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Ritiro storico dei ghiacciai
MeteoSvizzera-Blog | 24 agosto 2022
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I ricercatori del Politecnico di Zurigo e del WSL hanno ricostruito il ritiro dei ghiacciai nel XX secolo per tutta la Svizzera, utilizzando immagini storiche. Hanno concluso che il volume dei ghiacciai si è dimezzato tra il 1931 e il 2016.

Vista del ghiacciaio Fiesch da Märjelenalp (immagine swisstopo e VAW / ETH Zurigo)
Vista del ghiacciaio Fiesch da Märjelenalp (immagine swisstopo e VAW / ETH Zurigo)
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Testo tradotto e leggermente adattato da un articolo pubblicato dal Politecnico di Zurigo e dal WSL il 22 agosto 2022.

I ghiacciai si stanno sciogliendo velocemente: a partire dagli anni 2000, gli scienziati hanno registrato e studiato le loro variazioni di volume con sempre maggiore precisione. Tuttavia, si sa poco di come i ghiacciai siano cambiati nel corso del XX secolo. Esistono alcuni studi che ricostruiscono la superficie di alcuni ghiacciai della fine del XIX e dell'inizio del XX secolo, ma a volte mostrano una grande discrepanza con i modelli esistenti quando si tratta di stimare il volume corrispondente dei ghiacciai.

In un recente studio pubblicato sulla rivista The Cryosphere, un team di ricercatori del Politecnico di Zurigo e dell'Istituto Federale di Ricerca sulla Foresta, la Neve e il Paesaggio (WSL) ha ricostruito la topografia di tutti i ghiacciai svizzeri per l'anno 1931. Sulla base di queste ricostruzioni e del confronto con i dati del 2000, i ricercatori concludono che il volume dei ghiacciai si è dimezzato tra il 1931 e il 2016.

Fig. 1: Vista del ghiacciaio Fiesch dalla Märjelenalp. Confronto 1928 - 2021
Fig. 1: Vista del ghiacciaio Fiesch dalla Märjelenalp. Confronto 1928 - 2021 (Fonte: Swisstopo et VAW /ETH Zurigo)

Vecchi dati - nuove conoscenze

Per la ricostruzione, i glaciologi hanno utilizzato la stereofotogrammetria. Questa tecnica permette di determinare la natura, la forma e la posizione di qualsiasi oggetto attraverso coppie di immagini. Questa tecnica ha una lunga tradizione in Svizzera. Dalla Prima Guerra Mondiale alla fine degli anni '40, gli ingegneri del Servizio Nazionale Svizzero - oggi Swisstopo - hanno fotografato ampie zone delle Alpi svizzere da circa 7000 località e le hanno misurate con i fototeodoliti (una combinazione di macchina fotografica e strumento di misurazione degli angoli).

Fig. 2: La fotogrammetria mira a determinare la posizione spaziale o la forma di un oggetto in tre dimensioni per mezzo di scatti metrici e fotografie. È possibile ricostruire dimensioni tridimensionali avendo tre immagini dello stesso punto sul terreno.
Fig. 2: La fotogrammetria mira a determinare la posizione spaziale o la forma di un oggetto in tre dimensioni per mezzo di scatti metrici e fotografie. È possibile ricostruire dimensioni tridimensionali avendo tre immagini dello stesso punto sul terreno. (Fonte: Swisstopo)

Le immagini sono state scattate su lastre di vetro, digitalizzate da Swisstopo, arricchite con metadati provenienti dai quaderni di campo e rese disponibili al pubblico nell'archivio fotografico "TerrA". I ricercatori hanno utilizzato anche il materiale di questo archivio di immagini, che copre circa l'86% della superficie glaciale della Svizzera. Hanno analizzato circa 21.700 fotografie scattate tra il 1916 e il 1947. "Sulla base di queste foto, abbiamo determinato la superficie dei ghiacciai. Se conosciamo la superficie di un ghiacciaio in due momenti diversi, possiamo calcolare la differenza di volume", spiega il primo autore Erik Schytt Mannerfelt del Politecnico di Zurigo e del WSL. Poiché le immagini sono state scattate in anni diversi, i ricercatori hanno scelto come riferimento l'anno medio 1931 e hanno ricostruito tutte le superfici dei ghiacciai per quell'anno.

Non tutti i ghiacciai sono sotto osservazione

Finora, il quadro dei cambiamenti glaciali dell'ultimo secolo si è basato in gran parte su una combinazione di osservazioni e misure sul campo a lungo termine e su fotografie aeree scattate dopo il 1960. Da queste informazioni, i glaciologi hanno ricostruito il bilancio di massa dei singoli ghiacciai. Il bilancio di massa è la differenza tra il guadagno e la perdita di massa ed è determinato, tra l'altro, da misure sul campo.

Fig. 3: Il ghiacciaio del Gorner e la regione del Monte Rosa visti dal Lago Nero. Sopra il 1930, sotto il 2022.
Fig. 3: Il ghiacciaio del Gorner e la regione del Monte Rosa visti dal Lago Nero. Sopra il 1930, sotto il 2022. (Fonte: Swisstopo et VAW / EPF Zurich)

Sono state effettuate tuttavia misure regolari solo per alcuni ghiacciai svizzeri, come ad esempio il Claridenfirn. Le serie temporali lunghe che si estendono per diversi decenni sono quindi molto rare. Inoltre, le serie di bilanci di massa più vecchie hanno lo svantaggio di accumulare errori dovuti a misure precedenti, imprecise o incerte, che possono portare a distorsioni maggiori.

Non tutti i ghiacciai sono toccati allo stesso modo

Lo studio mostra anche che non tutti i ghiacciai sono ugualmente colpiti nello stesso modo dal ritiro. L'entità della riduzione del volume dipende principalmente da tre fattori: in primo luogo, l'altitudine alla quale si trovano i ghiacciai, in secondo luogo, la conformazione della lingua del ghiacciaio e, in terzo luogo, il grado di copertura dei ghiacciai da sassaiola.

Fig. 4: Vista del Vadret da Tschierva e del Piz Roseg (cima di destra) dall'Alp Ota. In alto 1935, in basso 2022.
Fig. 4: Vista del Vadret da Tschierva e del Piz Roseg (cima di destra) dall'Alp Ota. In alto 1935, in basso 2022. (Fonte: Swisstopo et VAW / EPF Zurich)

I ghiacciai si sono quindi sciolti ogni anno? No, il clima del XX secolo è stato generalmente sfavorevole ai ghiacciai, ma negli anni '20 e '80 la massa è aumentata di nuovo in modo isolato e si sono verificati anche avanzamenti glaciali. "Anche se c'è stata una crescita in periodi più brevi, è comunque importante tenere d'occhio l’intera visione. Il nostro confronto tra gli anni 1931 e 2016 mostra chiaramente che in questo periodo c'è stato un marcato ritiro dei ghiacciai", spiega Daniel Farinotti, professore di glaciologia al Politecnico di Zurigo e coautore dello studio. Inoltre, il volume dei ghiacciai si sta riducendo a un ritmo sempre più rapido, come dimostra in modo impressionante la rete di misura dei ghiacciai Glamos gestita dal Politecnico di Zurigo. A titolo di paragone, mentre i ghiacciai hanno perso metà del loro volume tra il 1931 e il 2016, dal 2016 a oggi hanno perso circa il 12% in più, cioè in soli sei anni.

"Il ritiro dei ghiacciai sta accelerando. È importante osservarlo con precisione e quantificare le sue dimensioni storiche, perché questo ci permette di dedurre le reazioni dei ghiacciai a un clima che cambia. Queste informazioni sono necessarie per sviluppare scenari glaciali affidabili per il futuro", spiega Daniel Farinotti.

Lettura consigliata:

Schytt Mannerfelt E, Dehecq A, Hugonnet R, Hodel E, Huss M, Bauder A, Farinotti D. Halving of Swiss glacier volume since 1931 observed from terrestrial image photogrammetry. The Cryosphere, 16, 3249–3268, 2022, doi: 10.5194/tc-​16-3249-2022