La nebbia è un po' come quei visitatori che ci piace accogliere, purché non vengano tutti i giorni e soprattutto non siano troppo invadenti.
Nella Svizzera romanda, la nebbia non gode di una cattiva reputazione poiché è generalmente molto delicata. Nei luoghi in cui non è molto frequente, crea la sorpresa, conferendo al paesaggio un'aria misteriosa, trasformando un quartiere di Losanna in una sorta di Whitechapel londinese. Nelle regioni tradizionalmente più nebbiose, ci ricorda i "bei tempi andati", come ad esempio a Neuchâtel, dove il numero di ore di sole invernali è passato da una media di 130 a circa 200 dagli anni Sessanta a oggi. Insomma, ci piace, purché non sia gelida e abbia il buon gusto di dissolversi prima di mezzogiorno, cosa che di solito fa.
Formazione della nebbia
In linea di massima, la nebbia non è altro che una nuvola che tocca il suolo, anche se la nebbia in montagna è più un caso di contatto del suolo con la nuvola. In questo blog ci concentreremo dunque sulla nebbia in pianura, che è più complessa e quindi più difficile da prevedere.
Come per tutte le nubi, la formazione della nebbia richiede che la massa d'aria raggiunga dapprima il suo punto di saturazione, cioè il 100% di umidità relativa. L'unico modo finora conosciuto per far sì che una massa d'aria raggiunga questo obiettivo è quello di raffreddarsi. Nelle notti serene e senza vento, la massa d'aria si raffredda dal basso, a contatto con il suolo viepiù freddo. Poiché l'aria fredda è più densa e dunque pesante di quella calda, essa rimane “stagnante” vicino al suolo, stratificando la massa d'aria e dando origine alla nebbia, a condizione che venga raggiunto il punto di saturazione e che siano soddisfatte altre sottili condizioni.
Poiché talvolta le immagini valgono più di un lungo discorso, illustriamo questo fenomeno con i grafici seguenti:
Il primo mostra la variazione di temperatura a 2 m (rosso) e a 5 cm (blu). Finché il cielo è coperto da nubi relativamente basse, la radiazione dal suolo è molto limitata e le due temperature sono molto vicine. Con la graduale dissipazione delle nubi, la radiazione dal suolo aumenta e la temperatura a 5 cm scende più rapidamente di quella a 2 m (area malva). Quando si forma la nebbia, questa inizia a irradiare verso il suolo, facendo aumentare la temperatura a 5 cm, che poi diventa uguale a quella a 2 m, quindi i due sensori hanno condizioni identiche all'interno della nebbia.