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Favonio, caldo e effetti speciali

MeteoSvizzera-Blog | 23 dicembre 2023
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Nelle ultime 24 ore i cieli hanno dato spettacolo, il favonio ha più che altro dato fastidio, le temperature invece hanno esagerato facendo cadere nuovi record per dicembre. Diamo qualche spiegazione al fenomeno ottico, e facciamo il punto della situazione.

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Nubi iridescenti

Nel pomeriggio di ieri siamo restati affascinati guardando il cielo che su più ore ha regalato nubi di colorazioni particolari. L’estensione del fenomeno era tale da essere osservata da tutto il Ticino, regione insubrica ed anche più a sud.  La particolare colorazione dei colori della nuvolosità ha portato a mille teorie sul fenomeno, noi vi proponiamo la versione scientifica sulla formazione delle nubi iridescenti.

Per avere un effetto iridescente delle nubi così apparente è imperativo avere un esteso strato a quota elevata, formato da finissimi cristalli di ghiaccio distribuiti in modo omogeneo. I fortissimi venti in quota, scavalcando le Alpi, hanno formato un’onda sottovento, permettendo la formazione di questa sottile banda di aghi di ghiaccio su di una zona molto vasta, situata fra 9000 e 10000 metri di quota.

I raggi del sole, attraversando il sottile strato di aghi di ghiaccio, sono stati così rifratti e riflessi scomponendo la luce nelle varie lunghezze d’onda, in colori diversi, analogamente a quanto succede nel fenomeno ottico dell’arcobaleno.

Si discute attualmente se eravamo in presenza di nubi iridescenti, troposferiche, o nubi madreperlacee stratosferiche. Dai dati satellitari possiamo notare che il top della nuvolosità ad alta quota lo troviamo attorno ai 9600 metri di quota, con superamenti locali. Propendiamo quindi a definirle iridescenti, senza escludere però che velature più sottili potevano essere presenti ma non riscontrate da satellite, in particolare verso sud, dove la quota dell’onda orografica si innalzava.

Da terra si notavano gli aerei di linea in transito al di sopra delle velature, il che conferma una quota dello strato iridescente al di sotto degli 10000-12000 metri. Se un pilota di linea, in transito ieri nel comparto, si trovasse fra i nostri lettori potrebbe confermare questa teoria.

Non da ultimo le nubi madreperlacee, stratosferiche, comportano una composizione dei vari colori, che appaiono nelle nubi, meno organizzata che non in questo caso.

Dall'immagine satellitare, elaborata in modo da riconoscere la struttura e quota delle nubi, si pùo notare che oltre alle fascie più dense sono presenti anche delle leggere velature, queste potrebbero essere risultate madreperlacee se a quote superiori.

Le stesse nubi, osservate da più zone, portavano a colorazioni più disparate a seconda della quota di osservazione e posizione rispetto al sole. L’estensione particolarmente vasta ha fatto sì che queste potessero essere viste da moltissime persone. La limpidezza dei cieli, grazie al favonio, ha permesso delle ottime osservazioni a lunga distanza.

Solitamente i fenomeni di nubi iridescenti sono effimeri e poco estesi e osservati da pochi fortunati, al contrario di ieri, con moltissime segnalazioni sui nostri social.

Forte favonio

Il favonio è arrivato intenso e turbolento nelle vallate alpine, raggiungendo anche la pianura. A Faido nella notte intense folate di vento hanno sradicato alberi secolari e danneggiato dei tetti, le raffiche hanno superato i 100 km/h.  A Piotta le raffiche massime hanno toccato i 102.2 km/h, a Robiei 116.6 km/h, mentre al Pizzo Matro 105.8 km/h

Temperature miti

Favonio fa rima con temperature miti, ma oggi lo erano ancor di più!  Sono infatti caduti numerosi record di temperatura massima per il mese di dicembre. Anche le minime notturne, laddove il vento non è cessato mantenendo il sostegno favonico, hanno segnato temperature da record, per esempio Biasca che segna una minima di 15.5 gradi ad ora. Per annoverarle fra i record di temperatura minima più alta dovremo però aspettare la prossima mezzanotte.

Rispetto alla norma stagionale ci posizioniamo oltre a 10 gradi al di sopra di essa.

Parlare di anomalie ci sembra un po’ retorico, non ci resta che aspettare il Natale, magari con una grigliata all’aperto o un tuffo in piscina?

Buone Feste da tutto il team di Locarno Monti