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Doppio Hole-Punch Cloud

MeteoSvizzera-Blog | 12 novembre 2022
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Durante le ultime 36 ore l’Europa centrale, e quindi anche la regione alpina, è stata interessata da nuvolosità a media e alta quota estesa che ha limitato in modo importante il soleggiamento. La nuvolosità negli strati più alti dell’atmosfera è spesso terreno fertile per spettacolari fenomeni ottici o formazioni nuvolose particolari. Nelle ultime ore chi scruta il cielo con occhio attento avrà forse visto qualcosa d’interessante.

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Autorità federali svizzereAutorità federali svizzere

Una zona di alta pressione, particolarmente robusta per la stagione, staziona sull’Europa centro-orientale almeno fino a domani, domenica 13.11.2022. La pressione al suolo è molto alta: a livello Svizzero si stanno misurando alcuni valori di pressione e altezza del geopotenziale tra i 10 più alti (per il mese di novembre) dall’inizio delle misure.

Attorno al centro di questa alta pressione, soprattutto al margine meridionale, ruota da oramai 36 ore negli strati medio-alti dell’umidità, come ben visibile dall’immagine satellitare.

Cirri, cirrostrati, altocumuli e altostrati hanno dominato il cielo. Nubi che a livello di fenomeni legati alle precipitazioni sono decisamente poco attive. Nuvole che all’apparenza possono apparire noiose: nonostante il loro movimento, il cielo rimane particolarmente invariato durante l’arco dell’intera giornata. Il sole, quando sono meno dense, rimane offuscato, pallido… Sensazioni di giornate grige e inspide, almeno a livello meteorologico.

Questo tipo di nuvolosità però ha decisamente un pregio: è la nuvolosità che per eccellenza può dar luogo a degli spettacolari fenomeni ottici. A livello locale è stato il caso per la giornata di ieri e per la mattinata odierna.

La giornata di venerdì 11.11.2022 la nuvolosità a media quota era assente: solo il cirrostrato padroneggiava nei cieli, molto rarefatto e quindi semi trasparente. Verso mezzogiorno nel Locarnese, volgendo lo sguardo verso sud, due fenomeni ottici hanno decorato la volta celeste. Un parelio e un alone solare (fig. 3). Questi due fenomeni si presentano spesso contemporameamente: in particolare alla presenza di un parelio il più delle volte è visibile anche un alone solare. Al contrario invece, un alone solare non sempre è accompagnato da un parelio ben visibile.

Parelio

I pareli appaiono come macchie luminose e colorate nel cielo, a circa 22° o più di raggio apparente sulla sinistra e/o destra del Sole. I cristalli di ghiaccio responsabili di questo fenomeno sono di forma esagonale e spessi da 0,5 a 1 mm. Questi cristalli, fungendo da prismi, rifrangono la luce del sole in molte direzioni, ma con un minimo angolo di deviazione di circa 158°, che causa la formazione di pareli a circa 22° gradi dal Sole. La rifrazione dipende dalla lunghezza d'onda, così i pareli hanno la parte interna rossa e altri colori nelle parti più esterne, smorzati dalla reciproca sovrapposizione. Anche l'altezza del Sole è importante: i pareli si allontanano da esso al crescere della sua altezza.

Hole Punch Cloud

Anche la mattinata di sabato ha regalato sorprese: a un certo punto nella coltre di altocumuli si è formato un vero proprio buco con dei filamenti che si prolungavano verso il basso. È una vecchia conoscenza, già vista in passato, anche se è un fenomeno non comune: l’Hole Punch Cloud!

Se sopra questo strato di altocumuli non fosse stato presente un esteso altostrato e cirrostrato, il tutto sarebbe stato ancora più spettacolare con un buco completamente azzurro in mezzo alle nubi di media quota.

Una „Hole Punch Cloud“, anche chiamata "Fallstreak hole", è un buco circolare formatosi in uno strato nuvoloso relativamente sottile a causa, di solito, del passaggio di un aereo che lo ha perforato provocando una reazione a catena, che partendo dal centro del passaggio ha dissolto una parte della nube.

Le particelle di scarico degli aerei, che forano una sottile copertura nuvolosa con goccioline d'acqua fortemente sopraffuse (che restano cioè allo stato liquido pur con temperature di diversi gradi sotto lo zero), avviano il processo di congelamento nelle goccioline, dando vita a dei cristalli di ghiaccio. Questi ultimi crescono rapidamente a scapito delle gocce d’acqua dalle quali erano inizialmente circondati e cadono quindi sotto il loro stesso peso lasciando un “buco prosciugato” nella copertura nuvolosa che in origine copriva in modo esteso il cielo e dei filamenti (i cristalli di ghiaccio che precipitano) che si allungano verso il basso. I cristalli di ghiaccio durante la loro caduta evaporano negli strati più bassi e secchi dell’atmosfera e non raggiungono quindi il suolo.

Durante la mattinata di sabato si sono poi avvistati due Hole-Punch cloud contemporaneamente (fig. 5).

The end

Al calar del sole il sipario si è tinto di rosso, siamo riusciti a cogliere solo l'ultimo spicchio, forse qualcuno di voi ha saputo fare di meglio?