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Le nuvole in diretta
MeteoSvizzera-Blog | 25 gennaio 2023
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Grazie ai satelliti coloro che lavorano in sala previsioni hanno la possibilità di seguire in diretta la nascita, lo sviluppo, lo spostamento e la dissoluzione delle nuvole. Anche a migliaia di chilometri di distanza. Con numerosi benefici per chi le utilizza, come spieghiamo in questo terzo blog della serie dedicata ai satelliti meteorologici.

La nuvolosità sull’Europa il 5 ottobre 2022 attorno a mezzogiorno.
EUMETSAT - MeteoSvizzera
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Guardare fuori dalla finestra non basta

Una bonaria critica che ci viene sovente rivolta è di non guardare più fuori dalla finestra quando elaboriamo le nostre previsioni. A dire il vero, guardiamo fuori dalla finestra, eccome. Ma non solo. Per poter guardare al di là delle montagne, per arrivare anche laddove normalmente non si vede, ricorriamo alle immagini dei satelliti meteorologici. Abbracciando l’intera superficie della Terra, essi ci permettono di vedere anche là, dove - guardando fuori dalla finestra - non avremmo mai visto.

Fig. 1: I satelliti meteorologici permettono una copertura pressoché totale della superficie terrestre.
Fig. 1: I satelliti meteorologici permettono una copertura pressoché totale della superficie terrestre. (EUMETSAT - MeteoSvizzera)

Una serie di blog dedicati alla meteorologia satellitare

Il 13 dicembre 2022 il primo satellite della nuova generazione di satelliti geostazionari europei è stato messo in orbita. La “Meteosat Third Generation” (abbreviata in MTG), di EUMETSAT, l’organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici, darà un contributo importante al miglioramento delle allerte maltempo, delle previsioni meteorologiche e della ricerca nel campo dei cambiamenti climatici. Il lancio del primo satellite MTG-I1 offre l’occasione a MeteoSvizzera per dedicare una serie di blog alla meteorologia satellitare. In merito al lancio del satellite MTG-I1 abbiamo già pubblicato un blog.

Le perturbazioni: smascherate dalle nuvole

Le perturbazioni che determinano il tempo in Svizzera si sviluppano di solito lontano dalle Alpi: nel Mare del Nord, oppure nell’Atlantico o ancora nel Mediterraneo. In genere a migliaia di chilometri di distanza. I satelliti meteorologici permettono di seguire passo per passo lo sviluppo della nuvolosità che le accompagna. I meteorologi e le meteorologhe possono in questo modo giocare d’anticipo, magari anche di un paio di giorni: identificando precocemente quelle più attive e potenzialmente pericolose. Emettendo in questo modo le opportune allerte oppure fornendo un’adeguata consulenza ai piloti che dovranno attraversale.

Fig. 2: Il cielo sulla Svizzera il 22 settembre 2022 a mezzogiorno è ancora sereno, senza nuvole. Ma una perturbazione si è sviluppata sull’Atlantico. La sua presenza è messa in evidenza dalla fascia nuvolosa che dal centro Atlantico si estende alla Norvegia, passando sulle Isole britanniche.
Fig. 2: Il cielo sulla Svizzera il 22 settembre 2022 a mezzogiorno è ancora sereno, senza nuvole. Ma una perturbazione si è sviluppata sull’Atlantico. La sua presenza è messa in evidenza dalla fascia nuvolosa che dal centro Atlantico si estende alla Norvegia, passando sulle Isole britanniche. (EUMETSAT)

Giocare d’anticipo può salvare vite umane

I temporali estivi possono essere in Svizzera così forti da provocare intense grandinate, allagamenti improvvisi, forti raffiche di vento. I danni purtroppo non sempre si limitano agli aspetti materiali. Reagendo adeguatamente è però possibile proteggersi. Le allerte temporali, se emesse con sufficiente anticipo, contribuiscono a tale scopo. In questo ambito i satelliti meteorologici danno un aiuto che in molti casi può risultare determinante. Rispetto ad altri strumenti che reagiscono solo al momento in cui nella nuvola temporalesca si sono formate le gocce di pioggia o i chicchi di grandine, i satelliti meteorologici permettono di identificare la nuvola temporalesca ad uno stadio preliminare, appena inizia a svilupparsi. Un anticipo magari di pochi minuti, ma che nel caso di fenomeni così improvvisi e violenti come i temporali, può fare la differenza.

Fig. 3: Esempio di rilevamento precoce grazie alle immagini satellitari di una cella temporalesca. Alle 11:40 UTC del 7 luglio 2015 le informazioni satellitari hanno permesso di identificare una cella temporalesca in sviluppo sulla Francia. Il radar meteorologico ha rilevato la medesima cella solo alle 12:00 UTC (la freccia bianca nell’immagine di destra mostra la stima dello spostamento della cella temporalesca, basata sui dati radar). Il temporale si sviluppò effettivamente e alcune ore dopo raggiunse la regione di Ginevra.
Fig. 3: Esempio di rilevamento precoce grazie alle immagini satellitari di una cella temporalesca. Alle 11:40 UTC del 7 luglio 2015 le informazioni satellitari hanno permesso di identificare una cella temporalesca in sviluppo sulla Francia. Il radar meteorologico ha rilevato la medesima cella solo alle 12:00 UTC (la freccia bianca nell’immagine di destra mostra la stima dello spostamento della cella temporalesca, basata sui dati radar). Il temporale si sviluppò effettivamente e alcune ore dopo raggiunse la regione di Ginevra.

C’è nebbia. Ma fin dove? Ma fino a quando?

In Svizzera fra ottobre e marzo, con le notti lunghe, nelle zone pianeggianti si sviluppa sovente della nebbia o nebbia alta. A seconda della situazione meteorologica e del periodo dell’anno essa può essere più o meno estesa, più o meno persistente. Oltre all’impatto sull’umore delle persone, la nebbia (alta o bassa che sia) è d’intralcio ai trasporti, da quelli su strada a quelli aerei. La sua formazione e la sua dissipazione sono fenomeni difficili da prevendere, che danno sovente molti grattacapi ai meteorologi. Conoscere l’estensione della nebbia aiuta nelle consulenze e permette di stimare meglio il momento della sua dissoluzione. Da “sotto” però la vista è ostacolata proprio dalla presenza della nebbia stessa. Da “sopra” invece si può osservare decisamente meglio. Anche in questo caso i satelliti meteorologici sono un prezioso alleato dei servizi di previsione.

Fig. 4: Sia sull’Altopiano, sia sulla Pianura Padana verso mezzogiorno del 26 marzo 2018 era presente ancora molta nebbia.
Fig. 4: Sia sull’Altopiano, sia sulla Pianura Padana verso mezzogiorno del 26 marzo 2018 era presente ancora molta nebbia. (EUMETSAT - MeteoSvizzera)

Oggigiorno ammirare le nuvole in diretta non è più appannaggio solo dei professionisti. Chiunque abbia un cellulare o sia collegato alla rete internet ha diverso possibilità di visualizzare in tempo reale lo sviluppo delle nuvole:

  1. Consultando l’App di MeteoSvizzera, sotto le “Animazioni”.
  2. Visualizzando le immagini direttamente sul sito web di MeteoSvizzera: Osservazioni satellitari
  3. Collegandosi con il sito web di EUMETSAT: https://view.eumetsat.int/