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Navi, nuvole e clima

MeteoSvizzera-Blog | 12 maggio 2024
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Un recente studio mostra come le osservazioni satellitari possano rilevare l'impatto dell'inquinamento sulle nuvole, che a loro volta rivelano informazioni sul clima.

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Le nuvole svolgono un duplice ruolo nella regolazione della temperatura terrestre. Possono agire sia come scudo, riflettendo la radiazione solare ritornandola verso lo spazio, sia come coperta, mantenendo l'energia termica accumulata negli strati inferiori. Sull'oceano, le nubi stratocumuliformi basse hanno un effetto di raffreddamento generale perché sono più efficaci nel riflettere la radiazione solare che nell'intrappolare l'energia termica. Le navi in transito, emettendo attraverso i loro scarichi aerosol - minuscole particelle di anidride solforosa e fuliggine -, causano dei cambiamenti nelle nuvole sovrastanti.  Questo effetto locale ha un impatto di vasta portata sul clima globale.

Il 22 febbraio, i dottori Nikos Benas e Jan Fokke Meirink del Royal Netherlands Meteorological Institute e il dottor Rob Roebeling dell'User Support & Climate Services di EUMETSAT hanno pubblicato uno studio che esplora l'impatto dell'inquinamento marittimo globale sulle nuvole.

Gli autori hanno cercato di capire se le osservazioni satellitari possono essere utilizzate per rilevare i cambiamenti nelle proprietà delle nuvole in seguito all'inquinamento causato dal trasporto marittimo e hanno valutato come le nuove norme per limitare il contenuto di zolfo nell'olio combustibile delle navi - imposte dall'Organizzazione marittima internazionale (IMO) all'inizio del 2020 - abbiano avuto un impatto sulle proprietà delle nuvole.

Gli autori hanno analizzato i dati satellitari dal 2004 al 2023 per una sezione di 700 km di larghezza al largo della costa atlantica occidentale dell'Africa meridionale, attraverso la quale passa una rotta di navigazione. Il risultato evidenzia che il numero di goccioline di condensazione era più alto vicino alla rotta di navigazione e diminuiva a maggior distanza. Hanno inoltre osservato che le dimensioni delle goccioline erano minime in prossimità della rotta di navigazione e aumentavano con la distanza.

"Affinché si formino le goccioline presenti in una nube, è necessario che vi siano particelle su cui il vapore acqueo possa condensare e l'aria inquinata presenta un numero maggiore di queste particelle", ha dichiarato Roebeling.

"Poiché in una nuvola c'è solo una certa quantità di vapore, l'acqua si distribuisce su più particelle. Quindi, nelle aree inquinate le nuvole contengono un numero maggiore di gocce, ma più piccole. Il nostro lavoro conferma questo effetto noto. Con il nostro caso di studio vogliamo dimostrare che le serie di dati satellitari possono essere utilizzate per individuare questo effetto".

Confrontando i dati registrati in questa stessa area prima e dopo l'entrata in vigore del regolamento IMO 2020, che limita la presenza di zolfo nell'olio combustibile delle navi, il team ha potuto constatare che il provvedimento ha ridotto in modo sostanziale gli effetti dell'inquinamento sulle nuvole.

"È troppo presto per quantificare gli effetti che i cambiamenti delle nuvole a bassa quota possono avere sul clima della Terra", ha dichiarato Roebeling.

"Tuttavia, vediamo chiaramente che le nuvole sopra le rotte di navigazione sono diverse da quelle sovrastanti le aree non inquinate vicine, e che le nuvole nella regione che abbiamo studiato sono diventate più trasparenti da quando sono state introdotte le nuove norme IMO".

Questa analisi dimostra il potenziale dell'uso dei dati satellitari per trovare prove osservative dell'impatto delle nuove norme IMO sull'inquinamento marittimo sul sistema climatico terrestre.

Versione originale inglese del caso di studio:
"Tracking the impact of shipping pollution on Earth's climate".

Articolo tradotto da Eumetsat News