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Caligine anche in montagna, chi è il responsabile?

MeteoSvizzera-Blog | 02 ottobre 2023
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Nonostante la bassa umidità relativa, la visibilità nei giorni scorsi è risultata piuttosto scarsa in montagna. In questo blog investighiamo le ragioni di queste condizioni caliginose.

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Scarsa visibilità in montagna

Il movimento discendente all’interno di una zona di alta pressione (sussidenza) porta ad un riscaldamento per compressione e a un asciugamento della massa d’aria. In situazioni di questo tipo si formano delle inversioni termiche che spesso portano ad una buona visibilità al di sopra di esse. In questi giorni ci si aspetterebbe dunque di avere buone condizioni di visibilità in montagna, e invece…

Le immagini delle webcam degli scorsi giorni parlavano (almeno in parte) una lingua completamente diversa. Qui sotto riportiamo ad esempio l'animazione delle immagini della webcam sulla Jungfraujoch di sabato fra le 10 e le 12: caligine ben presente e condizioni di visibilità limitata.

Di chi è la responsabilità?

Di solito i sospettati principali sono due: la polvere del Sahara o il fumo di incendi. C'erano quindi le condizioni per un sollevamento e trasporto di sabbia del deserto oppure incendi capaci di sprigionare grandi quantità di fumo?

Le traiettorie a ritroso per ricostruire la provenienza della massa d’aria giunta in Svizzera negli scorsi giorni ci porta oltre l’Atlantico, in direzione ovest / nord-ovest. A questo punto le polveri sahariane escono dal novero dei sospettati e con ogni probabilità si tratta in questo caso di particelle di fuliggine provenienti dagli incendi boschivi del continente nordamericano.

Le misure effettuate fra l’altro anche sulla Jungfraujoch fungono poi da prova definitiva delle nostre ipotesi investigative. Mentre la visibilità delle immagini delle webcam peggiora, anche le misure delle particelle di fuliggine (PM2,5 e PM10) si elevano a valori chiaramente fuori norma.

Osservando l'animazione delle immagini della webcam e il tracciato delle PM10, le particelle sembrano sedimentare. Questo movimento verso il basso può essere verificato anche con le misure del celiometro di Davos.

Con le particelle fuligginose che sono scese di quota, la visibilità è peggiorata ad altitudini intorno ai 2000 metri, ma al di sopra di queste quote è poi di nuovo migliorata, come mostra in modo evidente il confronto delle immagini di domenica/sabato dalla Jungfraujoch.