Le precipitazioni annunciate da diversi giorni, finalmente sono arrivate. Tuttavia, la distribuzione degli accumuli è risultata molto irregolare e gli accumuli sono stati nel complesso inferiori a quanto previsto.
Le precipitazioni sono state in certe regioni nettamente inferiori rispetto a quanto atteso nei giorni scorsi. Sin dall’inizio è risultato molto difficile identificare la regione più colpita dalle piogge, motivo per cui era stata allertata una regione relativamente estesa. Alla luce dei dati misurati, l’allerta di livello 3 è risultata giustificata solo in un’area piuttosto circoscritta che spazia tra il Locarnese e parte delle Valli di Lugano.
Una corrente da sud ha fatto affluire da mercoledì mattina aria umida verso il pendio sud delle Alpi. Le precipitazioni sono iniziate nella notte su mercoledì. Dopo una lunga pausa asciutta nella giornata di mercoledì, in serata una prima linea di temporali ha attraversato il Ticino e il Moesano portando con sé alcune precipitazioni. Dopo una pausa di alcune ore, nella seconda parte della notte una seconda linea di temporali piuttosto attiva ha interessato in particolare il Ticino centrale, portando con sé accumuli di pioggia piuttosto consistenti nell’arco di poche ore.
Nell’arco di 12 ore, sono caduti nella Bassa Vallemaggia, nel Locarnese, sul Piano di Magadino come pure nella Valcolla e nell’Alta Valle del Vedeggio 60-100 mm di pioggia.
Le altre regioni del Ticino hanno registrato accumuli nettamente inferiori, compresi tra 15 e 40 mm. I valori inferiori sono stati registrati nel Mendrisiotto, registrati tuttavia solo con la terza ondata di precipitazioni che è stata meno intensa e ha interessato attorno metà giornata di giovedì 18 agosto in modo piuttosto uniforme il Ticino e il Moesano.
La regione più colpita dalla siccità è quindi stata un’altra volta piuttosto “snobbata” dalle precipitazioni. Un’altra volta ha trovato conferma il vecchio detto popolare che dice: “al piöv sempru in sül bagnaa”.