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Grandine infinita

MeteoSvizzera-Blog | 22 luglio 2023
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Molto caldo sul bacino del Mediterraneo, correnti occidentali marittime più temperate sull'Europa centrale. Dove queste due masse d'aria s'incontrano, l'instabilità risulta elevata, molto elevata. Il risultato: temporali violenti e grandine, tanta e grossa grandine. Ma non solo: ieri tra Cologno Monzese e Cernusco sul Naviglio (MI) si è verificato un tornado.

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È ancora presto per tirare le somme sulla stagione estiva 2023, siamo solo al 22 luglio e mancano diverse settimane prima della fine dell'estate meteorologica. Una cosa però è certa: quest'estate, finora, non è comparabile con quella del 2022 (molto secca), ma neanche con quella del 2021 (molto umida a sud delle Alpi). Anche nel 2021 c'è stato il passaggio di numerose perturbazioni temporalesche: allora quello che causò dei danni sulle nostre regioni, sia a livello locale che regionale, fu soprattutto l'elevata intensità di pioggia.
Anche quest'anno al passaggio dei temporali le intensità di pioggia non sono di certo trascurabili e hanno dato luogo ad alcuni danni, più estesi e gravi nelle regioni adiacenti dell'Italia del Nord. Ma la grande protagonista di questa prima parte di estate 2023 è lei, la grandine. Spesso piccola come chicchi di caffè, ma talvolta grande come palline da tennis o addirittura, facendo riferimento alla giornata di ieri in Lombardia e nel Veneto, come "piccoli" meloni.

Lo scontro fra titani: l'aria marittima e l'aria subtropicale.

Ai profani potrebbe sorgere la domanda, sul perchè proprio il pendio sudalpino e il Norditalia sono stati interessati da questi temporali così violenti con grandinate estese. La risposta è da ricercare sulla posizione del "limite di massa d'aria", ovvero quella zona di "discontinuità" dove due masse d'aria con caratteristiche differenti si incontrano.
Come raffigurato nell'immagine 1, nella giornata di ieri proprio sulle regioni citate sopra correnti temperate marittime (freccia arancione) si scontravano con l'aria molto calda di origine subtropicale (freccia rossa) presente sul bacino del Mediterraneo e all'origine dell'intensa ondata di caldo che oramai attanaglia da diversi giorni le regioni centro-meridionali dell'Italia così come le isole.
Queste regioni di discontinuità sono spesso correlate con una marcata instabilità atmosferica. Nella giornata di ieri inoltre, una pronunciata dinamica in quota, ha ulteriormente stimolato lo sviluppo di temporali violenti. Se il limite di massa d'aria si fosse trovato più a nord, anche le nostre regioni sarebbero state interessate da temporali violenti più frequenti di quello effettivamente registrato. Nella giornata di ieri invece, dopo un inizio di mattinata piuttosto turbolento per il Sottoceneri, l'aria marittima in arrivo da ovest-nordovest ha prevalso sulle nostre regioni. Quest'aria, seppur ancora instabile, non mostrava più quei gradienti termici verticali (in inglese "lapse rate") in grado di sviluppare temporali violenti. La giornata è quindi continuata all'insegna di rovesci e temporali, ma con un'intensità più moderata.

Le due fasi temporalesche principali sul Norditalia, quella mattutina che ha dato luogo anche a un tornado e quella serale con ulteriori grandinate estese e con chicchi di grosse dimensioni, sono state stimolate dal passaggio di piccole perturbazioni (in un linguaggio più tecnico si è trattato dall'avvezione di vorticità potenziale) che hanno favorito il sollevamento dell'aria caldo-umido presente nei bassi strati. La parte posteriore di queste zone di discontinuità sono visibili anche nell'immagine del vapore acqueo fornito dal satellite geostazionario MeteoSat (bande più scure, caratterizzate da una diminuzione dell'umidità nell'atmosfera).

Grandinate estese, frequenti e con chicchi di grosse dimensioni

La cartina messa a disposizione dall'European Severe Weather Database non lascia adito a dubbi: dal 15 luglio a oggi nella regione alpina, nel Norditalia e parte dei Balcani i temporali sono stati decisamente violenti e le grandinate molto frequenti.