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Gennaio 2024 a sud delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 09 febbraio 2024
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Nella Svizzera italiana il mese di gennaio è risultato mite, alle basse quote localmente il quarto più mite dall’inizio delle misure. Nonostante si sia verificato un evento di precipitazioni significativo, l’accumulo di precipitazioni mensile è stato generalmente inferiore alla norma.

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Mese mite

Con un’anomalia di +1.7 °C rispetto alla norma 1991-2020, a sud delle Alpi la temperatura media del mese di gennaio è risultata la decima più elevata dall’inizio delle misure nel 1864. Il mese è risultato particolarmente mite in montagna, dove lo scarto dalla media ha localmente superato i +2,0 °C. A Lugano, con uno scarto dalla norma di +1,4 °C, il mese è risultato il quinto più mite dall’inizio delle misure nel 1864; a Locarno Monti, con una deviazione di +1,7 °C, il quarto più mite dal 1901.

Molto mite soprattutto a fine mese

I primi dieci giorni di gennaio hanno visto temperature di poco superiori alla norma, con le maggiori anomalie positive registrate fra il 6 e l’8 gennaio. In seguito, fino al giorno 22 le temperature si sono mantenute per lo più al di sotto della media climatologica, ad eccezione del giorno 18, per poi salire su valori abbondantemente più elevati del normale fino alla fine del mese. In quest’ultimo periodo, in particolare, il tempo è stato caratterizzato da una zona di alta pressione di origine subtropicale che ha sospinto verso la regione alpina una massa d’aria molto mite per il periodo. Considerando le temperature massime giornaliere, con una media di 14,7 °C la settimana fra il 22 e il 28 gennaio è risultata la terza più mite mai registrata a Locarno Monti nel mese di gennaio dall’inizio delle misure nel 1935.

Proprio negli ultimi giorni del mese, anche grazie all’effetto favonico, sono state registrate temperature miti degne di nota: il 25 gennaio a Magadino / Cadenazzo sono stati registrati 21,6 °C, a Grono 20,2 °C; entrambi questi valori costituiscono il secondo valore più elevato per il mese di gennaio dall’inizio delle misure. Il 24 gennaio, la stazione di Piotta aveva registrato 16,4 °C, valore più elevato per gennaio. In tutte queste località l’inizio delle misure risale al 1959. I 13,5 °C raggiunti il 24 gennaio a San Bernardino costituiscono invece la temperatura più elevata mai misurata in gennaio dall’inizio delle misure nel lontano 1864. Anche per quanto riguarda le temperature minime alcuni valori sono rientrati nei tre più miti per il mese di gennaio: i 2,3 °C registrati sul Passo del Bernina il 24 gennaio (valore più elevato mai misurato, inizio delle misure nel 1972), i 5,7 °C del 25 gennaio a Piotta (terzo valore più elevato) e i 7,1 °C del 7 gennaio a Magadino / Cadenazzo (terzo valore). In termini di temperatura media giornaliera, i 7,2 °C di San Bernardino del 24 gennaio sono la seconda temperatura più elevata mai registrata, mentre i 4,3 °C del Passo del Bernina la prima.

Mese asciutto

In gennaio le precipitazioni sono state inferiori alla norma 1991-2020 nella maggior parte delle regioni del versante sudalpino. Solamente le stazioni di Poschiavo e Cimetta, che hanno misurato un totale mensile pari a 52,5 mm, hanno registrato rispettivamente il 103 % e il 107 % della media. Altrove è caduta dal 70 all’80 % della precipitazione normalmente attesa in gennaio, con valori anche inferiori fra l’Alta Leventina e l’Alta Valle Maggia (ad esempio a Piotta è stata misurata solamente il 44 % della norma).

L’evento di precipitazioni più importante si è verificato il 5 gennaio e nella prima parte della notte sul 6 gennaio, quando una il versante sudalpino è stato interessato da situazione di sbarramento. I maggiori accumuli di precipitazione sono stati registrati sul Ticino centrale e nel Moesano, dove sono caduti fino a 40-50 mm. L’elevata intensità delle precipitazioni ha causato un importante abbassamento del limite delle nevicate, a tratti fin sul fondovalle della Riviera e della Mesolcina. Al di sotto dei 1100 – 1300 metri di quota la neve è comunque risultata bagnata o molto bagnata con accumuli modesti. Seppur non siano disponibili misure della neve al suolo sulle montagne del Ticino centrale, è possibile stimare fino a circa 40 cm di neve fresca. Gli accumuli di precipitazioni misurati dai pluviometri confermano gli importanti accumuli di neve fresca al di sopra dei 1300-1400 metri di quota. Per esempio i totali di precipitazione misurati a Cimetta sulle 6, 8 e 12 ore (23.9 mm, 27.5 mm, 35.6 mm) rappresentano i valori più elevati per il mese di gennaio dal 1981. Con 42.3 mm, l’accumulo giornaliero (05:40 – 05:40 UTC) risulta il secondo più elevato per il mese di gennaio. Altre stazioni del Ticino centrale e meridionale hanno fatto registrare accumuli sul breve periodo (tra le 3 e le 18 ore) che rientrano nei 10 valori più alti dall’inizio delle misure.

Favonio frequente

In gennaio a sud delle Alpi ha soffiato spesso il favonio, soprattutto lungo le Alpi. Per esempio, a Lugano le ore di favonio sono state 40,5, a Magadino / Cadenazzo 60,8, a Piotta 83, a Poschiavo 126. Tali valori risultano tuttavia appena inferiori alle medie di riferimento degli ultimi 15 – 18 anni.

Mese soleggiato

In gennaio a sud delle Alpi il soleggiamento è risultato abbondante, anche se inferiore a quello registrato durante i mesi di gennaio più soleggiati. Mentre nel Ticino centrale il numero di ore di sole non si è discostato molto dalla media, sul Sottoceneri e in alcune vallate alpine esso ha raggiungo il 110 – 115 % della norma, a Piotta addirittura il 120 % di essa.