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Natura e previsioni
Tempo che cambia sempre più frequentemente, previsioni ambigue, o troppa informazione di presunta precisione a portata di mano? Natura e previsioni seguono evoluzioni differenti.
Tempo
Tempo che cambia sempre più frequentemente, previsioni ambigue, o troppa informazione di presunta precisione a portata di mano? Natura e previsioni seguono evoluzioni differenti.
Facciamo un salto nel vicino 2004, ma potremmo fermarci anche prima. Fate mente locale e pensate come vi informavate per la meteo del fine settimana. Fatto?
Ebbene una ventina di anni fa probabilmente i più aggiornati Smartphones, li chiamavamo Natel, erano simili a quelli in immagine, dimenticate una rete dati veloce, dimenticate Android e iOS, dimenticate le App, dimenticate tutti i troppi selfies ormai tristemente di moda. Si telefonava o si inviavano sms, i più sofisticati avevano un calendario offline, e naturalmente non mancava il gioco snake.
Per le previsioni si consultava il bollettino meteo, magari leggendo anche la situazione sinottica in corso, oppure si chiamava il 162, dove un lettore automatico dall’accento ambiguo ve lo leggeva, o si visualizzava il bollettino sempre aggiornato su Teletext. Oppure, più semplicemente, si ascoltavano i bollettini o interviste in diretta in radio o la meteo in TV, dove Piernando Binaghi ed il suo staff, vi illustravano le previsioni aggiornate. Noi eravamo già attivi in consulenza, al numero 0900 162 999 e, allora come oggi, potevamo aiutarvi in ulteriori dettagli.
Oggi nell’era della comunicazione tutto è a portata di mano, i vostri Smartphones vi propongono tramite svariate App la previsione dell’ultimo minuto. Animazioni, grafici, icone, il tutto legato alla vostra posizione attuale e definito ora per ora, vi illustrano una previsione che sembra essere perfetta, dando l’illusione di poter gestire al minuto l’intera evoluzione di una giornata. Perfetto alle 18:32 finirà il temporale e potremo accendere la griglia, ottimo alle 09:37 finirà l’acquazzone e potrò uscire con il cane.
E poi arriva la natura, l’atmosfera ed il suo sistema caotico che, malgrado l’evoluzione di chi cerca di prevedere le sue mosse con precisione, continua imperterrita nel suo percorso, nei suoi ritmi, beffandosi con la sua imprevedibilità di tutti i calcoli matematici del più evoluto dei modelli.
Ed ecco che le App non ne azzeccano più una.
Sicuramente il progresso bisogna cavalcarlo, e anche noi facciamo del nostro meglio, ma non dimentichiamo che lavoriamo sempre su di una previsione, e sempre resterà tale. Una continua ricerca del dettaglio e risoluzione ha dei vantaggi indiscussi, ma la possibilità di qualche fallimento, e conseguente delusione, non sarà probabilmente mai esclusa.
E questa sera come la mettiamo? Vi abbiamo visti allungare il polpastrello verso la vostra App meteo preferita, ancor prima di dare un’occhiata al cielo. Cielo = realtà, App = previsione.
Buona grigliata a tutti.