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L'anno 2022 a sud delle Alpi

MeteoSvizzera-Blog | 07 gennaio 2023
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Con un’anomalia di +1.5 °C rispetto alla norma 1991-2020, il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato a sud delle Alpi. La somma annuale di precipitazioni non ha superato il 70 % della norma, mentre il soleggiamento è risultato da primato. A partire dall’inizio delle misure nel 1864, un anno così caldo e povero di precipitazioni non era mai stato registrato.

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L’anno più caldo

Così come a livello nazionale, anche per il versante sudalpino l’anno 2022 è risultato il più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1864. La deviazione dalla norma 1991-2020 è stata di +1.5 °C. A Lugano e a Locarno Monti la temperatura media annuale è stata pari a 14.4 °C, valore che in passato non era mai stato registrato.

Quasi sempre temperatura sopra la norma

Nel corso del 2022 sono stati davvero pochi i periodi che hanno fatto registrare temperature inferiori alla norma 1991-2020. Mediata sull’intero territorio sudalpino, a livello mensile solamente la temperatura media di settembre è risultata inferiore alla norma (-0.4 °C). Il mese di aprile ha fatto registrare una temperatura in linea con la media pluriennale, mentre tutti gli altri mesi sono risultati più caldi del normale. Cinque mesi hanno fatto registrare un’anomalia positiva addirittura superiore a 2 °C, con un picco di +3.3 °C nel mese di ottobre.

I periodi molto più caldi rispetto alla norma sono stati i primissimi giorni di gennaio, la seconda parte di gennaio e di febbraio, le giornate intorno a metà aprile, gran parte del mese di maggio, di giugno e di luglio e il mese di ottobre, così come la seconda parte di dicembre. I periodi molto più freddi sono stati meno numerosi di quelli molto più caldi della norma e anche i valori assoluti della stessa anomalia sono stati più piccoli. Giornate con temperature inferiori alla media si sono verificate soprattutto in marzo, aprile, a fine maggio, nella seconda metà di settembre e nella prima parte di dicembre.

Precipitazioni molto scarse

Mediate su tutto il territorio sudalpino, la somma delle precipitazioni annuali del 2022 è stata pari al 70 % della norma 1991-2020. A partire dall’inizio delle misure nel 1864, solamente nove anni sono stati ancora più asciutti. Per ritrovare un anno ancora più povero di precipitazioni bisogna risalire al 2005 (quinto più asciutto) o al 1921 (secondo più asciutto).

Nel 2022 alcune stazioni del Ticino centrale hanno misurato il 75 % della media, mentre sulle regioni più meridionali e lungo le Alpi è caduta poco più della metà della pioggia attesa (Stabio 52 %, Comprovasco 53 %, Piotta 61 % della norma).  Per molte stazioni di misura si è trattato di un anno da primato, in quanto in un anno non era mai stata registrata così poca precipitazione. Come mostra la tabella sottostante, il 2003, il 2005, il 1962 e il 1980 sono stati anni in cui il quantitativo di precipitazione annuale era stato simile a quello del 2022. Per Airolo e Mosogno, le cui serie storiche sono cominciate rispettivamente nel 1884 e nel 1901, si è trattato del secondo anno più asciutto mai registrato. Per Coldrerio, dove le misure sono iniziate nel 1918, dell’anno più asciutto.

Prendendo Lugano come stazione di riferimento per l’intero territorio sudalpino, la figura seguente mostra come durante tutto il 2022 sia sempre mancata all’appello da circa la metà a circa un terzo della pioggia normalmente attesa. La somma della precipitazione annuale è stata pari al 70 % della norma 1991-2020.

Dopo una stagione invernale 2021/22 caratterizzata da precipitazioni estremamente scarse, in cui su tutto il territorio sudalpino esse non hanno superato il 22 % della norma 1991-2020, a sud delle Alpi la siccità è continuata anche nei mesi primaverili, quando è caduto circa il 40 % della precipitazione media. L’estate è stata particolarmente siccitosa sul Mendrisiotto, dove le precipitazioni non hanno superato il 35 % della norma, mentre nel Ticino centrale, soprattutto grazie agli episodi temporaleschi del mese di giugno, sono stati registrati valori compresi fra l’85 e il 95 % di essa. Fra il Bellinzonese, il Locarnese e il Luganese si sono verificate precipitazioni abbondanti anche in settembre, ma considerando la stagione autunnale nel suo complesso è piovuto meno della media in tutte le regioni, ad eccezione del Luganese. In dicembre le precipitazioni hanno superato la norma solo sul Ticino occidentale.

Mai così caldo, asciutto e soleggiato

Nonostante la somma delle precipitazioni del 2022 mediata su tutto il versante sudalpino non sia risultata la più bassa mai misurata dal 1864, ma solamente la decima meno ingente, la combinazione di temperature elevate e scarsità di precipitazioni è stata da primato. In tutti gli altri anni più asciutti, infatti, la temperatura media annuale era stata di almeno 2 °C più bassa di quella del 2022.

L’anno 2022 è stato anche il più soleggiato misurato a sud delle Alpi a partire dal 1961, anno di inizio dei rilevamenti. A Lugano e a Locarno Monti sono state registrate rispettivamente 2513.6 e 2577.5 ore di sole, a Cimetta addirittura 2607.

L’anno si apre con temperature da record

Il primo gennaio 2022 a Poschiavo (1078 m) sono stati registrati 19.2 °C, il valore più elevato mai registrato in gennaio in questa località dall’inizio delle misurazioni nel 1959. I 16.6 °C misurati a Cimetta (1661 m) costituiscono il valore più alto mai registrato in inverno dalla messa in servizio della stazione di misura nel 1982.

In gennaio e febbraio tempo mite, soleggiato e asciutto

Il mese di gennaio è stato caratterizzato da condizioni di alta pressione quasi costanti, con frequenti inversioni termiche, alternate a brevi fasi di favonio. Infatti in montagna l’anomalia positiva della temperatura media mensile è stata compresa fra 2.5 e 3.5 °C, mentre alle basse quote essa non ha superato i 2 °C. La deviazione dalla norma è stata particolarmente marcata nei valori massimi in pianura. Per Lugano si è trattato del mese di gennaio più soleggiato dal 1961, Per Locarno Monti del terzo più soleggiato. Le uniche precipitazioni del mese che hanno interessato tutto il Sud delle Alpi si sono verificate fra il giorno 4 e il giorno 5, ma sono caduti meno di una quindicina di millimetri.

Anche il mese di febbraio è stato caratterizzato da condizioni di alta pressione persistente con correnti da nord che hanno determinato molte situazioni favoniche. Le temperature medie giornaliere si sono quasi sempre mantenute su valori superiori alla norma. L’unico episodio di precipitazioni si è verificato fra il 14 e il 15 del mese, quando la neve è scesa fin sulle pianure, con accumuli inferiori a 5 cm alle quote più basse. Nelle vallate orientali del Sottoceneri, in val Bregaglia e in Val Poschiavo gli accumuli di neve fresca sono stati invece di oltre 20 cm. In tutto il versante sudalpino il numero totale di ore di sole del mese di febbraio è stato compreso fra il 120 e il 140 % della norma 1991-2020.

A sud delle Alpi l’inverno 2021/22 (dicembre 2021 – febbraio 2022) è risultato il più mite e asciutto dal 1864, e anche il più soleggiato. L’altezza media della neve è stata la più bassa mai registrata dall’inizio delle misure ad eccezione di Poschiavo, dove, a partire dal 1960, in altri 7 inverni essa era stata ancora più bassa.

Marzo nella norma, in aprile tornano le precipitazioni

Così come i tre mesi che l’hanno preceduto, a sud delle Alpi anche il mese di marzo è risultato scarso di precipitazioni. Le temperature e il soleggiamento, tuttavia, non si sono discostati molto dalla norma 1991-2020. La temperatura media di aprile è invece risultata vicina alla norma. Con un anticipo di una ventina di giorni rispetto alla media, il 16 aprile si è verificata la prima giornata estiva. Dopo quasi sei mesi di assenza, il 23 aprile le precipitazioni abbondanti sono tornate ad interessare la Svizzera italiana, ma il totale mensile ha raggiunto solo la metà del valore medio di aprile.

In maggio di nuovo molto caldo

Le temperature sono tornate a superare abbondantemente la norma 1991-2020 nel mese di maggio, che è risultato il più caldo dall’inizio delle misure, facendo registrare anche un numero da record di giornate estive. Il 19 maggio si è verificata la notte tropicale più precoce a Magadino – Cadenazzo a partire dall’inizio delle misure nel 1959. Nonostante l’elevato numero di giorni di pioggia, anche in maggio il totale delle precipitazioni ha raggiunto solo la metà del valore normalmente atteso.

In giugno caldo e temporali

Nella Svizzera italiana il mese di giugno è stato caratterizzato da temperature elevate e da temporali intensi. Si è trattato del terzo mese di giugno più caldo dall’inizio delle misure nel 1864. Il periodo caratterizzato da temperature elevate della seconda decade si è concluso con un’ondata di caldo. Le precipitazioni sono risultate ben superiori alla norma sul Ticino centrale, mentre sul Mendrisiotto esse non hanno raggiunto la metà del valor medio mensile. I temporali hanno prodotto grandine di medie dimensioni e forti raffiche di vento.

In luglio forte ondata di caldo

Il mese di luglio è stato il più soleggiato e il secondo più caldo mai registrato, soprattutto a causa dell’ondata di caldo verificatasi nella seconda parte del mese, eccezionale per durata e intensità, comparabile soltanto a quelle di luglio 2015 e agosto 2003. A Lugano la media della temperatura fra il 14 e il 27 luglio ha raggiunto i 27.0 °C, un valore che su un periodo di due settimane non era mai stato misurato prima. Le precipitazioni mensili sono state scarse, dando continuità al periodo siccitoso che da alcuni mesi si stava manifestando soprattutto sul Mendrisiotto: da inizio anno a fine luglio le precipitazioni a Stabio sono state pari al 33 % appena della norma 1991-2020.

In agosto ancora caldo

Il mese di agosto, iniziato all’insegna del terzo periodo canicolare dell’estate, è risultato il secondo più caldo dall’inizio delle misure. Il 6 agosto a Biasca sono stati misurati 37.0 °C, la temperatura più elevata misurata in estate a sud delle Alpi. Nonostante le piogge che si sono verificate attorno alla metà del mese, il totale delle precipitazioni non ha superato la metà della norma. Il soleggiamento è stato abbondante e localmente si è trattato del quarto mese di agosto più soleggiato degli ultimi 60 anni.

Seconda estate più calda

A Sud delle Alpi l’estate 2022 è stata la seconda più calda mai misurata dall’inizio delle misure nel 1864. L’anomalia della temperatura stagionale è stata di +2.2 °C rispetto alla norma 1991-2020, valore che supera di circa mezzo grado quello fatto registrare dalle estati calde del 2015 e del 2019, ma di circa mezzo grado inferiore a quello della famosa estate del 2003.

Durante l’estate si sono verificate tre ondate di caldo, una in ogni mese. La prima dal 16 al 21 giugno, la seconda dal 14 al 26 luglio, la terza dal primo al 6 agosto. Considerando l’effetto combinato di temperatura e umidità, l’ondata di caldo di luglio è risultata la più intensa, quella di giugno la meno intensa.

A Lugano e a Locarno sono state registrate rispettivamente 89 e 88 giornate estive, a fronte di una norma climatica 1991-2020 di 64 a Lugano e 65 a Locarno. Anche il numero di giornate tropicali è stato ben superiore alla media: esse sono state 38 a Lugano e 40 a Locarno (norma 11 e 15). Solamente nell’estate 2003 venne registrato un numero di giornate tropicali ancora superiore a quello di quest’anno: allora esse furono 47 a Lugano e 56 a Locarno Monti. A Stabio, dove le misure sono iniziate tuttavia solo nel 1981, con 63 giornate tropicali è stato stabilito il nuovo primato di giornate tropicali consecutive, superando quello precedente di 57 risalente al 2003.

A inizio settembre precipitazioni intense

La prima parte del mese di settembre è stata più calda, la seconda più fresca della media. Come conseguenza, la temperatura media mensile non si è discostata molto dalla norma 1991-2020. Nei primi giorni del mese si sono verificate forti piogge sul Ticino centro-meridionale. Nelle prime ore del 3 settembre sono stati misurati più di 100 mm di pioggia sul Locarnese. Con 54.6mm caduti in un’ora, la stazione di Magadino - Cadenazzo ha fatto registrare il secondo valore più alto di pioggia oraria dall’inizio delle misure nel 1981. Nella notte fra il 7 e l’8 le forti precipitazioni hanno colpito il Luganese, in particolare il Malcantone. A Novaggio sono stati misurati 75.2 mm in 1 ora, 99.8 mm in 3 ore, 174.2 mm in 6 ore e 198.6 mm in 12 ore (stazione del Cantone Ticino). I 160.1 mm misurati in 12 ore a Lugano si collocano al terzo posto della serie di misura della precipitazione oraria cominciata nel 1981, mentre i 139.2 mm misurati su 6 ore si collocano al secondo posto; entrambi questi valori hanno un periodo di ritorno di 20 - 30 anni. A Ponte Tresa la somma giornaliera di pioggia ha raggiunto i 180 mm, quinto valore più elevato dal 1901. Durante i forti temporali è caduta anche la grandine, con i chicchi più grandi osservati nel Mendrisiotto.

Mai un ottobre così caldo

Il mese di ottobre è risultato il più caldo mai registrato. Solamente nel primo giorno del mese le temperature sono rimaste al di sotto della media pluriennale. Sull’Alto Moesano, in Val Bregaglia e in Val Poschiavo è piovuto più del normale, mentre altrove il quantitativo mensile di pioggia è stato nella norma o inferiore ad essa.

A fine anno ancora tempo mite

Anche i mesi di novembre e dicembre sono risultati miti. Nella prima parte di dicembre le temperature si sono mantenute al di sotto della media, ma la seconda metà del mese ha visto nuovamente temperature molto miti per il periodo. In novembre le precipitazioni sono state generalmente scarse, mentre in dicembre, soprattutto sul Ticino occidentale, hanno di poco superato la norma.