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Piove, bagna, ma poi asciuga
Che siano previste, o effettivamente misurate, le precipitazioni a sud delle Alpi stanno diventando sempre più effimere.
Tempo
Che siano previste, o effettivamente misurate, le precipitazioni a sud delle Alpi stanno diventando sempre più effimere.
In previsione le precipitazioni le inseguiamo di giorno in giorno, affidandoci a modelli le cui elaborazioni promettono situazioni con apporti umidi, che vengono poi smentite di calcolo in calcolo. La situazione può essere metaforicamente paragonata all’asino che insegue la carota.
Quando finalmente qualche precipitazione riesce a cadere al suolo il successivo arrivo del vento da nord, di matrice favonica caldo e secco, vanifica i benefici effetti in breve tempo. In questo caso ci sentiamo come il bambino che ha ricevuto il cioccolatino, ma gli viene sottratto prima di poterlo gustare.
Sensazione soggettiva o possiamo confermare quanto detto con i dati registrati questo mese di marzo?
I dati ci danno ragione, le precipitazioni di questo mese sono sempre state seguite da una situazione favonica. Situazioni di favonio che sono comunque tipiche per il mese di marzo, anche se in questo caso la concomitanza si rivela particolarmente cronica.
Analizzando i dati del vento per il mese di marzo negli anni passati notiamo che questo mese non è stato però particolarmente ventoso, non è quindi il favonio ad essere generalmente più presente.
Come notiamo dai grafici sopra, le ore di favonio durante marzo 2023 sono restate in linea con il trend degli anni passati, senza marcare una maggiore frequenza. Da notare però che nel marzo 2022 il favonio aveva segnato una frequenza molto bassa. A Poschiavo, dove troviamo la maggiore frequenza di favonio in Svizzera, la situazione è simile.
Tornando alle precipitazioni di questo mese, considerato che il favonio ci raggiunge tipicamente a conseguenza di una situazione di sbarramento a nord delle Alpi, gli apporti di precipitazioni a Sud erano quindi principalmente dovuti al trasbordo oltre le Alpi, con apporti da nord, nord-ovest, che si manifestano solitamente deboli.
Una situazione di sbarramento da sud, foriera di piogge intense, è infatti nell’anno in corso tutt’ora latitante.
Nel corso del mese di marzo le precipitazioni non si discostano in modo importante dalla norma, risulteranno infatti solo leggermente al di sotto di essa. Considerando però le successive fasi di favonio, ed il limite delle nevicate molto alto, delle precipitazioni arrivate resta ormai ben poco per ovviare al carente bilancio idrico.
Prendendo l’esempio di Lugano, nel grafico sopra, si può chiaramente notare come il divario dalla norma (linea nera) continua ad aggravarsi. Deficit che, con il maggiore consumo di acqua nei mesi primaverili, sta portando sempre più Comuni ad emanare restrizioni sul consumo idrico personale in modo da poter garantire il fabbisogno. Molte sorgenti, o pozzi, sono in magra, e sicuramente andrà a mancare il contributo della fusione della neve primaverile, che è ai minimi storici di spessore. Ci uniamo quindi al coro dei Fontanieri Ticinesi, l’acqua è vita, non sprechiamola!
Cambiamenti in vista?
Sembra purtroppo di no, i prossimi apporti di precipitazioni a Sud delle Alpi, in particolare sul prossimo venerdì, proverranno un’ennesima volta da ovest-nordovest, e saranno seguite da una fase di favonio. Correnti da nord che resteranno predominanti per la prima settimana di aprile.
Insomma per ora, affacciandoci alla nostra finestra previsionale di 14 giorni, salvo brevi apporti da nordovest sul venerdì, di precipitazioni degne di nota proprio non ne vediamo.