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Il risucchio dei temporali

MeteoSvizzera-Blog | 01 luglio 2024
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In aggiunta all’analisi preliminare della situazione di maltempo del 29 giugno 2024 vi proponiamo un approfondimento sull'andamento del vento nelle regioni sudalpine toccate solo marginalmente dalle precipitazioni.

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Come ampiamente riportato dai media, la violenta perturbazione temporalesca dello scorso fine settimana ha avuto enormi impatti sul territorio, in particolare in Valle Maggia. Nel blog di ieri trovate una prima analisi a caldo, mentre nel blog odierno volgiamo lo sguardo al territorio meno interessato dalle precipitazioni ma piuttosto dal vento.

Per la nostra breve analisi partiamo dalla seguente animazione:

Nell'animazione troviamo le misure del vento (sinistra), temperatura (in alto a destra) e delle celle temporalesche riconosciute dal sistema automatico TRT (in basso a destra), tra le 20 di sabato 29 giugno e le 3 di domenica 30 giugno 2024.

Riassumiamo schematicamente nei seguenti punti ciò che si evince dall'animazione soprastante:

  • In quota i venti sono rimasti orientati con traiettoria SSE – NNW, con raffiche massime che hanno toccato i 59 nodi sul Matro (109 km/h)
  • A seguito della fase di intensificazione maggiore dei temporali (indicativamente dopo le 23 ora locale) si è creato un forte gradiente di pressione, anche a causa della formazione di un minimo barico tra Francia e Germania
  • Quest’ultimo ha causato forti correnti sudorientali nei bassi strati, che hanno convogliato aria molto calda e umida, già presente sulla vicina Pianura Padana, andando ad alimentare ulteriormente la linea temporalesca principale.

Particolarmente interessante l’andamento delle misure di Biasca (Fig. 1a).

  • [box rosso] Fino alle 01:30 di domenica 30 giugno i venti provenivano da SSE, con umidità relativa in calo fin sotto al 50%, seppur col punto di rugiada che è rimasto sopra i 15 gradi. Le temperature massime hanno per contro toccato il massimo alle 01:40, con ben 28.5 gradi.
  • [box blu] In seguito le correnti sono ruotate a NNW, portando le prime gocce ma soprattutto le prime raffiche di vento, sotto forma di outflow dei temporali. La temperatura è calata nel giro di un’ora di 10 gradi, situandosi a 18.0°. L’intensità massima di precipitazione è stata misurata alle 02:40 (8.3mm/10min)

Lo stesso effetto è visibile, per il vento, anche per la stazione di Lugano (fig. 1c), seppur in misura minore. Le misure del Matro (fig. 1b) mostrano invece raffiche costanti e tempestose da SSE, per buona parte del periodo sopra i 45 nodi (83 km/h). Visti gli elevati valori di umidità relativa, la stazione di misura si è trovata nelle nebbie per gran parte del periodo.

Volgiamo infine l’attenzione alla stazione di misura di Cevio (fig. 1d). In questo caso chiaramente il problema non è rappresentato dal vento o dalle temperature, bensì dalle precipitazioni. Finché la trasmissione dei dati era in funzione (ore 2:40), solamente nel lasso di tempo rappresentato sono stati misurati oltre 120 mm.

La complessità del nostro territorio si riflette nell’andamento delle misure di queste quattro stazioni di misura.

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