Ambito dei contenuti

Calendario dell'Avvento 2023

MeteoSvizzera-Blog | 24 dicembre 2023
35 Commenti

Il nostro calendario dell'Avvento 2023 mostra fenomeni meteorologici, scenari e paesaggi straordinari. Quest'anno, dietro le 24 caselle si nascondono emozionanti esperienze meteorologiche e storie dei nostri collaboratori e delle nostre collaboratrici.

  • Chi siamo

Piè di pagina

Navigazione top bar

Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Finestrella 24 -Affascinanti aurore boreali

Le aurore polari (denominate anche aurore boreali o Aurora borealis nell’emisfero nord e aurore australi o Aurora australis nell’emisfero sud) sono fenomeni luminosi che si verificano molto più in alto dello strato dell’atmosfera meteorologicamente attivo (la troposfera), a un’altitudine da 100 a 200 km o anche più in alto, a dipendenza del colore. Con il vento solare particelle elettricamente cariche vengono trasportate lontano dal Sole. Nell’atmosfera terrestre queste particelle possono scontrarsi con atomi di ossigeno e azoto e farli risplendere. Il campo magnetico della Terra spinge le particelle elettricamente cariche verso i Poli, per questo le aurore polari sono visibili soprattutto nelle regioni polari, solo durante le notti prive di nuvole che sono solitamente molto fredde. Le aurore boreali non hanno nulla a che vedere con le condizioni meteorologiche. Ciò nonostante, esse sono sempre affascinanti da osservare, anche se occorre mettere in conto un po' di freddo a mani e piedi.

Di M. Ruosch, meteorologa

Finestrella 23 -Nevicata presso la sede di MeteoSvizzera di Locarno-Monti

Essere di turno quando nevica è sempre molto stimolante: la previsione non è mai semplice, l’impatto di questo fenomeno sulla nostra società molto importante, la responsabilità delle parole usate nelle interviste improvvisamente diventa più grande. Se sai che sei di turno quando è attesa la dama bianca ti prepari al meglio, arrivi più riposato, sei pronto a vivere una giornata pesante ma allo stesso tempo emozionante. Sì, emozionante, perché la neve è pur sempre il mio fenomeno meteorologico preferito, quello che più di ogni altro riesce a cambiare i luoghi sui quali cade. Non la neve in montagna, scontata, ma la neve dove vivo tutti i giorni, quando imbianca ogni centimetro del mondo che conosco rendendolo speciale. La neve nel suo effimero, da godere in ogni momento prima che svanisca. E così ogni piccola pausa dal servizio previsioni mi richiama all’esterno, a godere di ogni fiocco che magicamente cade dal cielo accarezzandomi la faccia. Come quell’8 dicembre 2021, quando la sede di MeteoSvizzera di Locarno-Monti venne ricoperta da un candido mantello.

Di L. Panziera, meteorologo

Finestrella 22 -Quando le goccioline di nebbia gelano

Come la galaverna, la calabrosa fa parte dei depositi di ghiaccio a partire dalla nebbia. La calabrosa si forma a temperature inferiori al punto di congelamento quando le goccioline di nebbia o di acqua sopraffuse si depositano e gelano sulle superfici in presenza di vento. La struttura del ghiaccio non è cristallina e contiene delle bolle d’aria imprigionate. La calabrosa cresce sempre in direzione opposta al vento e può raggiungere uno spessore di diversi centimetri. In caso di condizioni meteorologiche persistenti con formazione di depositi di calabrosa, il peso aggiuntivo può causare la rottura dei rami degli alberi.

Di D. Gerstgrasser, meteorologo

Finestrella 21 -Paesaggio brinato nell'Urserental

Dopo una notte glaciale con temperature che hanno raggiunto i -20 °C, gli arbusti e gli alberi sulle rive della Reuss erano ricoperti di uno spesso strato di brina. Quest’ultima si forma tipicamente in occasione di notti particolarmente fredde, serene e senza vento, quando l’umidità dell’aria è elevata. Nel caso della brina il vapore acqueo passa direttamente dallo stato gassoso a quello solido. In fisica questo processo è denominato brinamento. Se la osserviamo da vicino, la brina è caratterizzata da strutture cristalline simili a quelle dei fiocchi di neve. Di frequente si formano anche sottili aghi di ghiaccio. Spesso la brina è confusa con la galaverna, che si deposita sugli oggetti a partire da goccioline di nebbia sopraffusa. La galaverna cresce contro vento, ha una struttura biancastra e in presenza di forte vento può raggiungere uno spessore di diversi centimetri.

Di D. Gerstgrasser, meteorologo

Finestrella 20 -Una giornata invernale perfetta

Per me una giornata invernale è perfetta quando anche il paesaggio alle basse quote è ricoperto da una spessa coltre di neve e fa veramente freddo. Purtroppo simili giornate sono molto rare oggigiorno e quando si verificano sono ancora più belle. Come giovedì 14 e venerdì 15 gennaio 2021, quando un limite di massa d’aria è rimasto stazionario sopra la Svizzera e ha provocato nevicate persistenti e abbondanti sulla parte centrale ed orientale dell’Altopiano. Quando il venerdì pomeriggio aria polare fredda e secca è finalmente scesa da nord-est verso il Nord delle Alpi e la coltre di neve fresca dai 30 ai 50 cm di spessore ha iniziato a brillare sotto il Sole invernale, la giornata è risultata perfetta.

Di P. Stierli, meteorologo

Finestrella 19 -Un alone nell’aria «frizzante» dell’inverno

Quando le basse quote sono ricoperte di nebbia alta amo attraversarla per sbucare in un magnifico paesaggio innevato e fare il pieno di Sole. Quel giorno di febbraio non luccicava solo la neve, ma anche l’aria tutt’attorno. I cristalli di ghiaccio sospesi nell’aria sul lato superiore della nebbia alta congelante riflettono e rifrangono la luce del Sole facendo apparire diversi tipi di aloni: l’anello di 22°, il parelio e il cerchio parelico. Fuori dal riquadro dell’immagine si potevano vedere anche l’arco tangente superiore, un arco circumzenitale, l’arco tangente inferiore e gli archi infralaterali.

Di D. Praloran, meteorologa

Finestrella 18 -Brina in Vallese

In inverno, quando il Sole è basso sull’orizzonte, vaste regioni della Valle del Rodano restano all’ombra delle montagne per tutta la giornata. Alcune zone non vedono il Sole per diverse settimane o addirittura per mesi. Nel 1937 Charles-Ferdinand Ramuz ne ha fatto l’argomento del suo celebre romanzo intitolato «Et si le soleil ne revenait pas» (traduzione italiana «Se il sole non tornasse»). In presenza di condizioni anticicloniche stabili in dicembre e gennaio, le notti chiare e fredde favoriscono l’accumulo di una grande quantità di brina in prossimità dei corsi d’acqua. Quando torna a splendere il Sole lo spettacolo è fiabesco. Questa fotografia è stata scattata il 23 dicembre 2023 presso le paludi della riserva naturale di Pouta Fontana, nel Vallese centrale, vicino a Grône (a meno di 10 km da Sion).

Di Didier Ulrich, meteorologo

Finestrella 17 -Arbusti ghiacciati

I Pirenei sono toccati regolarmente da fronti con pioggia che congela, che deposita ovunque uno strato trasparente di ghiaccio. Se questo vetrone è sufficientemente spesso, i pendii possono essere talmente ghiacciati da risultare pericolosi per gli sciatori finché sul ghiaccio non cade di nuovo uno strato di neve fresca. Il 26 gennaio 2019 un po’ di neve fresca ha ricoperto il suolo, permettendomi a malapena di sciare, ma si potevano ancora distinguere le sagome di piccoli arbusti ghiacciati. La pallida luce invernale ha completato perfettamente il quadro!

Di Élie Kirchner, meteorologo

Finestrella 16 -Paesaggio invernale da fiaba

La mia situazione meteorologica preferita è una giornata invernale soleggiata in montagna. Queste condizioni sono tipiche dei giorni di alta pressione. Grazie all’effetto di subsidenza, ovvero il forte movimento verso il basso della massa d’aria all’interno della zona di alta pressione, l’aria si riscalda e l’umidità relativa dell’aria diminuisce. Di conseguenza in montagna il tempo è molto mite a soleggiato, spesso con una buona visibilità orizzontale. In queste giornate sono particolarmente felice di poter fare le prime escursioni con le racchette da neve con mio figlio di un anno. Avvolto al caldo nello zaino porta-bambini, lo possiamo già portare con noi durante brevi escursioni in montagna. È molto bello vederlo gioire della neve e scoprire il mondo un po’ alla volta.

Di A. Rassl, climatologa

Finestrella 15 -Cumuli in alta montagna

L’orografia delle Alpi contribuisce spesso all’evolversi della situazione meteorologica. Soprattutto in estate, quando splende il sole, si possono spesso osservare nuvole con la base piatta e la parte superiore rotondeggiante, colorate di bianco brillante al Sole e scure alla base: i cosiddetti cumuli. Talvolta portano rovesci o addirittura temporali, altre volte si sviluppano leggermente a mo’ di torre e sono molto interessanti per i piloti di deltaplani, parapendii e alianti. Come tutte le nuvole, anche i cumuli sono indice di movimenti nell’atmosfera. Non di movimenti qualsiasi, bensì di quelli che si innalzano come ascensori celesti a velocità paragonabili, se non superiori, a quelle degli ascensori moderni. Queste correnti ascensionali termiche si formano a seguito del riscaldamento dei pendii esposti al Sole e portano alla formazione di cumuli. In estate, con condizioni analoghe a quelle raffigurate nell’immagine, i cumuli possono formarsi a un’altitudine di oltre 4000 m! Questo per la felicità dei piloti di parapendii e alianti, che possono allora avvicinarsi alle vette più alte e ai ghiacciai delle Alpi. Il tutto a un impatto ambientale ridotto in quanto il principale carburante è l’energia solare.

Di Aude Untersee, meteorologa

Finestrella 14 -Correre sopra la nebbia alta

Cosa c’è di più suggestivo che poter contemplare dall’alto un mare di nebbia durante una giornata soleggiata alla fine dell’autunno o in inverno? Questa particolarità del clima invernale svizzero è dovuta a due fattori: da un lato alla particolare orografia del nostro Paese, con l’Altopiano incastonato tra il Giura e le Alpi e alle vallate alpine profondamente incassate, in secondo luogo alla presenza di una situazione d’inversione. L’aria discendente (su larga scala) in montagna assicura temperature elevate e una visibilità spesso eccellente. A causa dell’inversione in pianura, l’umidità trattenuta porta alla formazione di nebbia, che viene sollevata dal suolo dalla bise e può raggiungere un limite superiore di 2000 m. In qualità di appassionato di trail running, fino a qualche anno fa ho praticato regolarmente attività sportive in montagna. Non vedo l’ora di avere di nuovo più spesso l’occasione per salire in quota, poiché oltre alla sfida fisica, l’esperienza del mare di nebbia è perfetta.

Di E. Zubler, climatologo

Finestrella 13 -Raggi crepuscolari

I Dents du Midi offrono la cornice perfetta per un questo spettacolo. Quella sera a prima vista il cielo terso non prometteva situazioni meteorologiche particolarmente interessanti da fotografare. Eppure l’atmosfera non manca mai di stupirci. Il fascio di luce proiettato verso il cielo non è altro che la luce del Sole al tramonto. Questo fenomeno che si distingue per la sua esteticità è un raggio crepuscolare. Sembra divergere da un unico punto, che in questo caso è il Sole. A causa della grande distanza tra il Sole e la Terra, i raggi del Sole raggiungono la Terra in modo sostanzialmente parallelo. L’apparente divergenza dei raggi crepuscolari è legata a un effetto di prospettiva: le particelle in sospensione nell’atmosfera che rendono visibile questo raggio sono situate a distanze diverse rispetto ai nostri occhi. Questo crea un effetto di prospettiva, come quando, ad esempio, si guardano i binari paralleli di una linea ferroviaria, che più sono lontani più sembrano convergere.

Di Aude Untersee, meteorologa

Finestrella 12 -Altocumuli lenticolari sopra il Tödi

Per un meteorologo appassionato di fotografia, un volo in mongolfiera è sicuramente una delle esperienze più belle, soprattutto se si tratta di sorvolare le Alpi. Quando si pianifica un volo in mongolfiera l’aspetto più importante sono le condizioni del vento. Al suolo sono ideali condizioni senza vento per il decollo e per l’atterraggio. In altitudine, invece, il vento è benvenuto in quanto consente di avanzare rapidamente. In questo caso particolare la mongolfiera è decollata dall’Urnerboden e il viaggio era diretto a Serneus in Prettigovia. Sulle Alpi predominava una corrente moderata da ovest-sudovest, a seguito della quale si sono formati degli altocumuli lenticolari sopra il Tödi.

Di D. Gerstgrasser, meteorologo

Finestrella 11 -Dei fari in mezzo al mare di nebbia

Spesso nei servizi di previsione si sente dire che le situazioni di nebbia e nebbia alta non sono particolarmente interessanti dal punto di vista della tecnica delle previsioni. In realtà non è così. La previsione del limite superiore della nebbia, della sua estensione, del momento della sua dissoluzione, così come della visibilità orizzontale negli aeroporti è tutt’altro che banale. Per riuscire a fotografare i fari che si ergono dal mare di nebbia sopra Zurigo, oltre a una previsione precisa del limite superiore occorre ovviamente anche un po’ di fortuna. Chi ha scattato questa immagine si trovava a una quota sui 900 metri, sulla torre panoramica dell’Albis-Hochwacht. L’albergo sull’Uetliberg (a destra nell’immagine) si trova a un’altitudine di 870 metri, il trasmettitore sul Felsenegg (a sinistra nell’immagine) a 810 metri. Se il limite superiore della nebbia fosse stato più alto di soli 100 metri, il fotografo si sarebbe trovato nella nebbia e non avrebbe visto nulla. Nel frattempo il trasmettitore sul Felsenegg è stato rimosso e sostituito da una nuova costruzione più filiforme. Bisognerà quindi scattare una nuova fotografia…

DiD. Gerstgrasser, meteorologo

Finestrella 10 - Blizzard nello Chablais

L’inverno è sempre stata la mia stagione preferita, soprattutto per la neve. Da qui viene anche la mia passione per la meteorologia. Anche se le forti nevicate sono sempre più rare sull’Altopiano, ricordo bene alcune nevicate, come quella del 10 dicembre 2017 nella Valle del Rodano. Quel giorno a Sion è stato raggiunto il record di 60 cm di neve fresca. Mi trovavo a Bex, nello Chablais vodese. L’abbassamento della pressione al Nord delle Alpi ha provocato un forte vento sulla pianura di Chablais, con aria fredda proveniente dal Vallese centrale. La temperatura è rimasta sotto zero e i venti hanno raggiunto una velocità di 100 km/h. Si sono formati importanti cumuli di neve portati dal vento, come ad esempio nel sottopassaggio della stazione di Bex, con conseguenti perturbazioni del traffico sulla rete stradale e ferroviaria. Sull’Altopiano l’inverno 2017/2018 è terminato con forti nevicate diffuse e molti problemi sulla rete ferroviaria, che sono tra l’altro state la causa del mio ritardo il mio primo giorno di lavoro presso MeteoSvizzera il 1° marzo 2018.

Di Mikhaël Schwander, meteorologo

Finestrella 9 - Autunno dorato

Amo fotografare i larici nella loro bella veste autunnale dorata. Preferibilmente quando il tempo è soleggiato e limpido. Infatti è con queste condizioni meteorologiche che i loro colori risaltano maggiormente. Ma anche con il tempo grigio questi alberi originari della Siberia conferiscono magnifici tocchi di colore al paesaggio. Il larice è l’unica conifera indigena che perde gli aghi in autunno.

Poiché nei larici possono crescere fino a 30 aghi da un solo punto, in inverno il rischio di perdere troppi aghi a causa del vento e della neve è elevato. Perciò in autunno il larice estrae la preziosa clorofilla dai suoi aghi e durante l’inverno la conserva nel tronco. Gli aghi cambiano quindi colore passando dal verde al giallo-oro-arancione. Ad essere decisivo per questo processo è l’abbassamento delle temperature in autunno, ma anche l’accorciarsi delle giornate.

Di Urs Graf, meteorologo

Finestrella 8 - Quando la pioggia colora il cielo

Un arcobaleno è un fenomeno ottico nell’atmosfera che è visibile quando il Sole splende mentre piove e l’osservatore/l’osservatrice (o il/la fotografo/a) guarda in direzione opposta, volgendo le spalle al Sole. In questa immagine si vedono due arcobaleni, un arco primario, più luminoso, e un arco secondario più debole, provocato dalla doppia riflessione della luce del Sole all’interno delle goccioline di pioggia. Questa fotografia, con il Massif des Diablerets sullo sfondo, è stata scattata dopo una lunga giornata temporalesca e piovosa.

Di Isabelle Bey, responsabile centro regionale di Ginevra

Finestrella 7 - Riflessi sul Lago di Klöntal

In autunno nella valle del Klöntal ritorna la quiete. È senza dubbio il periodo migliore per scattare fotografie. Oltre ai riflessi sulla superficie del lago catturati in questa immagine, anche gli aceri con le loro foglie gialle, un po’ più lontano nella valle, costituiscono un fantastico soggetto. Non solo calma e alberi dai colori vivaci, l’autunno offre anche altri vantaggi: grazie alla stratificazione stabile dell’atmosfera, al suolo il vento è debole. Soprattutto il mattino il lago è solitamente liscio come uno specchio. Inoltre la visibilità è ottima grazie all’aria molto secca.

Tuttavia, il giorno in cui è stata scattata questa immagine, al di sotto di un’inversione c’era un po’ di foschia e addirittura alcuni brandelli di nebbia alta. La foto è stata scattata in direzione est-nordest verso il Fronalpstock e i Mürtschenstöcken. In fondo a destra si può scorgere anche il Schilt.

Di D. Gerstgrasser, meteorologo

Finestrella 6 - La nebbia alta, una sfida oggi come allora

La nebbia alta è il mio fenomeno preferito? Non direi, ma per me è perlomeno speciale. Infatti è particolarmente difficile prevedere dove e quando questo strato nuvoloso grigio e continuo si formerà. Persino i modelli numerici falliscono nel prevederlo perché si manifesta in modo molto localizzato e spesso solo temporaneo.

Un’altra ragione, molto personale: quale giovane prima donna previsionista in Svizzera romanda, la previsione di una situazione di nebbia alta è stata il mio primo successo, benché nessuno si aspettasse questo da me. Per quella giornata nel maggio 1992 il mio collega che era responsabile della mia formazione aveva previsto una giornata soleggiata con bise. Io avevo proposto alcuni banchi di nebbia alta residui, che egli aveva inserito nel bollettino meteorologico senza esserne veramente convinto. Il mattino successivo il cielo della regione era coperto da estesi banchi nuvolosi (e io mi ero assicurata un posto nel team).

Un altro motivo, che sicuramente condivido con molti di voi: è sufficiente salire in quota per trovare il Sole e… gioire.

Di Isabelle Fath, meteorologa

Finestrella 5 - Un sogno che si avvera

Durante un praticantato presso il laboratorio NSSL (National Severe Storm Laboratory) in Oklahoma, la nostra collaboratrice ha potuto realizzare il suo sogno di lunga data: ammirare un tornado dal vivo. I tornado sono vortici d’aria che ruotano molto rapidamente e che scendono fino a contatto con il suolo. I tornado in questa immagine sono generati da una supercella. Una supercella è un temporale con una durata di vita particolarmente lunga perché le zone con correnti ascensionali e quelle con correnti di caduta sono ben distinte. Questo avviene a causa dei tagli di vento provocati dalla variazione, a seconda dell’altitudine, della velocità e/o della direzione del vento. A causa delle violente correnti ascensionali i tagli di vento inclinano la nuvola temporalesca creando un vortice all’interno della nuvola. Se questo processo continua e si rafforza, esso può portare allo sviluppo di un tornado. Una supercella ha una lunga durata di vita e da essa possono formarsi anche più tornado.

Di Daniela Roth, meteorologa

Finestrella 4 - Il mattino ha l'oro in bocca

Ai tramonti preferisco le levate del Sole pittoresche perché in questo momento il giorno sta per iniziare, ricco di possibilità e ancora libero da eventuali delusioni.

Sia in ambito meteorologico che nella vita non esistono due giorni uguali. Anche se il cielo è privo di nuvole e il suo colore ricorda molto quello del giorno precedente, entrano in gioco altri elementi, come il vento (o la sua assenza), l’umidità e la temperatura. Inoltre, le stagioni e i momenti della giornata, il tempo imprevedibile, gli ambienti più svariati e il nostro stato d’animo creano, giorno dopo giorno, un’enorme quantità di esperienze, impressioni e atmosfere uniche.

A MeteoSvizzera, tra colleghe e colleghi ci scambiamo spesso le nostre foto (personali) delle varie situazioni meteorologiche e ne siamo entusiasti a seconda della qualità e dei loro soggetti. Chi non conosce il desiderio infantile di potersi tuffare in un mondo affascinante attraverso un’immagine? Ritengo quindi che, oltre a guardare un film avvincente o leggere un libro appassionante, poter vivere con tutti i sensi nuovi momenti affascinanti nel mondo reale sia un regalo immenso.

Di Marc Grundlehner, meteorologo

Finestrella 3 - Fulmine e arcobaleno a doppio arco

In qualità di osservatore del tempo presso l’Aeroporto di Zurigo la sera del 25 luglio 2023, guardando verso sud, ho avuto l’opportunità di vedere questo particolare fenomeno meteorologico: un arcobaleno primario e uno secondario. Quando i fulmini hanno iniziato a solcare il cielo, nulla ha potuto trattenere il fotografo meteo che è in me. Infatti, poco prima della fine del fenomeno un fulmine ha ancora illuminato il cielo.

Ulteriori informazioni: “Arc-en-ciel surnuméraire”.

Di Andreas Hostettler, meteorologo

Finestrella 2 - Valzer delle nuvole durante l’estate

Martedì 11 luglio alle 17.00 in centro città a Ginevra: il caldo è opprimente e i temporali annunciati tardano ad arrivare. Mentre aspetto l’autobus sulla mia testa cade una prima goccia, poi una seconda; finalmente uno scroscio di pioggia! Dall’autobus vedo i passanti che si proteggono dalle gocce che diventano sempre più numerose. Improvvisamente sento un rumore sordo, poi tutta una serie di colpi; è arrivata anche la grandine. È durata solo un minuto, ma è stata sufficiente per far cadere al suolo molte foglie e addirittura qualche piccolo ramo. Eccomi di nuovo al riparo sul treno. Guardo verso il Giura e vedo uno spettacolo sorprendente: le nuvole che precedono la perturbazione si dissolvono testimoniando il forte dinamismo presente sopra le nostre teste. Una volta raggiunta la mia destinazione, mi siedo all’esterno per godermi la piacevole temperatura all’ombra delle nuvole. È in questo momento che gli alberi iniziano a piegarsi e le foglie a volare. Il Joran scende lungo i pendii del Giura e soffia già forte sulla sponda settentrionale del Lemano denominata La Côte. Ecco una giornata estiva che non dimenticherò facilmente.

Di  Mehdi Mattou, meteorologo

Finestrella 1 - Giochi di luce mattutini in Vallese

Al mattino e alla sera i paesaggi di montagna sono particolarmente belli. L’8 luglio 2018 la levata del Sole sopra le vallate delle Alpi vallesane ha offerto uno spettacolo magnifico. I raggi del Sole ancora basso hanno illuminato lo strato di foschia presente a basse quote, rafforzando la meravigliosa sensazione di trovarsi al di sopra della Terra.

Di  Élie Kirchner, meteorologo