In generale la zona dove si sviluppano i temporali con maggiore frequenza, come già spiegato per i fulmini, è la zona equatoriale, dove il fenomeno è praticamente giornaliero. Per quanto riguarda l’intensità, la potenza per intenderci, ci si deve invece spostare alle medie latitudini, Svizzera compresa. Lo scettro è però saldamente in mano alla già citata Tornado Alley (Oklahoma, Nebraska, Kansas, Colorado e Missouri). Anche l’Europa è però un “hotspot” di temporali violenti e in particolare lo sono le zone di pianura. “Se invece delle Alpi avessimo avuto pianura, la Svizzera si sarebbe trovata proprio al centro di una ‘Tornado Alley’ europea con fenomeni violenti e tornado frequenti. In questo caso quindi le montagne ci proteggono”. Su scala minore, a livello svizzero le “zone calde” per la frequenza sono invece localizzate a Sud delle Alpi, in particolare nel Sottoceneri (Malcantone e Luganese), nella regione del già citato Entlebuch e nell’Arco Giurassiano. I temporali più violenti invece si formano di norma a sul versante nordalpino, nelle Prealpi e sull’Altopiano. “In presenza di ondate di caldo e siccità stiamo invece osservando che gli hotspot tipici non si confermano, ma tendono a spostarsi nella regione alpina, dove nonostante le condizioni poco favorevoli riescono a svilupparsi comunque dei temporali, seppur con una frequenza limitata”.