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Echi fantasma
MeteoSvizzera-Blog | 14 gennaio 2023
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Guardando l’animazione delle precipitazioni sulla nostra app, chi si trovava oggi in Vallese o nell'Oberland bernese si sarà posto qualche domanda. Il radar indicava deboli precipitazioni, ma nulla cadeva dal cielo. Perché?

Il radar di MeteoSvizzera sulla Pointe de la Plaine Morte a 2937 m di quota. Foto: MeteoSvizzera.
Il radar di MeteoSvizzera sulla Pointe de la Plaine Morte a 2937 m di quota. Foto: MeteoSvizzera.
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Ecco qui sotto le immagini radar di oggi fino alle ore 15. Immagini che ormai sono diventate popolari e vengono consultate molte volte al giorno sia sulla nostra app sia sul nostro sito web.

Concentriamoci sulle deboli precipitazioni fra Vallese e Oberland bernese. Come vediamo dalla scala dei colori, era presente solamente qualche debole rovescio, con intensità di precipitazione inferiore a 1 mm/h. Insomma, poco più di due gocce o due fiocchi a livello locale. Precipitazioni la cui somma su tutto il giorno, in base alle stime radar, ha però raggiunto localmente 0.5 - 0.6 millimetri.

A dispetto di quanto proponevano le immagini radar, le stazioni di misura al suolo non hanno però misurato nulla. Solamente 0.1 mm in prossimità del Monte Bianco, ma altrove nessuna precipitazione.

Anche l'animazione qui sotto, relativa alla webcam posta a quasi 2300 metri sopra Crans Montana, rivela l'assenza di precipitazioni sulla regione.

Una situazione simile si è presentata giovedì scorso, quando i radar hanno rilevato fino a 3 - 4 mm di precipitazione che in realtà non ha raggiunto il suolo.

Certamente un errore molto piccolo quello commesso dai nostri radar, ma non nullo, che vale la pena analizzare.

Il radar meteorologico

Il radar meteorologico emette in continuo radiazione elettromagnetica nelle microonde, che viene retrodiffusa dalle idrometeore verso l'antenna. Dall’intensità dell’eco di ritorno si può risalire alla quantità di precipitazione che cade dalle nuvole e che raggiunge il suolo.

Per approfondire l'argomento, vi rimandiamo alle pagine dedicate al radar del nostro sito web.

Principio di funzionamento del radar meteorologico. Fonte: MeteoSvizzera.
Principio di funzionamento del radar meteorologico. Fonte: MeteoSvizzera.

Cos'è successo?

La situazione che si è verificata oggi non è così rara, anzi ogni tanto viene osservata proprio in corrispondenza di un fronte caldo come successo oggi: le precipitazioni si verificano solo molto in alto, all'interno e appena sotto le nuvole, e poi durante la caduta incontrano aria molto secca nella quale evaporano.

Qui sopra il radiosondaggio sopra Payerne alle ore 13. La linea continua indica la temperatura, quella tratteggiata la temperatura di rugiada. Più le due linee si avvicinano, più l’atmosfera risulta umida; quando esse quasi si sovrappongono, l’aria risulta satura e si forma la nube. Il radiosondaggio mostra come al di sopra di circa 4200 metri fosse presente una spessa copertura nuvolosa, dovuta al fronte caldo in transito sulle Alpi, mentre al di sotto l’aria risultasse piuttosto secca. Fonte: MeteoSvizzera.
Qui sopra il radiosondaggio sopra Payerne alle ore 13. La linea continua indica la temperatura, quella tratteggiata la temperatura di rugiada. Più le due linee si avvicinano, più l’atmosfera risulta umida; quando esse quasi si sovrappongono, l’aria risulta satura e si forma la nube. Il radiosondaggio mostra come al di sopra di circa 4200 metri fosse presente una spessa copertura nuvolosa, dovuta al fronte caldo in transito sulle Alpi, mentre al di sotto l’aria risultasse piuttosto secca. Fonte: MeteoSvizzera.

Il radar tuttavia non poteva sapere che nei bassi strati fosse presente aria molto secca senza precipitazioni: fra Vallese e Oberland bernese il radar non è in grado di osservare cosa accade al di sotto dei 2 - 3 km nelle vallate, perchè il fascio più basso si trova al di sopra di questa quota.

I radar stessi si trovano infatti sulle cime delle montagne, in questo caso quello più vicino è quello sulla Pointe de la Plaine Morte a 2937 metri di altezza. Se mettessimo un radar più in basso, sul fondo di una valle, la sua visibilità sarebbe limitata alla porzione di atmosfera all'interno della valle, non permettendoci di sapere che cosa accade nelle vallate adiacenti, e di avere quindi una panoramica delle precipitazioni su tutte le regioni.

L'immagine sopra rappresenta l'altezza al di sotto della quale il radar non può ricevere informazioni sulla presenza o meno di idrometeorore. Nello specifico, essa raffigura la quota minima alla quale dovrebbe trovarsi un bersaglio per essere otticamente visibile da un osservatore posto sul sito radar con condizioni standard dell’indice di rifrazione troposferico. Tale quota viene dedotta con un simulatore radar a partire da un modello numerico del terreno. Fonte: MeteoSvizzera.
L'immagine sopra rappresenta l'altezza al di sotto della quale il radar non può ricevere informazioni sulla presenza o meno di idrometeorore. Nello specifico, essa raffigura la quota minima alla quale dovrebbe trovarsi un bersaglio per essere otticamente visibile da un osservatore posto sul sito radar con condizioni standard dell’indice di rifrazione troposferico. Tale quota viene dedotta con un simulatore radar a partire da un modello numerico del terreno. Fonte: MeteoSvizzera.

Ecco quindi svelato il motivo per il quale questi echi radar fantasma sono comparsi oggi sulle immagini radar.

Integrazione di radar e pluviometri

La misura della precipitazione al suolo fornita dai pluviometri può essere utilizzata per adattare le stime dei radar meteorologici a quanto viene effettivamente misurato al suolo dai pluviometri. Si tratta di un problema molto complesso, in quanto si uniscono due misure molto differenti fra loro: la misura indiretta fornita dal radar (tramite le onde elettromagnetiche) su un campione di atmosfera molto grande con quella locale diretta fornita dai pluviometri.

A MeteoSvizzera questo viene fatto dall'algoritmo CombiPrecip, che però presenta alcune limitazioni tecniche per le quali esso non viene mostrato sulla mappa radar in tempo reale, in primis esso non è disponibile pochi minuti dopo la misura radar in quanto bisogna aspettare le misure pluviometriche.

Per accumuli di precipitazione superiori ad un'ora e per i casi in cui le precipitazioni sono più consistenti che nel caso qui presentato, esso è in grado di fornire stime di precipitazione realistiche mantenendo l'elevata risoluzione spaziale delle immagini radar. Esso costituisce quindi la migliore stima della precipitazione che raggiunge il suolo. Per approfondire questo algoritmo vi rimandiamo a questa pagina.