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Periodo natalizio molto mite

MeteoSvizzera-Blog | 25 dicembre 2022
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Dopo un periodo piuttosto freddo, la settimana prima di Natale ha fatto registrare temperature molto miti in tutto il Paese. Specialmente al Nord delle Alpi si parla spesso del "Weihnachtstauwetter" che significa in italiano a "disgelo natalizio". Ma è vero che il periodo prima di Natale è frequentemente caratterizzato da un aumento delle temperature? Cerchiamo di dare una risposta analizzando i dati storici delle nostre stazioni di misura.

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Periodo molto mite

Da alcuni giorni, malgrado un soleggiamento solo parziale, le temperature sono state molto miti in tutta la Svizzera. I valori più elevati sono state registrati il giorno di Natale e il giorno di Santo Stefano con massime che alle basse quote hanno diffusamente superato la soglia dei 10 gradi, spingendosi fino a 13 gradi in alcune località su entrambi i versanti delle Alpi. Dopo la giornata di martedì 27 che si prospetta soleggiata e molto mite, a partire da metà della settimana corrente le temperature caleranno di qualche grado, restando però ancora sopra la media stagionale.

Temperature oltre la norma stagionale nel periodo prima e attorno al Natale sembrano essere un fenomemno piuttosto ricorrente. Per trovare un Natale con temperature sotto la norma dobbiamo infatti tornare indietro di svariati anni. Il Natale più freddo del secolo corrente fu quello del 2001, quando alle basse quote del Sud delle Alpi si misurarono temperature massime di pochi gradi sopra lo zero.

Mito o realtà?

Ma il periodo natalizio è davvero spesso più mite dei giorni successivi? Nell'immagine sottostante sono rappresentate, per alcune località del Sud delle Alpi e dell'Engadina, le temperature medie giornaliere per ogni giorno del mese di dicembre del periodo 1991-2020.

L'andamento della temperatura rappresentato nel grafico soprastante mostra un minimo tra il 18 e il 20 dicembre e un massimo poco prima di Natale, attorno al 23 dicembre. Segue un graduale calo della temperatura fin verso la fine dell'anno. Questo effetto è più netto in montagna, in quanto alle basse quote esso è in parte ridotto per effetto della frequente presenza di aria fredda nei bassi strati dell'atmosfera (laghi di aria fredda).

Come si spiega il temporaneo riscaldamento prima di Natale?

Il periodo mite prima di Natale trova le sue origini nell'evoluzione della circolazione atmosferica in Europa all'inizio dell'inverno. Con l'arrivo della notte polare, sulla Scandinavia si assiste a un forte raffreddamento delle masse d'aria, dando origine al suolo a una zona di alta pressione sull'Europa settentrionale. Questa situazione favorisce l'afflusso di aria fredda da nordest verso l'Europa centrale come è accaduto per esempio anche nella prima parte di dicembre di quest'anno.

Il forte raffreddamento alle alte latitudini tuttavia accresce anche la differenza di temperatura fra le regioni polari e quelle subtropicali, che si traduce in un graduale rinforzo delle correnti occidentali sull'Atlantico. L'aria fredda che spesso affluisce dal Nordatlantico verso l'Europa nordoccidentale favorisce lo sviluppo di profonde zone di bassa pressione, che a sua volta convogliano con forti correnti da ovest aria marittima verso l'Europa centrale. Ciò è accaduto quest'anno, dopo un periodo freddo, a partire dal 20 dicembre quando le correnti occidentali, rafforzandosi, hanno "spazzato via" l'aria fredda di origine continentale sostituendola con aria nettamente più mite di origine oceanica, facendo salire gradualmente le temperature ben oltre la norma stagionale. Nei prossimi giorni, le correnti tenderanno a orientarsi a ovest-nordovest, favorendo l'afflusso di aria un po' meno mite, ma con temperature sempre ancora sopra le medie stagionali.

Un fenomeno dei tempi recenti?

Analizzando le serie di dati più lunghe a disposizione, il temporaneo riscaldamento prima Natale è praticamente impercettibile. Potrebbe quindi trattarsi di un fenomeno apparso in tempi relativamente recenti. Il termine "Weihnachtstauwetter" sembra infatti essere stato coniato nell'area germanofona solo attorno agli anni '40 del secolo scorso, lasciando presagire che questo fenomeno potrebbe essere stato meno presente in passato.

Analizzando le temperature medie giornaliere di Lugano per ogni giorno di dicembre e mediate sul periodo 1864-2021 (vedi figura sottostante) la curva si abbassa in modo abbastanza regolare durante tutto il mese di dicembre; il picco prima di Natale è infatti praticamente invisibile.

Ma questo periofdo mite prima di Natale è un fenomeno legato al cambiamento climatico o rientra nelle oscillazioni naturali del clima? Non è possibile dare una risposta in un breve blog come questo. Per rispondere a questa domanda in modo fondato sarebbe necessario uno studio scientifico ben più completo e approfondito. Magari fra qualche decennio avremo una risposta.

Per ora non ci resta che attendere pazienti fin quando l'inverno tornerà a farci visita.