I modelli: un prezioso aiuto, ma non sempre basta
La modellizzazione matematica e numerica del tempo si è sviluppata a partire dalla metà del XX secolo e consiste nel prevedere lo stato futuro dell’atmosfera proiettato su una griglia di calcolo, utilizzando modelli matematici e fisici. Si basa sulla conoscenza delle leggi della fisica dell’atmosfera e la conoscenza più precisa possibile delle condizioni iniziali (per le quali si considerano tutti i dati e le misure disponibili, e sono davvero numerosi e diversificati, per cercare di rappresentare il meglio possibile lo stato dell’atmosfera nel momento presente). Le simulazioni dei modelli permette di determinare se la regione d’interesse si trova in una situazione meteorologica in cui è possibile lo sviluppo di temporali più o meno violenti.
Questi modelli numerici di previsione del tempo riescono a rappresentare solo parzialmente i fenomeni su piccola scala; in effetti la griglia di calcolo sulla quale viene proiettato lo stato futuro dell’atmosfera è dell’ordine di alcuni chilometri (6 km ad esempio per il modello europeo ECMWF), mentre i temporali si sviluppano su aree più piccole, dell’ordine di 500 metri ad esempio. I modelli permetto di identificare le zone geografiche che riuniscono le condizioni favorevoli allo sviluppo dei cumulonembi (nubi associate ai temporali) e quindi all’innesco dei temporali, ma non di determinare la loro localizzazione, intensità e tempistica con la precisione che tutti noi auspicheremmo. Con l’aiuto di modelli a risoluzione sempre più elevata, si cerca costantemente di progredire e migliorare nella simulazione e previsione dei temporali. Grazie a una griglia di 1 km ad esempio, il modello COSMO prende meglio conto degli effetti dei rilievi e della natura del suolo, delle varie osservazioni disponibili e in particolare dei dati dei radar che stimano le precipitazioni in atto. Si cercano poi di sviluppare ulteriori strumenti che "fondono" i dati dei radar con quelli dei modelli (ad esempio INCA) per creare scenari più graduali, che considerano dunque anche la persistenza dei temporali, rendendo le relative animazioni più fluide alla vista e accattivanti, ma che portano con se ancora molti dei limiti citati in precedenza, e che possono quindi tradire le elevate aspettative degli utenti.
In questo blog si cercava di dare qualche consiglio su come interpretare il rischio di temporali dalle previsioni grafiche.