Alla pubblicazione del bollettino relativo allo stato del clima nella regione alpina collaborano il DWD (Deutscher Wetterdienst), GeoSphere Austria e MeteoSvizzera. Esso fornisce una panoramica degli eventi meteorologici nella regione alpina tra novembre 2023 e aprile 2024.
Uno dei semestri invernali più piovosi
I mesi di novembre e dicembre hanno portato precipitazioni record a nord delle Alpi. A metà novembre, le precipitazioni avevano già raggiunto i valori di riferimento mensili o, in alcune località, li avevano addirittura raddoppiati. Con 773 mm, il Säntis ha registrato il mese più piovoso dall'inizio della serie di misurazioni nel 1882. Anche i siti dell'Algovia di Immenstadt-Reute e Balderschwang hanno superato i loro precedenti record, rispettivamente con 393 mm e 555 mm. In Austria, almeno 36 stazioni meteorologiche hanno stabilito un nuovo record per il mese di novembre, soprattutto nel Vorarlberg e nel Tirolo settentrionale. Anche dicembre e gennaio sono risultati spesso eccessivamente umidi a nord della cresta principale delle Alpi.
A febbraio e marzo le precipitazioni si sono concentrate a sud della cresta principale delle Alpi. In febbraio, le anomalie di precipitazione hanno raggiunto valori compresi tra +50 e +150% in Ticino, nei Grigioni e nelle Alpi austriache meridionali. A marzo, grandi quantità di precipitazioni sono cadute su tutte le Alpi svizzere e sul Vorarlberg, oltre che su alcune zone orientali del Sud delle Alpi. In Vallese, nell'Oberland bernese, in Ticino e nella parte meridionale dei Grigioni, nonché in alcune zone del Tirolo orientale e della Carinzia, le precipitazioni sono state del 100-300% superiori alla media climatica.
Quest'inverno, il limite delle nevicate è stato spesso al di sopra dei 1500 m a causa delle temperature miti per la stagione. Di conseguenza, la neve caduta a bassa quota tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre non è rimasta a lungo al suolo. Dopo una costante diminuzione del manto nevoso, le intense precipitazioni dell'ultima decade di febbraio e di marzo hanno portato di nuovo a un netto aumento degli accumuli di neve nelle regioni di alta montagna. Anche durante il mese di aprile vi sono state delle nevicate in quota. Di conseguenza, alla fine del semestre invernale, l’altezza della neve misurata alle stazioni situate sopra i 1000 metri era localmente superiore alla media.