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L'estensione dei ghiacci nell'Artico

MeteoSvizzera-Blog | 21 luglio 2024
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Il mare glaciale Artico, situato attorno al Polo Nord, è ricoperto da uno strato di ghiaccio la cui estensione durante il semestre estivo si riduce a circa un terzo della sua superficie. In questo articolo vi proponiamo qualche aspetto sul tema dei ghiacci polari.

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Il rilevamento dei ghiacci marini

Per monitorare l’estensione dei ghiacci marini che ricoprono le regioni polari, in particolare la sua evoluzione nel tempo, è necessario disporre di dati di osservazione il più possibile aggiornati, precisi e affidabili. Questi dati vengono raccolti facendo capo a un ampio spettro di metodi e tecnologie che spaziano dalle misurazioni manuali effettuate direttamente sul ghiaccio ai rilevamenti effettuati giorno per giorno tramite navi, aerei, droni o satelliti. Combinando i rilevamenti di ogni sistema di misura è possibile ottenere una mappatura precisa non solo della copertura, ma anche del volume e dell’età del ghiaccio marino. Tutti questi dati costituiscono una base indispensabile in svariati campi di ricerca legati ai ghiacci polari, tra cui spiccano in prima linea lo studio del clima e del cambiamento climatico. La copertura di ghiaccio dei mari polari esercita infatti un’influenza notevole sul clima e sulla sua futura evoluzione.

Il ciclo annuale del ghiaccio nell’Artico

L’evoluzione dell’estensione del ghiaccio nell’Artico varia con le stagioni. La massima estensione si raggiunge al termine della notte polare, ovvero attorno a metà marzo. In seguito i ghiacci iniziano la loro fusione, dapprima in modo lento, a partire da giugno poi in modo più rapido. La stagione della fusione dura fino al mese di settembre quando si osserva il minimo stagionale. A partire da ottobre, con l’arrivo della notte polare, il ghiaccio inizia di nuovo a formarsi. L’andamento annuale dell’estensione dei ghiacci artici dipende dalla temperatura, dal vento e dalle correnti marine. I ghiacci dell’Artico, infatti sono sempre in movimento. L’andamento dell’estensione del ghiaccio durante l’anno dipende, oltre che dalla temperatura dell’aria, anche dalla direzione prevalente del vento come pure dalle correnti marine che ne influenzano in modo significativo la formazione e la fusione.

Come è variata la copertura di ghiaccio negli ultimi decenni?

L’estensione dei ghiacci polari rappresenta un parametro particolarmente importante e sensibile al cambiamento climatico e viene monitorata in modo sistematico già dalla fine degli anni ’70. Di conseguenza disponiamo oggi di una serie di dati della durata di oltre 40 anni che permette di ricavare informazioni utili sulla variazione stagionale e intra-annuale dell’estensione dei ghiacci polari.

Analizzando da vicino questi dati, si nota come l’estensione dei ghiacci dell’Artico è diminuita nel corso degli ultimi decenni in modo significativo. Il fenomeno si osserva in tutte le stagioni, tuttavia in misura non omogenea. Il massimo annuale, ovvero il valore massimo della superficie ricoperta di ghiaccio, è diminuito nel corso dei decenni in modo meno marcato rispetto al minimo annuale che si registra nel mese di settembre.

L’età del ghiaccio

Come appena esposto, l'estensione del ghiaccio artico varia notevolemnte con la stagione. Durante il periodo di fusione, tra aprile e settembre, una parte considerevole dei ghiacci artici fonde, mentre alcune superfici restano ricoperte di ghiaccio. Questo ghiaccio si conserva di conseguenza anche nella stagione successiva: in questo caso si parla di ghiaccio pluriennale.

Nello studio dei ghiacci polari, l’età del ghiaccio rappresenta un parametro importante e si differenzia quindi tra il ghiaccio di un anno e il ghiaccio che ha due o più anni. Analizzando i rilevamenti effettuati negli ultimi 40 anni, si nota come le superfici di ghiaccio pluriennale si siano ridotte in modo considerevole.

Negli anni ’80, all’inizio della stagione di fusione il ghiaccio nell’Artico era composto per il 62 % da ghiaccio pluriennale, del quale circa un terzo aveva più di 5 anni. Nel 1985 il 30% del Mare glaciale Artico era ricoperto da ghiaccio vecchio almeno 5 anni. Negli ultimi anni la superficie di ghiaccio vecchia più di 5 anni era inferiore del 5% con una certa variazione tra un anno e l’altro.

Come si presenta la situazione attuale?

L’estensione del ghiaccio nell’Artico, come di consueto in questo periodo dell’anno, sta diminuendo rapidamente. Confrontando l’andamento della sua estensione in questa stagione con il 2023, si nota come negli ultimi 10 giorni la fusione è risultata più rapida rispetto all’anno scorso, avvicinandosi ai minimi per questo periodo dell'anno dall’inizio dei rilevamenti nel 1979.

Le informazioni di questo articolo sono tratte dalle pagine internet del "Alfred Wegener Institut" di Bremerhaven (www.meereisportal.de), rinomato per le sue vaste ricerche nell'ambito dei ghiacci polari. Sul sito internet, tramite il quale possono essere scaricati anche dati e diagrammi, si trovano numerose informazioni su questo tema, spaziando dall'articolo scientifico a informazioni redatte in lingua facile.