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Dopo un assaggio d'estate, in montagna è tornato l'inverno

MeteoSvizzera-Blog | 21 aprile 2024
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Il mese d’aprile di quest’anno, dopo un inizio turbolento è stato caratterizzato da un periodo eccezionalmente caldo in tutto il Paese. A partire dalla metà del mese, invece, una corrente da nord persistente ha convogliato aria nettamente più fredda verso la regione alpina dando origine a un calo delle temperature particolarmente marcato accompagnato al Nord da nevicate quasi fino in pianura.

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Un assaggio d’estate molto precoce

Il fine settimana del 13-14 aprile le temperature massime hanno raggiunto alle basse quote valori di 25-28 gradi. Anche in montagna era particolarmente mite: la stazione di misura situata su Cimetta sopra Locarno, a 1661 m s.l.m., ha registrato una temperatura massima di 20 gradi, mentre l’isoterma di zero gradi si trovava poco sotto la quota di 4000 metri. Si tratta di valori massimi molto elevati ma, almeno per le basse quote del sud delle Alpi non da record: il 9 aprile 2011 si misurarono 31.8 gradi facendo registrare la giornata tropicale più precoce della Svizzera.

Temperature invernali al Nord e in montagna.

A partire da martedì 16 aprile, una forte e persistente corrente dai quadranti settentrionali ha fatto affluire aria umida nettamente più fredda verso la Svizzera. Ciò si è manifestato con un tipo di  tempo tipico del periodo di transizione tra inverno e primavera, con nevicate già a partire da quote collinari e temperature massime in pianura ben sotto i 10 gradi, ovvero circa 5 gradi sotto la norma stagionale.
In montagna le condizioni sono state invernali con un’isoterma di zero gradi che è calata domenica 21 aprile fino a 1000 metri di quota e -19 gradi misurati sulla Jungfraujoch a 3580 m s.l.m, valori che corrisponono a temperature circa 7-8 gradi sotto la norma. Sul Gütsch ob Andermatt, stazione di misura situata a 2280 metri nei pressi del passo dell’Oberalp, la temperatura tra martedì 16 aprile e giovedì 18 aprile è diminuita di una ventina di gradi nell'arco di soli 3 giorni (vedi grafico sottostante).

Alle basse quote del Sud delle Alpi, grazie all’effetto favonico, le temperature massime hanno raggiunto i 16-17 gradi circa, valori ben superiori alle massime comprese tra 5 e 10 gradi registrate  in pianura sul versante nordalpino.

Fusione della neve notevolmente rallentata

Il periodo eccezionalmente mite che ha caratterizzato la prima metà del mese ha favorito una considerevole fusione della neve che in alta montagna a sud delle Alpi era caduta copiosa durante l’intero mese di marzo. A seguito dell’irruzione di aria fredda di origine polare, a partire dal 16 aprile, la fusione del manto nevoso si è quasi arrestata.

Ma durerà ancora questo fresco?

L’apice di questo periodo freddo per la stagione verrà raggiunto nella giornata di lunedì 22 aprile quando anche a sud delle Alpi, complice la presenza di nuvolosità e la cessazione del favonio, le temperature perderanno ancora qualche grado.

L’afflusso di aria umida e fresca persisterà nella regione alpina fino a metà settimana, dopodiché le correnti in quota si orienteranno gradualmente a ovest e in seguito a sudovest, determinando un graduale rialzo delle temperature, che risulterà più marcato al Nord e in montagna. Sulla base dei dati disponibili al momento della redazione di questo articolo, le temperature minime previste per il prossimo fine settimana (26-27 aprile) saranno analoghe alle massime attese nella giornata di lunedì 22 aprile.

Di conseguenza in montagna la neve tornerà a fondere, malgrado le temperature attese saranno meno elevate rispetto alla prima parte del mese.