A sud delle Alpi la temperatura media del mese di luglio è risultata di 1.0 °C superiore alla norma 1991-2020; si è trattato del quattordicesimo mese di luglio più caldo dall’inizio delle misure nel 1864. Il luglio più caldo fu quello del 2015 con una deviazione rispetto alla norma di oltre +3 °C, il più freddo risale al lontano 1919.
Le stazioni di rilevamento che hanno mostrato l’anomalia minore sono state Robiei e San Bernardino con rispettivamente +0.4 °C e +0.7 °C rispetto alla norma 1991-2020; a Magadino e Cimetta, invece, essa ha raggiunto +1.3 °C. Le temperature medie giornaliere non si sono discostate molto dalla norma, tranne durante le due ondate di caldo che si sono verificate fra il 9 e l’11 luglio e fra il 16 e il 20 luglio. Inoltre, verso la fine del mese le temperature sono scese per alcuni giorni sotto la media in modo significativo, in particolare in montagna.
Fra il 9 e l’11 e fra il 16 e il 20 luglio la Svizzera italiana è stata interessata da due brevi ondate di caldo, cioè da due periodi in cui la temperatura media giornaliera alle basse quote è stata di almeno 25 °C in modo diffuso. Durante la prima ondata, la temperatura più elevata è stata registrata a Biasca con 35.3 °C, seguita da Magadino con 33.5 °C. I valori minimi più elevati sono invece stati misurati a Lugano con 22.3 °C e a Locarno Monti con 21.0 °C. Durante la seconda fase canicolare la colonnina di mercurio non ha superato i 33.3 °C di Magadino, mentre di notte la temperatura misurata più elevata è stata di 23.3 °C a Lugano, valore inferiore di 0.2 °C dal decimo più elevato mai registrato a partire dal 1864 in questa località. I 21.8 °C misurati la mattina del 16 luglio a Magadino – Cadenazzo costituiscono invece il terzo valore di temperatura minima giornaliera più elevata misurata in questa stazione a partire dall’inizio delle misure nel 1959.
Nonostante in luglio non siano stati registrati nuovi record di caldo, come mostrato nella tabella sottostante il numero di giornate estive (temperatura massima di almeno 25 °C), tropicali (temperatura massima di almeno 30 °C) e di notti tropicali (temperatura minima di almeno 20 °C) è risultato elevato, superiore alla norma 1991-2020.
Anche se fanno più notizia i record di temperatura rispetto agli elevati valori degli indicatori climatici riportati nella tabella, non dobbiamo dimenticare che il riscaldamento globale si manifesta anche e soprattutto attraverso la persistenza di temperature continuamente più elevate della norma, anche se non da primato.
Così come in giugno, anche nel mese di luglio a sud delle Alpi i rovesci e i temporali sono stati frequenti: le giornate completamente asciutte sono state solamente dieci. In altre parole, due giorni su tre è piovuto in almeno una zona della Svizzera italiana. I temporali più violenti ed estesi si sono verificati fra l’11 e il 12 luglio e il 24 luglio. La perturbazione dell’11-12 luglio ha scacciato la canicola a suon di temporali, grandinate e forti raffiche di vento. A Poschiavo sono caduti 9.2 mm di pioggia in 10 minuti, quantitativo che viene raggiunto mediamente ogni 2-5 anni. Anche altre stazioni di misura hanno misurato intensità di pioggia elevate, i cui periodi di ritorno sono stati generalmente compresi fra 1 e 3 anni. Sul Luganese la grandine ha raggiunto localmente i 4 cm circa di diametro e anche la bassa Valle di Blenio è stata interessata da forti grandinate. Le raffiche di vento hanno raggiunto alle basse quote i 70-75 km/h, in montagna i 100-110 km/h. Anche il 24 luglio si sono verificati forti temporali con grandinate consistenti, non solo nel Luganese ma anche in una fascia compresa fra la Val Verzasca e la Mesolcina, dove i chicchi hanno raggiunto i 3-4 cm di diametro. Un altro temporale con grandine è stato quello del 18 luglio, che ha provocato la caduta di chicchi eccezionalmente grandi nelle Alpi, in particolare in Alta Valle Maggia in una fascia compresa fra Robiei e Fusio. Si è trattato di un evento raro: in quella zona delle Alpi grandine di tali dimensioni avvengono mediamente una volta ogni 30 anni.
Nonostante i temporali frequenti, solamente poche regioni hanno superato la norma 1991-2020 per quanto riguarda il totale mensile delle precipitazioni. In particolare, è piovuto di più del normale sul Sottoceneri e nella media Mesolcina, così come in Val Bregaglia e Valposchiavo. Le stazioni di Cimetta, Magadino e Locarno Monti hanno registrato un totale di pioggia pari al 55-65 % della norma, mentre Lugano il 129 % di essa, Stabio e Poschiavo addirittura il 150 % della media.
In luglio il totale del numero di ore di sole misurate dalle stazioni di MeteoSvizzera è risultato attorno alla norma 1991-2020. Lugano ha registrato 260 ore di sole, Locarno Monti 268, Magadino 271. Ad Acquarossa – Comprovasco e a Robiei esse sono state 168, a Grono 196, a Poschiavo 167. Questi valori non si discostano tuttavia in modo significativo dalla norma 1991-2020: in tutte le stazioni il soleggiamento è stato compreso fra il 96 e il 106 % della media, solo a San Bernardino esso non ha superato l’87 %. Queste differenze mostrano come, da un punto di vista climatologico, il soleggiamento del mese di luglio risulti maggiore sulle regioni meridionali rispetto a quelle alpine.