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Un po' di pioggia
In questa tranquilla domenica di inizio settembre analizziamo un po’ più nel dettaglio che cosa è successo nella giornata di sabato.
Tempo
In questa tranquilla domenica di inizio settembre analizziamo un po’ più nel dettaglio che cosa è successo nella giornata di sabato.
Prima di approfondire la situazione sinottica cominciamo con un po’ di cifre: nel seguente slideshow troviamo i valori di precipitazione, durata del soleggiamento, raffiche massime e temperatura massima della giornata di ieri.
Spiccano subito gli elevati accumuli di precipitazione sul Ticino centrale: nella notte tra venerdì e sabato nel Locarnese si sono misurati oltre 100 mm di precipitazione, e sul Piano di Magadino 88 mm. Il soleggiamento è risultato più generoso a nord delle Alpi, e le raffiche non sono state particolarmente forti. Diamo ora uno sguardo alla cronologia degli eventi, considerando anche ciò che è successo al Nord.
Con 54.6mm caduti in un’ora, più precisamente tra le 03:00 e le 04:00 ora locale, la stazione di Magadino-Cadenazzo ha fatto registrare il secondo valore più alto dall’inizio delle misure. Il record resta di 60.0 mm caduti in 60 minuti, il 28 luglio 2018.
Se inseriamo questi 54.6 mm nel contesto della statistica per tutto il Sud delle Alpi ci troviamo al 10° posto. Il record resta saldamente alla stazione di Locarno-Monti, con ben 91.2 mm caduti tra le 17:00 e le 18:00 del 28 agosto 1997.
Nella prima parte della giornata di ieri un gruppo di rovesci e temporali ha attraversato la Svizzera da sudovest a nordest. Oltre alla zona del Lago di Ginevra, all'arco del Giura e all'Alpstein, anche la regione di Basilea è stata nuovamente colpita dai temporali. L’Hotspot delle precipitazioni si è però concentrato nel locarnese, come abbiamo anticipato prima.
Il termine corretto per definire questo gruppo di celle convettive è “Mesoscale Convective System”, in breve MCS. Questo termine è utilizzato per indicare aree di precipitazione più o meno ben organizzate che sono significativamente più grandi delle singole celle di pioggia isolate (2-20 km), ma non raggiungono l'estensione spaziale dei fronti (200-2000 km). Per "mesoscala" si intende proprio questa scala spaziale di 20-200 km, anche se i grandi MCS possono estendersi fino a 1000 km. "Convettivo" significa che i movimenti verticali pronunciati causano la formazione di nubi e precipitazioni.
Animazione del radar (Max Echo), canale satellitare visibile (HRV) e misura della temperatura a 850hPa per la giornata di sabato 3 settembre 2022.
Due caratteristiche tipiche dei MCS sono la formazione costante di nuove celle di rovesci e temporali nella parte anteriore del sistema che, rispetto al movimento dell'intero sistema, si spostano nel tempo verso la parte posteriore e piovono sotto forma di precipitazioni uniformi e moderate su larga scala. Un'altra caratteristica è il vortice ciclonico che si forma in questi sistemi nel corso del tempo, facendo ruotare le strutture in senso antiorario (sempre in relazione alla direzione generale dell'intero sistema). Questo vortice a mesoscala, che si crea a causa del calore latente rilasciato durante la formazione delle nubi e delle precipitazioni, può essere ben rappresentato in rapide animazioni radar.
Per settimana prossima, a partire da martedì si prospetta lo sprofondamento di una saccatura, con correnti che gradualmente si orienteranno a ovest-sudovest favorendo a tratti l’afflusso di aria più fresca e instabile. Nonostante ciò c’è ancora una data incertezza, con la corrente nei medi strati che resta molto zonale, ovvero orientata da ovest a est. Con questo tipo di configurazione sinottica l’epicentro delle precipitazioni sembrerebbe posizionarsi sul Ticino centro-meridionale, ma dato che la componente convettiva resta ancora piuttosto elevata, la distribuzione delle precipitazioni potrebbe essere nuovamente molto irregolare sul territorio.