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Distribuzione delle precipitazioni

MeteoSvizzera-Blog | 30 aprile 2023
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Tra oggi e domani sera sono attese delle precipitazioni un po' in tutto il Paese. In questo blog cerchiamo di capire quali sono le regioni più toccate e le componenti che influenzano questa distribuzione. E poi ci metteremo in difficoltà da soli sollevando una questione: "le zone allertate sono davvero quelle che riceveranno un maggior quantitativo di precipitazioni?".

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Situazione generale

Un minimo di pressione in quota in avvicinamento alle Alpi da nordovest, assieme allo sviluppo di una bassa pressione al suolo sulla Sardegna, ha determinato oggi una situazione di sbarramento sul versante sudalpino, più pronunciata verso il Piemonte a causa della componente orientale delle correnti nei bassi strati.

Sbarramento da Sud, orientato a est

Nel corso della notte a sud delle Alpi si è quindi instaurata una situazione di sbarramento, a causa delle correnti sudoccidentali in quota e sudorientali negli strati più bassi che hanno sospinto aria umida verso le Alpi. I primi rovesci si sono verificati già nelle prime ore del mattino sul Locarnese, ma solamente nel primo pomeriggio si sono intensificati interessando anche altre zone del versante sudalpino.

Il profilo atmosferico non era molto instabile, quindi non supportava lo sviluppo di temporali. Qualche colpo di tuono si è avvertito, ma il carattere delle precipitazioni è risultato tipico dei rovesci primaverili, caratterizzati quindi da intensità di precipitazione a tratti forti ma senza grandine, forti raffiche di vento e frequenti fulminazioni.

Il vento presente sulla pianura Padana nei bassi strati ha garantito un moderato apporto di umidità soprattutto verso il Piemonte, a causa appunto della forte componente da est.

La situazione si sbarramento continuerà fino a lunedì a metà giornata, quando la rotazione delle correnti in quota a nordovest legata all’arrivo della saccatura sulle Alpi ne determinerà la graduale fine. La zona più colpita dalle precipitazioni sarà sempre quella prealpina piemontese, dove potranno cadere fino a oltre 100 litri per metro quadrato. In Ticino i quantitativi maggiori verranno registrati sul Locarnese, in particolare fra le Centovalli e la Vallemaggia, dove potranno cadere fino a 40-60 litri per metro quadrato. Altrove le precipitazioni risulteranno meno intense, in particolare sul Mendrisiotto dove sono attesi solo pochi millimetri.

Allerta si - Allerta no

Con riferimento ai quantitativi di precipitazioni indicati nel paragrafo precedente per il sud delle Alpi, e guardando in dettaglio la cartina delle allerte di MeteoSvizzera (fig. 1) qualcosa sembrerebbe non tornare. Qui sopra infatti ritroviamo quantitativi di precipitazioni previsti per il Locarnese dell'ordine di 40-60 mm, ma nessuna allerta compare sulla cartina per queste regioni. In giallo, che corrisponde alle allerte di livello 2, è invece colorato il Vallese; andando però a consultare il testo dell'allerta si legge "Accumuli previsti: 30-50 mm". La causa di questa apparente incoerenza è da ricondurre alle differenti soglie fissate per le diverse regioni svizzere. Regioni che climatologicamente ricevono meno precipitazioni, hanno soglie più basse poiché il terreno è meno abituato a gestire precipitazioni di una certa entità. Zone invece come quelle del Locarnese hanno valori di soglia molto più elevati, in quanto negli anni si sono "abituate" a gestire quantitativi di pioggia anche importanti. Nello specchietto qui sotto (fig. 2) ritrovate dunque un riepilogo delle soglie definite per un livello di pericolo 2 (moderato) per piogge abbondanti. Come vedete le zone del Verbano e della Valle Maggia hanno una posizione a sé con valori di soglia decisamente superiori rispetto ad esempio a quelle definite per il Nord delle Alpi. Potete consultare tutte le soglie relative alle precipitazioni alla seguente pagina del nostro sito.

La zona di convergenza

Nei bassi strati una cosiddetta zona di convergenza sospingerà nelle prossime ore due masse d'aria di origine differente, una proveniente dal Mediterraneo e l'altra dall'Atlantico, l'una contro l'altra. In questa zona di convergneza, le  masse d'aria non avranno altra scelta che proseguire la loro marcia in verticale, generando così delle precipitazioni. La linea tratteggiata in rosso qui sotto indica la posizione teorica della zona in cui le due masse d'aria andranno ad incontrarsi e generare delle precipitazioni. Ad aiutarci ad identificare questa zona di convergenza ci sono pure le barbule del vento, che indicano la direzione e la velocità delle correnti. Come potete vedere, nella zona di convergenza le correnti provengono da direzioni quasi opposte.

In questo caso dunque la zona di convergenza coinvolge anche il Vallese e le Prealpi occidentali, ecco perché l'allerta per le precipitazioni in queste zone. Una situazione non "classica", come potrebbe essere uno sbarramento da sud per il Locarnese, ecco perché anche le precipitazioni non saranno "classiche" per queste zone e necessitano di un alletamento.