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La nebbia a nord delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 02 febbraio 2024
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A Sud delle Alpi oggi la giornata è stata caratterizzata da afflussi di nuvolosità da nord con soleggiamento a tratti solo parziale. Al Nord invece si sono formati degli strati nebbiosi importanti, che saranno oggetto del nostro blog odierno. Apriamo dunque con un'immagine insolita della cattedrale di Losanna avvolta in una nebbiolina biancastra.

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La nebbia è un po' come quei visitatori che ci piace accogliere, purché non vengano tutti i giorni e soprattutto non siano troppo invadenti.

Nella Svizzera romanda, la nebbia non gode di una cattiva reputazione poiché è generalmente molto delicata. Nei luoghi in cui non è molto frequente, crea la sorpresa, conferendo al paesaggio un'aria misteriosa, trasformando un quartiere di Losanna in una sorta di Whitechapel londinese. Nelle regioni tradizionalmente più nebbiose, ci ricorda i "bei tempi andati", come ad esempio a Neuchâtel, dove il numero di ore di sole invernali è passato da una media di 130 a circa 200 dagli anni Sessanta a oggi. Insomma, ci piace, purché non sia gelida e abbia il buon gusto di dissolversi prima di mezzogiorno, cosa che di solito fa.

Formazione della nebbia

In linea di massima, la nebbia non è altro che una nuvola che tocca il suolo, anche se la nebbia in montagna è più un caso di contatto del suolo con la nuvola. In questo blog ci concentreremo dunque sulla nebbia in pianura, che è più complessa e quindi più difficile da prevedere.

Come per tutte le nubi, la formazione della nebbia richiede che la massa d'aria raggiunga dapprima il suo punto di saturazione, cioè il 100% di umidità relativa. L'unico modo finora conosciuto per far sì che una massa d'aria raggiunga questo obiettivo è quello di raffreddarsi. Nelle notti serene e senza vento, la massa d'aria si raffredda dal basso, a contatto con il suolo viepiù freddo. Poiché l'aria fredda è più densa e dunque pesante di quella calda, essa rimane “stagnante” vicino al suolo, stratificando la massa d'aria e dando origine alla nebbia, a condizione che venga raggiunto il punto di saturazione e che siano soddisfatte altre sottili condizioni.

Poiché talvolta le immagini valgono più di un lungo discorso, illustriamo questo fenomeno con i grafici seguenti:

Il primo mostra la variazione di temperatura a 2 m (rosso) e a 5 cm (blu). Finché il cielo è coperto da nubi relativamente basse, la radiazione dal suolo è molto limitata e le due temperature sono molto vicine. Con la graduale dissipazione delle nubi, la radiazione dal suolo aumenta e la temperatura a 5 cm scende più rapidamente di quella a 2 m (area malva). Quando si forma la nebbia, questa inizia a irradiare verso il suolo, facendo aumentare la temperatura a 5 cm, che poi diventa uguale a quella a 2 m, quindi i due sensori hanno condizioni identiche all'interno della nebbia.

Se osserviamo le variazioni dell'umidità nello stesso periodo, notiamo che aumenta lentamente al diminuire della temperatura. Il momento in cui la massa d'aria raggiunge la saturazione (100%) coincide perfettamente con il momento in cui la temperatura a 5 cm inizia a salire per eguagliare la temperatura a 2 m.

Naturalmente, se le cose fossero così semplici, prevedere la formazione della nebbia sarebbe una pura formalità. Fortunatamente non è così e la nebbia dà filo da torcere - e quindi piacere - ai meteorologi di tutti i tipi e ai modelli di previsione più sofisticati. La sua formazione risulta talvolta “capricciosa” e può dipendere da diversi fattori, non solo dunque dal tasso di umidità, ma anche dal movimento dell’aria (non osiamo qui parlare di vento, poiché molto debole, ma comunque non nullo), dalla presenza di nuclei di condensazione in numero sufficiente o anche abbondante, dalle caratteristiche del terreno e da molti altri fattori ancora.

Di conseguenza, prevedere la formazione della nebbia è simile a prevedere i temporali estivi: un po' di dati dei modelli, parecchia esperienza e molta umiltà. Prevediamo un potenziale, condizioni favorevoli legate a una determinata situazione, oppure escludiamo la sua formazione sulla base della nostra esperienza. Ad esempio, niente nebbia la notte che segue una giornata con bise, anche se il cielo è limpido e il vento è calato. Nebbia alta sì, nebbia al suolo no; è così e non ci sono eccezioni! ... beh, quasi.

La nebbia può formarsi anche in altri modi. Ad esempio, può essere uno strato che scende così in basso da toccare il suolo, oppure una nebbia formatasi altrove e trasportata in altre regioni dalle correnti. Esiste anche la nebbia costiera, legata alla presenza di correnti fredde vicino alla costa, come ad esempio a San Francisco. Ma tutte hanno una cosa in comune: richiedono la presenza di un'atmosfera stabile e subsidente, e quindi di condizioni anticicloniche.

Questa dunque una delle principali sfide che coinvolgono i meteorologi di MeteoSvizzera in inverno, in particolare i colleghi di Ginevra e Zurigo.