La zona di alta pressione induce un movimento discendente dell’aria (subsidenza), che in questo modo viene riscaldata e seccata. Il risultato sono cieli pressoché sereni e ottima visibilità in montagna.
L’equinozio d’autunno è passato da pochi giorni (era il 23 settembre): con le notti sono sempre più lunghe, in condizioni di cielo sereno e senza vento, l’irraggiamento notturno del terreno verso lo spazio permette un raffreddamento molto efficace e un conseguente aumento dell’umidità relativa. Sulle regioni di pianura, in particolare sull’Altopiano, in queste condizioni si possono formare nebbie mattutine. Nebbie che per il momento rimangono tuttavia piuttosto localizzate in prossimità dei corsi d’acqua e che si dissolvono rapidamente.
Di giorno, per contro, con un soleggiamento pressoché totale, le temperature massime raggiungono valori oltre la norma di fine settembre, in pianura ma anche e soprattutto in montagna. Oggi per trovare temperature negative bisognava salire oltre i 4400-4500 m.
A Sud delle Alpi non sono attesi cambiamenti significativi per tutta la settimana. Tuttalpiù potremo assistere al passaggio di qualche velatura ad alta quota a partire da giovedì. Le regioni più settentrionali del Paese, per contro, potranno vedere qualche nuvola in più (e forse qualche goccia) verso il fine-settimana, a causa dell’avvicinamento di una debole perturbazione proveniente dalla Germania. Ma i dati a nostra disposizione non sono concordi a questo riguardo.
La scorsa notte i cieli erano sereni e limpidi, in montagna la visibilità era ottima: grazie ad un’attività solare particolarmente intensa, qualche fortunato lettore sarà forse riuscito ad avvistare un fenomeno molto raro alle nostre latitudini. Attorno alle 4 di mattina, per alcuni minuti, era visibile un’aurora boreale.
Chi non l’avesse vista in diretta si deve accontentare delle foto.