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Marzo mite e al Nord umido

MeteoSvizzera-Blog | 30 marzo 2023
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Dal punto di vista meteorologico, nel mese di marzo se ne sono viste un po’ di tutti i colori: periodi soleggiati e miti con temperature primaverili, temporali con forti raffiche di vento, al Nord pure la neve fino a basse quote. Nel suo complesso il mese è risultato più mite della norma, a nord delle Alpi molto umido e al Sud ancora una volta povero di precipitazioni.

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La temperatura media nazionale del mese di marzo è risultata di 1.4 °C superiore alla norma 1991-2020. In alcune vallate alpine lo scarto dalla media ha superato i 2 °C, come ad esempio ad Andermatt o a Samedan nell’Alta Engadina. Per entrambe queste località si è trattato di uno dei mesi di marzo più miti dall’inizio delle misure nel 1864.

Il mese di marzo è stato il sesto mese consecutivo a far registrare una temperatura superiore alla norma 1991-2020.

Sole e nebbia alta

A sud delle Alpi e nelle Alpi i primi giorni di marzo sono trascorsi all’insegna del tempo soleggiato. Al Nord, invece, era spesso presente uno strato esteso di nebbia alta. Con la bise le temperature medie giornaliere sono risultate per molte regioni da 1.5 a 3 °C inferiori alla norma 1991-2020, in alcuni casi l’anomalia negativa ha raggiunto anche i 3-4 °C. Al Sud, invece, le temperature hanno fatto segnare uno scarto positivo dalla norma, compreso fra 1.5 e 3 °C.

Variabile con neve fino a basse quote

A partire dal 6 marzo, il tempo è stato caratterizzato dalla presenza della bassa pressione. Fra l’8 e il 14 marzo al Nord le precipitazioni sono state estese. In montagna fra il 10 e il 12 sono caduti da 40 a 80 cm di neve fresca, localmente fino a 100 cm. L’11 marzo uno strato di neve di pochi centimetri ricopriva anche l’Ajoie e parte dell’Altopiano della Svizzera tedesca. Al Sud, invece, il favonio ha innalzato le temperature fino a 20 °C.

In due giorni dall’inverno a inizio estate

Due giorni più tardi, anche a nord delle Alpi le temperature hanno toccato valori da inizio estate. Davanti ad un fronte freddo è infatti affluita verso la Svizzera aria calda. Il 13 marzo, circa una dozzina di stazioni hanno registrato nuovi primati per quel che riguarda le temperature della prima metà di marzo. A Basilea – Binningen sono stati toccati 23. 4 °C, valore superiore di 0.9 °C al record precedente del 4 marzo 1998. A Ginevra sono stati registrati 21.2 °C, 1 °C in più del precedente primato dell’11 marzo 2003. L’inizio delle serie storiche omogenee di entrambe le stazioni risale al diciannovesimo secolo.

Un altro elemento meteorologico tipico dell’inizio dell’estate è stato il temporale che si è verificato la sera del 13 marzo sulla Svizzera occidentale e nordoccidentale. A Delémont le raffiche di vento hanno toccato i 125 km/h, a Cressier i 120 km/h, a Grenchen i 113 km/h.

Ancora neve, poi mite e soleggiato

Fra il 14 e il 15 marzo una forte corrente da nordovest ha provocato nuovamente nevicate sulle montagne del Nord. Localmente sono caduti fino a 25 cm. Al Sud, invece, ha dominato ancora il sole grazie al favonio, che nelle vallate alpine ha raggiunto raffiche di 80 km/h. Dal 15 al 22 marzo il tempo è stato in tutto il Paese prevalentemente soleggiato e gradualmente più mite. Solamente il 19 marzo a nord delle Alpi il tempo è stato grigio con rovesci serali localmente forti.

Fine mese turbolenta

A partire dal 23 marzo, la Svizzera si è ritrovata in un flusso di correnti turbolente. Dopo una notte nuvolosa e ventosa con aria molto mite, il 23 marzo alcune stazioni hanno misurato nuovi primati di temperatura minima giornaliera: a Ginevra essa è stata di 12.8 °C, a Pully di 12.7 °C, a Neuchâtel di 11,3 °C e a La Brévine di 8,8 °C. Le serie omogenee di temperatura minima giornaliera sono cominciate a Ginevra e Neuchâtel nel 1864, a Pully e La Brévine nel 1959.

Fino al 28 marzo il Nord delle Alpi è stato attraversato da rovesci spesso accompagnati da forti raffiche di vento e localmente da temporali. A causa dell’arrivo di una massa d’aria di origine polare, il 27 marzo il limite delle nevicate è sceso nuovamente fino a basse quote. A sud delle Alpi ha soffiato spesso il favonio con condizioni di tempo abbastanza soleggiato.

Precipitazioni abbondanti al Nord

Dopo i mesi di gennaio e febbraio molto poveri di precipitazioni, in molte regioni svizzere la somma delle precipitazioni del mese di marzo è risultata superiore alla norma.

A nord delle Alpi le precipitazioni hanno superato in modo esteso il 120 % della norma 1991-2020. Nella Svizzera nordoccidentale a livello locale è stato raggiunto il 150-190 % della norma, lungo il versante nordalpino occidentale il 130-160 %. Alcune località vallesane hanno registrato addirittura dal 200 a più del 300 % della norma. A Sion sono caduti 110 mm che corrispondono al 300 % della media 1991-2020; per questa località si è trattato di uno dei mesi di marzo più ricchi di precipitazioni dall’inizio delle misure nel 1864.

Al Sud, invece, è stato registrato un altro mese con precipitazioni inferiori alla norma. I quantitativi mensili non hanno infatti superato il 50-80 % della media.

Semestre invernale mite con poche precipitazioni

Con la fine del mese di marzo giunge al temine anche il semestre invernale, che comprende i mesi di ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo. Per le basse quote sia sudalpine sia nordalpine si è trattato di uno dei semestri invernali più miti dall’inizio delle misure. Con un’anomalia di +1.7 °C rispetto alla norma 1991-2020, su scala nazionale esso è stato il secondo più mite dietro al 2006/07 (+1.9 °C).

Fra il periodo preindustriale 1871-1900 e l’ultimo trentennio 1994-2023, in Svizzera il semestre invernale è diventato più mite di 2.1 °C. L’ultimo semestre invernale estremamente freddo è stato quello del 1962/63. I semestri invernali più freddi degli ultimi 30 anni sono comunque risultati più miti della media di quelli del periodo preindustriale.

Su scala nazionale, la somma delle precipitazioni del semestre invernale è risultata l’87 % della norma 1991-2020, valore non particolarmente basso. Mentre a nord delle Alpi essa ha raggiunto il 91 % della norma, al Sud non ha superato il 68 %.

Fra il periodo preindustriale 1971-1900 e l’ultimo trentennio 1994-2023, alle basse quote nordalpine la somma delle precipitazioni del semestre invernale è aumentata del 14 %, mentre al Sud non sono state misurate variazioni significative.

Rapido sviluppo delle piante primaverili

La fioritura del nocciolo era quasi terminata nel mese di marzo. Solo ad altitudini superiori ai 1000 m è stato possibile osservare la piena fioritura dei cespugli di nocciolo. Nel complesso, la fioritura del nocciolo è stata anticipata di circa tre settimane rispetto alla media del periodo 1991-2020.

La fioritura del farfaro è stata osservata a partire da metà febbraio. A marzo questa specie è fiorita sia in pianura sia in montagna. A Pontresina, ad esempio, la fioritura è stata osservata il 20 marzo, tre settimane prima del normale. Ciò è dovuto alla mancanza di neve e allo scioglimento anticipato del ghiaccio. Considerando tutte le stazioni, la fioritura del farfaro è stata anticipata di due settimane rispetto alla media.

Le piante primaverili nelle foreste si sono sviluppate rapidamente a partire da metà marzo. L'anemone bianco è stato osservato soprattutto al di sotto dei 1000 m ed è fiorito con un anticipo di 9 giorni rispetto alla media. Dove cresce l'aglio orsino, il sottobosco è diventato di un verde intenso.

Dopo che il prugnolo selvatico, il prugno e il ciliegio ornamentale hanno iniziato a fiorire ovunque nel corso di marzo, l'inizio della fioritura dei ciliegi è stato segnalato nella Svizzera nordoccidentale e nel Vallese a partire dal 24 marzo. A partire dalla stessa data, le prime stazioni hanno segnalato anche aghi di larice, l'inizio della fioritura della betulla e del dente di leone (tarassaco comune).

Marzo 2023 a sud delle Alpi

Nei prossimi giorni pubblicheremo l’approfondimento climatico del mese di marzo 2022 a sud delle Alpi. Il bollettino definitivo del clima del mese di marzo sarà disponibile a partire dal 12 aprile 2023 nella rubrica pubblicazioni.