Piove, non piove, ha piovuto. Dopo qualche incertezza previsionale nelle scorse 24 ore sono finalmente arrivate le prime precipitazioni autunnali, nella speranza che non restino isolate.
Quello che doveva essere un blando rientro da est è risultato uno sbarramento da sud con precipitazioni ben presenti a sud delle Alpi. Particolare la distribuzione delle precipitazioni, le quali avevano una componente localmente convettiva.
Gli accumuli sulle 24 ore registrati dalle nostre stazioni SwissMetNet al suolo segnano da quasi 70 mm, caduti sul Mendrisiotto, a una decina verso l’Alta Leventina. Dalla rappresentazione degli accumuli radar (combinati con le misure al suolo), Fig.1, si nota però che la distribuzione era localmente accentuata, come per esempio su Brione Verzasca, dove gli accumuli derivati dai dati radar segnano localmente fino a oltre 100 mm.
Malgrado la presenza sulla domenica, che avrà fatto storcere il naso a qualcuno, queste piogge sono più che benvenute, nella speranza di poter colmare il deficit idrico ancora in corso.
Mese di ottobre, occorre ricordarlo, che rientra fra i 4 mesi più piovosi dell’anno. Nella tabella sopra trovate l’andamento degli accumuli mensili secondo la norma 1991-2020
A confronto con la norma climatologica, fig. 2, trovate sopra gli accumuli mensili registrati quest’anno. Malgrado un giugno e settembre localmente generoso di precipitazioni, la differenza con la norma resta netta, in particolare sulla stazione di Stabio.
E dalla metà della prossima settimana, malgrado una forte incertezza previsionale, sembra che ulteriori precipitazioni si aggiungeranno alla somma mensile di ottobre.
Certo che se il ricupero avvenisse sul prossimo inverno, di neve in quota ne faremmo una bella scorta, ma questa è solo una mera speranza.