Ambito dei contenuti

Torna la neve, la pioggia, e la Pasqua.

MeteoSvizzera-Blog | 25 marzo 2024
15 Commenti

Ultima giornata di sole, quella odierna, da domani riprenderanno le precipitazioni da sbarramento con neve fino a media quota. Dopo una pausa asciutta sul giovedì anche la Pasqua 2024 si prospetta perturbata e rischia di essere fra le "peggiori" dal 1980.

  • Tempo

Piè di pagina

Navigazione top bar

Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Nella giornata di oggi lunedì una dorsale anticiclonica ha determinato ancora tempo stabile sull'insieme del Paese. Le velature sopraggiunte da ovest nel corso della giornata sono però state il prodromo della perturbazione che da domani determinerà due giornate grigie e uggiose.

Infatti, proprio a partire da domani una zona di bassa pressione nei pressi delle Isole britanniche convoglierà aria umida da sudovest verso la regione alpina, determinando una situazione di sbarramento sul versante sudalpino e una corrente favonica al Nord. L’afflusso di aria umida da sud si attenuerà solamente nella seconda parte della giornata di mercoledì con la rotazione delle correnti a ovest. La figura sottostante, relativa a mercoledì mattina alle ore 8, riassume proprio i principali elementi sinottici di questa situazione di sbarramento: le correnti meridionali verso l’arco alpino (freccia rossa) e la zona di bassa pressione principale a ovest delle isole britanniche.

Attese nevicate in montagna

A sud delle Alpi le precipitazioni inizieranno martedì mattina e inizialmente saranno deboli, con un limite delle nevicate compreso fra 1100 e 1400 metri. Esse si intensificheranno martedì sera e soprattutto mercoledì mattina, per poi cessare gradualmente nel corso di mercoledì pomeriggio. Durante la fase più intensa, nel Sopraceneri il limite delle nevicate potrà calare fin verso i 500-800 metri.

Sull’arco di 36 ore, fra martedì mattina e mercoledì mattina, al di sopra dei 1600 metri sono attesi da 30 a 50 cm di neve fresca, localmente fino a 60. Fra 1200 e 1600 metri sono attesi da 20 a 40 cm, fra 1000 e 1200 metri da 5 a 20 cm.

Questi quantitativi hanno giustificato l’emissione di un’allerta di livello 3 per forti nevicate in montagna, valida da domani martedì 26 marzo alle ore 10 a mercoledì 27 marzo alle ore 18.

Le nevicate interesseranno anche la regione del Sempione, il Goms e parte della valle di Saas, dove al di sopra dei 1500 metri sono attesi da 30 a 50 cm di neve fresca. Per queste regioni è attivo un avviso di livello 2.

Alcuni aspetti sono ancora un po’ incerti

Come in ogni previsione meteorologica, anche in questo caso non tutto è chiarissimo e alcuni elementi sono ancora incerti e probabilmente lo resteranno anche domani. Questa volta l’incertezza riguarda essenzialmente due aspetti: l’altezza del limite delle nevicate durante la fase più intensa delle precipitazioni, fra domani notte e mercoledì mattina, e i quantitativi attesi sulle regioni più meridionali del Sottoceneri.

Il primo elemento deriva dal fatto che durante le precipitazioni più intense in un primo momento la colonna d’aria si raffredda per evaporazione delle idrometeore che in essa cadono (prima della saturazione) e in seguito per la fusione dei fiocchi di neve in corrispondenza dell’altezza del limite delle nevicate (processo noto in tedesco con il termine di Niederschlagsabkühlung). Abbiamo visto gli effetti di questo processo durante la nevicata dello scorso 10 marzo, quando in mattinata il limite delle nevicate si è abbassato rapidamente da 900-1000 fino a circa 300 metri. Questa volta l’intensità delle precipitazioni non sembra essere così elevata da determinare un abbassamento così imponente, ma il limite delle nevicate potrà comunque calare di qualche centinaio di metri dagli iniziali 1100-1400 metri.

Il secondo elemento è legato alle precipitazioni che potrebbero interessare il Ticino centro-meridionale nella seconda parte di mercoledì, sul finire dell’evento, quando la rotazione delle correnti a ovest-nordovest negli strati più bassi potrebbe favorire una convergenza proprio su questa regione. In questo caso potrebbero svilupparsi delle precipitazioni a tratti intense, come mostrato nei campi del modello ICON della figura sottostante.

Che Pasqua ci aspetta?

Il periodo pasquale ci porterà un tempo all’insegna di giornate grigie e piovose. Sul lungo fine settimana pasquale si manterrà infatti attiva una situazione di sbarramento che convoglierà aria umida verso le Alpi.

Se la Pasqua 2024 non sembra essere delle più felici, meteorologicamente parlando, il Ticino resta comunque ben posizionato nella classifica che da sempre divide il nord e il sud delle Alpi.

Analizzando i periodi pasquali dal 1980 ad oggi, rispettivamente 4 giorni di Pasqua con un soleggiamento medio di almeno il 50%, ne troviamo a Lugano il 62.5% rispetto a Zurigo che ne conta solo il 36.9%. Anche le giornate di pioggia sono tipicamente meno frequenti a Lugano: 55 ovvero il 31%, che non a Zurigo: 99 ovvero il 52%.

E come non dimenticare le temperature che restano più miti a sud che non a nord delle Alpi. La temperatura massima mediata sui 4 giorni pasquali dal 1980 ad oggi si fissa infatti sui 12.6 gradi a Zurigo, rispetto ai 15.7 gradi di Lugano.

Pasqua 2024 una delle "peggiori" ?

La Pasqua più piovosa e meno soleggiata dal 1980 in quel di Lugano la troviamo dal 10.04.1998 al 13.04.1998 con 4 giorni con presenza di pioggia per 67.6 mm di precipitazioni cumulate, solo il 37% di soleggiamento rispetto al massimo possibile, e temperature massime non oltre gli 11.4 gradi.

Con una sessantina di millimetri di precipitazioni, previste sui 4 giorni a Lugano, un soleggiamento limitato a 4-5 ore, e temperature massime sotto i 15 gradi, la Pasqua 2024 rischia di avvicinarsi pericolosamente alla "peggiore", del 1998.

Andrà meglio a nord delle Alpi con tempo più asciutto, ampie schiarite favoniche e temperature di conseguenza miti.

Ma siamo a meno cinque giorni dalla previsione, vedremo l’evoluzione nei prossimi giorni in attesa di conferme, o smentite.

Panoramica meteo aggiornata