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La situazione di sbarramento volge al termine
MeteoSvizzera-Blog | 10 marzo 2024
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Neve, pioggia, nebbia, densa nuvolosità, e altre sorprese. Questo ci ha regalato la situazione di sbarramento di questo fine settimana. A nord delle Alpi invece il favonio ha spazzato vallate e creste alpine con carattere tempestoso.

Bosco Gurin oggi, immagine A. De Marchi
Bosco Gurin oggi, immagine A. De Marchi
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Fra sabato sera e il primo pomeriggio di domenica al di sopra di circa 1500 metri sono caduti i seguenti quantitativi di neve fresca: nel Ticino occidentale da 40 a 70 cm, con punte fino a 80 cm sull’Alta Valle Maggia, sul resto del Ticino e nel Moesano così come nella regione del Sempione da 30 a 50 cm, in Alta Engadina da 10 a 30 cm. A quote più basse i quantitativi sono risultati più modesti, raggiungendo comunque i 10-30 cm sopra i 1200 metri circa. Qualche centimetro di neve bagnata è stato osservato fino ai fondovalle delle vallate prealpine del Sopraceneri.

Fig. 1: Accumuli di neve su 24 ore alla fine dell’allerta, domenica 15:00
Fig. 1: Accumuli di neve su 24 ore alla fine dell’allerta, domenica 15:00 (MeteoSvizzera INCA )

Durante la fase più intensa delle precipitazioni il conseguente raffreddamento della colonna d’aria ha portato ad una marcata omotermia, premettendo l’abbassarsi del limite delle nevicate fino al fondovalle.

Fig. 2: Evoluzione della temperatura e intensità delle precipitazioni, stazione SwissMetNet Biasca
Fig. 2: Evoluzione della temperatura e intensità delle precipitazioni, stazione SwissMetNet Biasca (MeteoSvizzera)

Un esempio da manuale di raffreddamento per intensità delle precipitazioni possiamo osservarlo oggi a Biasca. Nel grafico sopra le misure della stazione SwissMetNet dimostrano come l’abbassamento della temperatura è correlato con l’intensità di precipitazioni. Da una temperatura attorno ai 6 gradi di questa mattina siamo scesi a valori vicino allo zero gradi. Permettendo così il passaggio a precipitazioni nevose nella fase più intensa dell’evento. Sulla fase finale dell’evento la neve ha così potuto raggiungere il fondovalle con accumuli di qualche centimetro.

La fase duratura di precipitazioni intense ha sicuramente contribuito al marcato raffreddamento e l’abbassamento del limite delle nevicate fino al fondovalle, da un limite previsto attorno ai 900 metri fino a soli 270 metri.

Il vento da sud-est, lo scirocco, si è mantenuto ben presente in quota, con raffiche fino 87.8 km/h sul Monte Generoso, ma non è riuscito ad addentrasti nelle vallate prealpine, facilitando così l’abbassamento delle temperature dovuto alle precipitazioni.

Anche in Valle Maggia, come anche sulla regione di Domodossola, la neve è così arrivata fino al fondovalle.

Forte tempesta di favonio nelle Alpi

Il favonio ha iniziato a soffiare sulle Alpi venerdì. È poi aumentato di forza e ha raggiunto il suo picco sabato sera, prima di indebolirsi nuovamente domenica mattina. Nelle valli sono state registrate punte di vento tra i 90 e i 115 km/h e tra i 110 e i 150 km/h nelle montagne al di sopra dei 1800 metri. In alcune località note per essere esposte al favonio, sono stati registrati venti ancora più forti in montagna. Sulla rete di misurazione di MeteoSvizzera, ad esempio, troviamo il Jungfraujoch con 157 km/h o il Gütsch sopra Andermatt con 189 km/h. Queste velocità del vento sono certamente notevoli, ma non sono inusuali per condizioni di forte favonio.

Fig. 3: Raffiche di vento massime su 24 ore (SwissMetNet MeteoSvizzera)