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La corrente a getto si sposta più a sud

MeteoSvizzera-Blog | 04 agosto 2023
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Le ultime settimane sono state caratterizzate da una situazione con correnti da ovest (corrente a getto) particolarmente persistenti sull’Europa centrale. A nord di esse, il tempo è stato spesso variabile e fresco, mentre sul lato meridionale delle correnti occidentali l’area mediterranea si è trovata per oltre due settimane sotto l’influsso di in una massa d’aria estremamente calda di origine subsahariana. Nei prossimi giorni la corrente a getto si abbasserà di alcune centinaia di chilometri dando origine a una marcata invasione di aria fredda nella regione alpina.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Una seconda metà di luglio con forti contrasti termici

Dopo un inizio del mese di luglio un po’ “in sordina”, a partire da circa metà mese nell’area mediterranea sono state registrate temperature particolarmente elevate. Svariate località dell’Italia centrale e meridionale hanno registrato una serie di più giorni con massime oltre i 40 gradi e con punte che localmente hanno superato la soglia dei 45 °C.

D’altro canto, l’Europa centro-settentrionale ha vissuto nello stesso periodo tempo variabile, piovoso e fresco. In Gran Bretagna, in Germania e verso la Scandinavia le temperature sono risultate nel mese di luglio inferiori alla norma con piogge abbondante e un carattere quasi autunnale.

La regione alpina si è trovata invece sovente nella zona di transizione tra queste due masse d’aria molto differenti, separate tra loro da una fascia con forti correnti in quota da ovest e una massa d’aria a tratti instabile nella quale si sono sviluppati, in particolare sul Giura e sulla Pianura Padana, temporali localmente molto violenti e di tipo supercellulare accompagnati da forti raffiche, violente grandinate e nel Norditalia addirittura da tornado.

La corrente a getto in movimento verso latitudini più basse

Nel corso di giovedì, la corrente a getto ha iniziato a spostarsi dall’Europa centro-settentrionale verso la regione alpina. Le correnti ancora da sudovest hanno fatto affluire aria calda e instabile verso la Svizzera, dando origine ad alcuni rovesci e temporali. Nel corso di venerdì, la corrente a getto si è spostata gradualmente più a sud e aria fresca di origine atlantica è affluita verso la Svizzera manifestandosi con qualche precipitazione e un calo delle temperature in tutto il Paese.
Tra venerdì sera e domenica correnti da nordovest faranno affluire aria fresca e umida verso la Svizzera nordalpina, mentre a Sud delle Alpi, grazie all’effetto favonico, già da sabato il tempo sarà di nuovo stabile ma ventoso.

A nord delle Alpi pioggie estese e neve in montagna

Il fine settimana a nord delle Alpi sarà caratterizzato dal passaggio di due perturbazioni piuttosto attive.

La prima è attesa tra venerdì sera e sabato a mezzogiorno e porterà piogge estese con accumuli, nella parte centrale e orientale del versante nordalpino, dell’ordine di 50-80 mm. Di conseguenza per queste regioni è stata emessa un’allerta di livello 3 per forti piogge.
Nell’aria fresca di origine polare, il limite delle nevicate si abbasserà gradualmente fino a 2400 metri circa.

Una seconda perturbazione è attesa nella giornata di domenica e sarà seguita da aria ancora più fresca. Le precipitazioni estese cadranno sottoforma di neve fin verso 2000 metri, localmente anche fino a 1800 dando luogo a una marcata invasione di aria fredda estiva.

Un evento sempre più raro?

Invasioni di aria fredda con neve fino alla quota degli alpeggi e dei passi alpini durante l’estate rappresentavano fino a qualche decennio fa un evento che si verificava quasi ogni anno.

A partire dagli anni 2000, si ha l’impressione che queste invasioni di aria fredda estive siano divenute più rare. Ma è solo un’impressione o anche una realtà? Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato i dati statistici di alcune stazioni di misura situate nelle Alpi orientali.

Nel grafico sottostante è rappresentato anno per anno il numero di giorni nei quali è stata registrata neve fresca nel mese di luglio e agosto presso le stazioni di misura del Weissfluhjoch (2690 m) situato sopra a Davos GR e del Säntis (2500 m) situato nella Svizzera orientale.

Si nota molto bene come il numero di giorni con neve fresca col passar dei decenni è diminuito, in modo più marcato però negli ultimi 10 anni.

Abbiamo analizzato anche la somma dello spessore della neve fresca misurata ogni mattina alle 8, pure per le due stazioni di misura sul Weussfluhjoch e sul Säntis. Come periodo di riferimento abbiamo considerato il “cuore” dell’estate, ovvero il periodo dal 1° luglio al 15 agosto. Anno per anno è rappresentato nel grafico sottostante il totale in centimetri.

Si nota bene come la neve fresca in estate anche a quote attorno a 2500 metri si veda sempre meno rispetto alla seconda metà del secolo scorso.

Dati alla mano, possiamo quindi concludere che le irruzioni di aria fredda nel periodo estivo sono diventate più rare, in particolar modo nell'ultima decina d'anni.