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Un po' di neve in montagna
MeteoSvizzera-Blog | 08 gennaio 2023
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Nella giornata di domenica la neve è tornata a cadere sulle montagne della Svizzera italiana. A partire da domani, però, sarà soprattutto il versante nordalpino a vedere precipitazioni consistenti mentre al Sud dominerà una corrente favonica, nel contesto di un tempo più autunnale che invernale.

Qualche centimetro di neve a 1900 metri sopra Carì. Foto L. Nisi.
Qualche centimetro di neve a 1900 metri sopra Carì. Foto L. Nisi.
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Se da una parte il calendario ci ricorda che siamo nel pieno dell’inverno, il tempo meteorologico della seconda metà di dicembre e dei primi giorni del nuovo anno ha mostrato caratteristiche decisamente poco invernali. Non solo per le temperature molto elevate per il periodo, favorite dall’arrivo sulle nostre regioni di masse d’aria molto miti di origine subtropicale, ma anche per il continuo arrivo sulle Alpi di correnti atlantiche che trasportano aria variamente umida e generalmente mite.

Fra ieri sabato e oggi domenica l’avvicinamento alla regione alpina di una vasta saccatura il cui centro si trovava nei pressi delle Isole Britanniche ha provocato una decisa rotazione delle correnti a sudovest e un apporto di aria umida verso le Alpi. Nelle prime ore di domenica sul versante sudalpino si è così instaurata una situazione di debole sbarramento che ha dato luogo ad alcune precipitazioni.

Figura 1: animazione satellitare con precipitazioni da radar (colori) di questa mattina: la perturbazione si avvicina alle Alpi e sul versante sudalpino iniziano le prime deboli precipitazioni. Fonte: Eumetsat / OPERA / MeteoSvizzera.
Figura 1: animazione satellitare con precipitazioni da radar (colori) di questa mattina: la perturbazione si avvicina alle Alpi e sul versante sudalpino iniziano le prime deboli precipitazioni. Fonte: Eumetsat / OPERA / MeteoSvizzera.

La massa d’aria presente sulle nostre regioni non era particolarmente fredda, infatti all’inizio dell’evento l’isoterma di zero gradi si trovava a circa 1500 - 1600 metri. A nord delle Alpi era presente aria più calda: per trovare una temperatura di circa 0 °C bisognava salire fino a oltre 2000 metri.

Figura 2: Altezza dell’isoterma di zero gradi (colori) e vento a circa 3000 metri (barbule) domenica mattina alle ore 01, poco prima dell’inizio dell’evento di precipitazione, secondo l’analisi del modello COSMO2E. Fonte: MeteoSvizzera.
Figura 2: Altezza dell’isoterma di zero gradi (colori) e vento a circa 3000 metri (barbule) domenica mattina alle ore 01, poco prima dell’inizio dell’evento di precipitazione, secondo l’analisi del modello COSMO2E. Fonte: MeteoSvizzera.

Le correnti sudoccidentali sono risultate piuttosto deboli per gran parte del giorno, senza grandi variazioni. Di conseguenza le precipitazioni di oggi sono state generalmente di debole intensità con il limite delle nevicate che non si è spinto molto al di sotto della quota dell’isoterma di zero gradi. Nel primo pomeriggio, infatti, esso si situava ancora fra i 1200 – 1400 metri.

Limite delle nevicate e limite della neve

Secondo le definizioni adottate da MeteoSvizzera, il limite delle nevicate indica l'altitudine alla quale la precipitazione è composta in egual rapporto da fiocchi di neve e gocce di pioggia. Tra i 50 m e i 200 m sopra questo limite, solitamente troviamo il limite della neve, ovvero l’altitudine alla quale la neve rimane al suolo.

Ecco qualche immagine di oggi pomeriggio fra Faido e Carì, dove il limite delle nevicate si situava attorno ai 1200 metri.

Ad un’altezza indicativa di 2000 metri fino alle ore 17 a sud delle Alpi sono stati registrati circa 5 cm di neve fresca, con accumuli localmente superiori sull’Alta Valle Maggia.

Figura 4: Altezza delle neve fresca stimata dall’algoritmo INCA alle ore 17 di domenica 8 gennaio 2022. Fonte: MeteoSvizzera.
Figura 4: Altezza delle neve fresca stimata dall’algoritmo INCA alle ore 17 di domenica 8 gennaio 2022. Fonte: MeteoSvizzera.

Settimana perturbata al Nord

Le precipitazioni che stanno interessando il versante sudalpino si esauriranno nel corso della seconda parte della notte, in corrispondenza con la rotazione della corrente in quota a nordovest. A sud delle Alpi tenderà quindi ad instaurarsi una corrente favonica che non permetterà alle precipitazioni di spingersi più a sud della cresta alpina principale. Sul Ticino centro-meridionale la giornata di domani risulterà quindi abbastanza soleggiata con una tendenza favonica.

Non così a nord delle Alpi, dove la corrente nordoccidentale provocherà una situazione di sbarramento soprattutto sulle Prealpi, dove entro martedì mattina sono attesi 10-30 cm di neve fresca sopra 1000 metri, 30-60 cm sopra i 1200 metri.

La settimana continuerà all'insegna delle correnti occidentali atlantiche, con un'alternanza di fronti freddi e caldi che faranno oscillare su e giù il limite delle nevicate di giorno. Per i dettagli previsionali vi rimandiamo come sempre al bollettino meteo redatto dai previsori o alle previsioni puntuali automatiche disponibili sul nostro sito www.meteosvizzera.ch o sulla nostra app.

La nostra carta dei pericoli mostra gli avvisi attivi per questo evento perturbato e viene costantemente aggiornata, di regola alle ore 11.

Fig. 5: Animazione dell'andamento della pressione in quota (altezza geopotenziale a 300 hPa, linee nere) e del vento a circa 9000 metri di altitudine da domenica 8 a sabato 14 gennaio 2023. Le linee nere possono essere interpretate come i binari sui quali corrono i forti venti provenienti dall'Atlantico. Fonte: MeteoSvizzera.
Fig. 5: Animazione dell'andamento della pressione in quota (altezza geopotenziale a 300 hPa, linee nere) e del vento a circa 9000 metri di altitudine da domenica 8 a sabato 14 gennaio 2023. Le linee nere possono essere interpretate come i binari sui quali corrono i forti venti provenienti dall'Atlantico. Fonte: MeteoSvizzera.