Nel 2019 una pubblicazione del professor Fuqing Zhang dell'Università della Pennsylvania insieme a molti altri scienziati descrive proprio il imite di pevedibilità delle previsioni meteorolgoiche alle medie latitudini, basandosi su modelli ad alta risoluzione (il modello ECMWF - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - con una risoluzione di 9 km e il modello americano con una risoluzione di 3 km).
Le previsioni meteorologiche sono migliorate notevolmente dall'introduzione della previsione numerica. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla crescente potenza di calcolo, al miglioramento dei modelli numerici di previsione che operano a una risoluzione sempre maggiore. La rappresentazione dei processi fisici atmosferici è più accurata e gli algoritmi di assimilazione dei dati quadridimensionali sono più sofisticati (sono i processi che forniscono le condizioni iniziali a cui i modelli sono sensibili) e possono ingerire volumi sempre più grandi di osservazioni acquisite in situ e a distanza.
La qualità dei modelli di previsione viene costantemente misurata, in particolare presso l'ECMWF. Oggi si stima che un modello di previsione deterministico fornisca informazioni pertinenti fino a 10 giorni. Trent'anni fa si stimava che questo periodo fosse di 7 giorni.
Il miglioramento dei modelli può avere importanti benefici socio-economici, in quanto consente di prevedere meglio il verificarsi di catastrofi naturali, salvando vite umane e proteggendo le infrastrutture. Ad esempio, il miglioramento della previsione dei cicloni tropicali è in gran parte dovuto al miglioramento dei modelli numerici. L'accuratezza delle previsioni delle traiettorie dei cicloni tropicali del Centro Nazionale Uragani (National Hurricane Center - NHC) statunitense è migliorata in media di un giorno per decennio: l'errore medio annuale di previsione delle traiettorie per 5 giorni nel bacino atlantico nel 2016 è inferiore all'errore delle traiettorie per 2 giorni calcolate nel 1990.