Ambito dei contenuti

Previsioni per Babbo Natale
MeteoSvizzera-Blog | 25 dicembre 2022
21 Commenti

Come da tradizione, la scorsa notte, un trasporto eccezionale ha solcato i cieli di tutto il mondo. Affinché tutte le consegne potessero giungere puntuali, Babbo Natale ha beneficiato anche quest’anno di un’accurata consulenza meteorologica.

Babbo Natale in volo con la sua slitta e le fedeli renne.
Freeimage
  • Tempo

Piè di pagina

Navigazione top bar

Autorità federali svizzere

Navigazione di servizio

Senza consulenza meteorologica, neanche le renne volano

Sorvolare i cieli di tutto il mondo. Percorrere più di cento milioni di chilometri. Entrare in innumerevoli case. Tutto questo in poco più di 30 ore (grazie al gioco dei fusi orari). Un’impresa colossale che necessita di un’accurata preparazione, per definire le varie tappe, coordinare il carico da trasportare, pianificare la rotta esatta. Che non è mai la medesima. Infatti l’affiatato team di elfi, che da anni si occupa di programmare e gestire il viaggio di Babbo Natale, la definisce in modo da evitare che la slitta incappi in una tempesta o nelle turbolenze generate da un temporale. Per questo motivo prima di… decollare Babbo Natale e le sue renne hanno ricevuto, anche quest’anno, un approfondito briefing meteorologico, che ha coperto l’intero globo, dall’Australia al continente americano, passando per l’Asia, l’Africa e l’Europa.

Fig. 1: La previsione della direzione e della velocità del vento a circa 5 – 6’000 metri di quota, per la mezzanotte di Natale, secondo il modello numerico ECWMF. Le bande colorate in rosso – viola indicano la cosiddetta corrente a getto, che soffia in genere da ovest verso est, con velocità comprese fra 100 e 200 km/h. Nel definire la rotta i meteorologi cercando di evitare che la slitta di Babbo Natale debba andare contro vento.
Fig. 1: La previsione della direzione e della velocità del vento a circa 5 – 6’000 metri di quota, per la mezzanotte di Natale, secondo il modello numerico ECWMF. Le bande colorate in rosso – viola indicano la cosiddetta corrente a getto, che soffia in genere da ovest verso est, con velocità comprese fra 100 e 200 km/h. Nel definire la rotta i meteorologi cercando di evitare che la slitta di Babbo Natale debba andare contro vento.

Se possibile, meglio non andare controvento

Anche se le renne che trainano la slitta di Babbo Natale sono allenate e abituate, il viaggio nella notte di Natale è lungo e faticoso. Per questo motivo è importante che la rotta, venga definita in modo da evitare forti venti contrari. Anzi, laddove possibile, è meglio sfruttare le correnti aeree per trasferirsi il più velocemente possibile da un continente all’altro. Poiché Babbo Natale tendenzialmente si sposta da est verso ovest, ciò non è sempre possibile, ma con un accurato studio delle simulazioni del vento in quota, si possono ottimizzare i vari trasferimenti. I meteorologi che assistono Babbo Natale fanno pure attenzione a che la slitta giri al largo da eventuali zone con eruzioni vulcaniche in corso, per evitare che la cenere vulcanica faccia piangere gli occhi delle renne e sporchi il vestito di Babbo Natale. Come pure cercano di evitare le regioni con forti turbolenze. Nel passato è già capitato che un’improvvisa turbolenza abbia dato scossoni così forti alla slitta che i vari doni sono usciti dai rispettivi sacchi e si sono mischiati fra loro. È stato un bel pasticcio e c’è voluto non poco tempo per riordinarli e poterli di nuovo consegnare all’indirizzo giusto.

Fig. 2: La previsione del modello numerico ECWMF per le 24 ore prima della notte di Natale delle zone al mondo in cui vi sono condizioni meteorologiche che si scostano in modo importante dalla normalità. Le zone azzurro-blu indicano temperature più fredde della norma, quelle giallo-arancioni temperature più calde della norma. Il colore viola indica la presenza di forti venti, mentre il colore verde scuro la presenza di precipitazioni abbondanti. Le linee nere indicano le isobare, vale a dire le linee con il valore della pressione al suolo.
Fig. 2: La previsione del modello numerico ECWMF per le 24 ore prima della notte di Natale delle zone al mondo in cui vi sono condizioni meteorologiche che si scostano in modo importante dalla normalità. Le zone azzurro-blu indicano temperature più fredde della norma, quelle giallo-arancioni temperature più calde della norma. Il colore viola indica la presenza di forti venti, mentre il colore verde scuro la presenza di precipitazioni abbondanti. Le linee nere indicano le isobare, vale a dire le linee con il valore della pressione al suolo.

Dal globale al locale

Dopo aver definito la rotta in termini generali, i meteorologi passano ad analizzare le condizioni atmosferiche attese nelle singole località. Anche se Babbo Natale ha molta esperienza e sa gestire le più disparate situazioni, apprezza sempre le previsioni locali, così sa cosa lo attende. Si inizia, ovviamente dal punto di partenza, l’aeroporto di Rovaniemi in Finlandia. Deboli nevicate in presenza di poco vento, molte nuvole e temperature al di sotto dei -10 °C non scoraggiano le renne che sono sostanzialmente abituate a simili condizioni invernali. E poi sanno bene, che a breve saranno al caldo. Infatti, la prima parte del lungo volo le porta verso l’Australia, dove siamo a inizio estate. Ad esempio a Sydney sono previsti cieli poco nuvolosi e temperature notturne comunque sopra i 18 °C. Condizioni ideali dunque per passare di casa in casa rapidamente prima di mettersi in rotta verso l’Europa. Una tratta tutto sommato tranquilla a patto di stare lontani dai venti superiori ai 200 km/h generati dalla tempesta tropicale Darian, presente in queste ore sull’Oceano Indiano.

Fig. 3: Immagine satellitare composita, con la distribuzione della nuvolosità su tutto il mondo alla mezzanotte di Natale (UTC). I colori bianco-grigio indicano nuvole basse, l’azzurro-blu indicano le nuvole che raggiugono le medie quote, mentre la colorazione arancione o rossa indica nuvole con sommità molto elevata, verso gli 8 – 10'000 m. Sulla mappa sono indicate la tempesta tropicale DARIAN, l’afflusso di aria molto mite dalle regioni subtropicali verso la regione alpina e la zona interessata dall’intensa tempesta invernale che sta affliggendo in queste ore gli USA e il Canada (Fonte: NOAA, EUMETSAT, JMA; elaborazione delle immagini satellitari di MeteoSvizzera).
Fig. 3: Immagine satellitare composita, con la distribuzione della nuvolosità su tutto il mondo alla mezzanotte di Natale (UTC). I colori bianco-grigio indicano nuvole basse, l’azzurro-blu indicano le nuvole che raggiugono le medie quote, mentre la colorazione arancione o rossa indica nuvole con sommità molto elevata, verso gli 8 – 10'000 m. Sulla mappa sono indicate la tempesta tropicale DARIAN, l’afflusso di aria molto mite dalle regioni subtropicali verso la regione alpina e la zona interessata dall’intensa tempesta invernale che sta affliggendo in queste ore gli USA e il Canada (Fonte: NOAA, EUMETSAT, JMA; elaborazione delle immagini satellitari di MeteoSvizzera).

Nessun bianco Natale in Svizzera

Avvicinandosi alla Svizzera Babbo Natale e le sue renne iniziano ad aver caldo. Non tanto per lo sforzo del viaggio che inizia a farsi lentamente sentire. Bensì per le temperature che sono tutt’altro che invernali. Aria umida ma molto mite, essendo di origine subtropicale, è infatti affluita verso le Alpi nelle scorse ore. Con la conseguenza che la temperatura giornaliera media è di 4 – 7 °C superiore alla norma e il limite delle nevicate salito fin verso i 2'000 metri. Una volta di più nessun bianco natale dunque la mattina di Natale, perlomeno per chi non si risveglia in una qualche località alpina. Questo afflusso di aria mite attorno al periodo di Natale, non è però una novità per Babbo Natale che l’ha vissuto già numerose volte in passato. Anzi in genere, se ben ci pensa, è tutto sommato raro che abbia incontrato la neve al suo passaggio in Svizzera. Nella patria di Guglielmo Tell la maggior parte dei Natali sono “verdi” piuttosto che “bianchi”. Peccato, pensa Babbo Natale, perché un po’ di neve renderebbe subito l’atmosfera … natalizia.

Fig. 4: Rappresentazione grafica, tramite candele, della presenza o meno di neve durante i tre giorni di Natal dal 24 al 26 dicembre, alla stazione di misura di Lugano, dal 1931 a oggi.
Fig. 4: Rappresentazione grafica, tramite candele, della presenza o meno di neve durante i tre giorni di Natal dal 24 al 26 dicembre, alla stazione di misura di Lugano, dal 1931 a oggi.

Ecco l’inverno. E che inverno!

Completata la tappa europea del suo world tour, Babbo Natale spicca il salto sull’Atlantico, partendo dalla Scozia per evitare la corrente a getto che ne rallenterebbe la corsa verso il Nord America. Questa volta Babbo Natale e le renne sono un po’ preoccupati. Già al momento del briefing meteorologico sono stati informati della tempesta di neve che si stava per abbattere su queste regioni. Le tempeste invernali, con l’aria polare o artica che viene sospinta dai venti da nordovest verso gli USA, non sono una novità, Babbo Natale e le sue renne lo sanno bene. Ma questa volta è una tempesta di taglia XXL, che le renne più giovani non hanno mai dovuto affrontare. Le ultime notizie trasmesse dai meteorologi mentre la slitta sorvola l’Atlantico sono solo parzialmente positive. È vero che la tempesta sta lentamente perdendo vigore, ma le temperature nella zona dei grandi laghi sono pur sempre fra -15 °c e -20 °C e le raffiche di vento superiori ai 60 – 80 km/h. Significa che la temperatura percepita è inferiore ai -30 °C. “Brrrrr, meglio coprirsi bene e completare in fretta il giro” pensa Babbo Natale, pur sapendo che il blizzard che soffia in faccia la neve, complicherà un po’ entrare ed uscire dalle varie case, che magari sono momentaneamente anche senza elettricità. Fortuna che almeno non deve preoccuparsi troppo della viabilità: le strade innevate e non percorribili non fermano di certo la slitta.

Fig. 5: Una tempesta di neve può rendere in poche ore molto complicata la viabilità.
Fig. 5: Una tempesta di neve può rendere in poche ore molto complicata la viabilità.

E alla fine: Buon Natale a tutti!

Superata anche la tempesta invernale di taglia XXL, il resto del tragitto è... in discesa. Rapidamente Babbo Natale si sposta verso il Sud America, per poi partire di nuovo verso casa sorvolando l’oceano, che quest’anno è proprio… Pacifico e non presenta difficoltà meteorologiche particolari. In poche ore la foresta boreale finlandese è in vista, gli elfi rimasti a casa hanno già iniziato a preparare un thè caldo per Babbo Natale e una doppia razione di licheni per le renne. Anche quest’anno se li sono guadagnati.

Da tutti i collaboratori e le collaboratici di MeteoSvizzera, l’augurio di un sereno Natale.