Il sistema di bassa pressione Mathis - in spostamento fra le Isole britanniche e i Paesi Bassi - ha causato oggi venti tempestosi su vaste regioni europee, Svizzera compresa. Tale depressione, infatti, è stata caratterizzata dalla presenza di una forte corrente da ovest in quota e dall'arrivo di aria più fredda che ha reso la massa d'aria particolarmente instabile. In corrispondenza con i rovesci e i temporali più forti, la forte corrente in quota è stata in grado di provocare forti raffiche di vento anche al suolo.

Tra venerdì mattina e venerdì sera il passaggio di alcune linee temporalesche a nord delle Alpi ha provocato raffiche di vento tra 60 e 100 km/h, nei luoghi esposti e in montagna fino a 100-150 km/h. Non solo venti forti. I temporali hanno anche causato la caduta di grandine di piccole dimensioni e di gragnuola.


A sud delle Alpi la presenza di una massa d'aria meno instabile non ha permesso lo sviluppo di forti temporali, ma qualche goccia d'acqua è comunque caduta dal cielo. Fino alle 17 gli accumuli spaziavano da meno di 1 mm sul Mendrisiotto ai 20-30 mm dell'Alta Valle Maggia.
Ieri giovedì, però, il Mendrisiotto è risultata la regione più colpita dalla precipitazioni, seppur siano stati misurati solamente circa 5 mm di pioggia. Sul resto del versante sudalpino i quantitativi sono stati inferiori.
Proprio oggi un nostro lettore ci chiedeva come mai il Mendrisiotto sia sempre "saltato" dalle precipitazioni. Il fatto che negli ultimi mesi nel Mendrisiotto sia piovuto meno che nel resto del Ticino è in parte dovuto al fatto che esso si trova vicinissimo alla pianura e distante dalle montagne più alte della catena alpina. Quest'ultime, infatti, in certe condizioni sono in grado di "estrarre" l'umidità atmosferica e farla cadere a terra sottoforma di pioggia. Bastano deboli correnti dal settore sud per portare a condensazione l'aria grazie al sollevamento orografico, cosa che non avviene su una pianura e regioni immediatamente limitrofe, in questo caso il Mendrisiotto. L'abbiamo visto la scorsa estate, quando i rovesci e i temporali saltavano puntualmente questa regione. Un altro motivo risiede nel fatto che spesso i fronti da ovest strisciano sulle Alpi senza interessare davvero le regioni della pianura padana, ma provocando le precipitazioni a nord delle Alpi e lungo le Alpi.

In montagna sono state registrate nevicate intense, con accumuli che in Vallese hanno superato i 30 cm.

La depressione «Mathis» raggiunge venerdì in serata le coste olandesi. Fino a sabato sera la depressione continuerà lentamente il suo transito verso est, indebolendosi lievemente. Di conseguenza venerdì sera l’intensità delle raffiche massime nelle zone di pianura si attenuerà. Le correnti in quota resteranno però vigorose fino a sabato sera: per questo motivo nelle zone di pianura nordalpine potranno verificarsi ancora raffiche comprese tra 60 e 90 km/h, in montagna tra 100 e 130 km/h. A partire dalla serata di sabato e nella notte su domenica i venti si attenueranno ulteriormente.
Le nevicate lungo il versante nordalpino continueranno invece anche domani.
Per tutti gli altri dettagli vi rimandiamo al nostro bollettino meteorologico: www.meteosvizzera.ch
Per un approfondimento sulle tempeste da Ovest che si sono manifestate in passato a nord delle Alpi, vi rimandiamo al nostro blog in tedesco.