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Buon compleanno, Festival!

MeteoSvizzera-Blog | 03 agosto 2022
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Il Locarno Film Festival festeggia quest’anno la sua 75° edizione. Anche quest’anno la scenografia spettacolare della Piazza Grande attirerà migliaia di appassionati. Se il loro sguardo sarà rivolto allo schermo gigante, quello degli organizzatori e di MeteoSvizzera sarà rivolto al cielo. Perché le condizioni meteorologiche sono un elemento decisivo nella riuscita di questa grande e complessa manifestazione.

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Pioverà, questa sera?

Era il 23 agosto 1946 quando nel parco del Grand Hotel di Locarno il proiettore iniziò a girare e le prime immagini presero vita sullo schermo. Il primo film proiettato fu “O sole mio”. Un film con un titolo … meteorologico, quasi un auspicio per un festival che da sempre guarda al cielo con apprensione. Le proiezioni all’aperto, dapprima nel parco del Grand Hotel e dal 1971 nella Piazza Grande di Locarno, sono ciò che rende speciale il Locarno Film Festival. Ma, contemporaneamente, tengono con il fiato sospeso fino all’ultimo gli organizzatori. “Pioverà, questa sera?” è la tipica domanda che viene rivolta ogni mattina, durante tutta la durata del festival, ai meteorologi e alle meteorologhe di MeteoSvizzera a Locarno-Monti.

Dall’intercessione alla Madonna del Sasso alle previsioni di MeteoSvizzera

Da più di 20 anni MeteoSvizzera fornisce agli organizzatori del Locarno Film Festival previsioni e consulenze sulle condizioni atmosferiche attese durante le varie giornate del festival, e in particolare durante la serata. Fin dal mattino ci sono contatti fra la stanza dei bottoni del festival e la sala previsione di MeteoSvizzera. Andiamo tranquilli questa sera? Riusciremo a terminare almeno la prima proiezione? Sarà forte il temporale? Queste sono le tipiche domande a cui i meteorologi e le meteorologhe di MeteoSvizzera provano a rispondere. In caso di tempo stabile e senza precipitazioni la risposta è immediata e ci si saluta dandosi l’appuntamento all’indomani. Ma in caso di situazione complessa, con temporali in arrivo, i contatti continuano anche nel corso del pomeriggio per prolungarsi in alcuni casi fino alla sera inoltrata, per gli ultimi aggiornamenti. Perché la Piazza Grande, sarà anche grande di nome, ma di fatto dal punto di vista meteorologico è un minuscolo fazzolettino di territorio. E prevedere se proprio lì, fra le 21 e le 24, si verificherà un rovescio temporalesco rimane sovente una sfida non da poco. Sarà per questo che Raimondo Rezzonico, il “presidentissimo” del Festival, aveva l’abitudine di chiedere l’intercessione della Madonna del Sasso per implorare Giove Pluvio perché risparmiasse il festival.

In più di 70 anni, pioggia e vento, sole e nuvole

Nelle sue 75 edizioni il festival ne ha viste un po’ di tutti i colori, dal punto di vista meteorologico. Per i curiosi e per gli appassionati di statistica siamo andati a spulciare i nostri archivi, proprio nei periodi in cui si è tenuto il festival. Ecco cosa abbiamo trovato, prendendo come riferimento la stazione di misura di Locarno-Monti. (Attenzione: le informazioni riferite alla temperatura considerano solo i festival organizzati in agosto. Nella storia del festival vi sono state infatti delle edizioni “fuori stagione”, come quelle del ’68, ’69 e ’70 che si tennero in ottobre, altre si tennero fra fine giugno e metà luglio).

  • Il festival più caldo fu quello del 2003, con una temperatura media sull’intero periodo di 27.8 °C.
  • Quello più freddo fu quello del 1984 con una temperatura media sull’intero di 18.3 °C.
  • La temperatura più alta misurata durante un festival fu registrata l’11 agosto 2003 con 37.9 °C. Mentre la temperatura minima fu di 10.7 °C misurata sia l’8 che 11 agosto 1978.
  • Il festival più bagnato fu quello del 2014, quando complessivamente caddero 231.9 mm di pioggia. Seguito dal 1999 (con 224.5 mm) e il 1994 (con 192.6 mm). In pratica in quegli anni cadde nella decina di giorni del festival il quantitativo che normalmente cade in un mese a Locarno-Monti (212 mm).
  • Analizzando le singole giornate, spicca il 10 agosto 1994, quando un vero diluvio cadde su Locarno: ben 158.1 mm in sole 24 ore! Non tanto di meno fu misurato il 7 agosto 1978, il giorno della tragica alluvione, quando il pluviometro della stazione di misura raccolse 155.4 mm. Furono altre 4 le giornate in cui la soglia dei 100 mm/24 ore fu superata durante un festival.
  • Nel 1995 caddero complessivamente 64.6 mm, non molto a dire il vero, ma praticamente tutti i giorni (9 su 11) furono bagnati dalla pioggia. Altri due festival furono alquanto bagnati con 8 giornate con pioggia su 11 di festival: il 1953 e il 2004. Questi tre anni sono però i casi più estremi, in genere si contano 3 – 4 giorni di pioggia in un festival. Solo in tre anni il festival rimase completamente all’asciutto: 1969, 1983 e 2005. Praticamente asciutti (con meno di 1 mm sull’intero periodo del festival) furono invece il 1970, il 1972, il 1985, il 1987 e il 2003.

Il fascino degli acquazzoni

Riportiamo per concludere quanto fu pubblicato sull’Eco di Locarno il 4 luglio 1950.

Pioggia, sabato sera: a torrenti secondo la tradizione del Festival che vuole almeno una delle sue serate dedicata a un nubifragio in piena regola. Gli organizzatori, in fondo, non debbono essere scontenti: il temporale d’obbligo c’è stato, ormai, e a rigor di logi­ca si dovrebbe ora marciare sino alla fine senza intoppi. A noi pe­rò, scusate, piacciono molto, gli acquazzoni improvvisi al Festival. Le luci si accendono improvvisa­mente e a guardarla dalla Terrazza del Grande Albergo la grande sala del parco sembra invasa da formiche in preda al panico. Fiu­mane di gente verso le uscite, al galoppo: a completar la scena si aggiunge poi la voce di un invi­sibile annunciatore, che con toni apocalittici comunica agli spetta­tori in fuga, affannatissimo, le istruzioni per il proseguimento dello spettacolo. Una scena bel­lissima: a riprenderla cinemato­graficamente in «presa diretta» (il sonoro ha una funzione di prima importanza, nella scena) ne uscirebbe una sequenza degna di portare il nome di un regista che va per la maggiore. Parola.

Con qualsiasi tempo, in fin dei conti, buon Festival a tutti.