del 2003 e del 2015. Si presume che ciò possa essere una prima indicazione che i provvedimenti di prevenzione messi in atto inizino a fare effetto oppure magari anche di un segnale di possibili cambiamenti fisiologici nella popolazione. Tuttavia, nonostante questi sforzi, il numero di decessi causati dal caldo indica che le ondate di caldo hanno un effetto diretto e misurabile sulla mortalità.
Con l’avanzare dei cambiamenti climatici, si prevede un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo. Di conseguenza, diventa essenziale implementare e rafforzare adeguati provvedimenti di protezione per salvaguardare la salute della popolazione dalle temperature estreme. Essi si possono suddividere in due categorie: quelli strutturali (come la pianificazione urbana, la costruzione di edifici dotati di sistemi di raffrescamento, …) e quelli specifici da adottare nell’imminenza di un’ondata di caldo (campagne di sensibilizzazione, piani di intervento a livello locale, idratazione e sorveglianza adeguata, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e i malati cronici ecc.).
Le ricerche sottolineano l’importanza di una risposta proattiva e di lungo termine ai rischi per la salute associati alle ondate di caldo, che sono destinate a diventare un problema sempre più pressante a causa del riscaldamento globale. La necessità di provvedimenti preventivi e di adattamento è imperativa per ridurre l’impatto negativo delle alte temperature sulla mortalità in Svizzera.
Le allerte canicola di MeteoSvizzera
Fino al 2020 le allerte per canicola di MeteoSvizzera si basavano sul cosiddetto “indice di calore”, che teneva conto della temperatura massima e dell’umidità, ma non della temperatura minima notturna. Proprio a seguito delle analisi del TPH, dal 2021, le allerte sono emesse quando la temperatura media giornaliera supera i 25 o i 27 °C. Superamenti di 1 o 2 giorni corrispondono ad un’allerta di livello 2, mentre a partire da 3 giorni consecutivi corrispondono ad un livello 3 (temperatura media fra 25 e 27 °C), rispettivamente ad un livello 4 (temperatura media superiore ai 27 °C).
Il nuovo concetto di allerta canicola è stato sviluppato proprio sulla base dei risultati ottenuti dalle più recenti ricerche scientifiche. Ad esempio le analisi del TPH suggeriscono che anche singole giornate con temperatura media giornaliera fra i 25 e i 27 °C determinano già un aumento misurabile della mortalità dovuta al caldo. L’aumento di mortalità è più marcato se l’ondata di caldo dura più giorni, in particolare se la temperatura media giornaliera supera i 27 °C. Riguardo all’umidità, secondo il TPH essa non ha un impatto diretto sulla mortalità, ma piuttosto sulla sensazione di benessere. Ciò nonostante il nuovo concetto considera indirettamente l’influsso dell’umidità, poiché la temperatura media giornaliera tiene conto anche delle minime notturne che sono appunto influenzate dall’umidità dell’aria.