Tanti scenari possibili
Come menzionato sopra, vi è ancora incertezza sulla previsione delle precipitazioni. Il nostro nuovo modello numerico ICON sul totale dell’evento ci propone i quantitativi di pioggia mostrati nella figura sottostante. Tutti mostrano la distribuzione spaziale delle precipitazioni che è abbastanza tipica delle nostre regioni, della quale abbiamo già parlato più volte in questo blog (ad esempio in questo contributo). I quantitativi totali di certe simulazioni non superano tuttavia i 50-100 litri per metro quadrato, altri eccedono largamente i 150.
A quale scenario credere? Gli scenari estremi sono meno probabili rispetto agli scenari più frequenti, ma non si possono escludere. In questo processo di scelta entrano in gioco i ragionamenti dei meteorologi, che analizzano le condizioni atmosferiche che effettivamente daranno luogo a queste piogge. Si tratta di valutare lo stato iniziale dell’atmosfera e di analizzare come esso evolverà durante l’evento. In un certo senso, in questa fase il lavoro del meteorologo assomiglia un po’ a quello del medico, chiamato a fare una diagnosi sulla base dei sintomi del paziente e delle analisi di laboratorio e ad indicare una cura.
Si prendono quindi in considerazione elementi quali temperatura e contenuto di umidità della massa d’aria, venti alle diverse quote atmosferiche, arrivo di aria più fredda o più calda sopra le nostre regioni, etc. Ovviamente in questo processo conta molto l’esperienza, che permette di avere più o meno confidenza nelle proposte quantitative del modello per quanto riguarda le piogge attese.
Lo scenario previsto, quello più probabile, è descritto in apertura di questo blog. Fondamentale, però, tenere conto anche degli scenari meno probabili (ma possibili), cercando di comunicare al meglio le incertezze. Come in ogni tipo di previsione, queste ultime sono infatti sempre presenti.