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8 novembre 1982 – tempesta di favonio secolare

MeteoSvizzera-Blog | 08 novembre 2022
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Esattamente 40 anni fa, l’8 novembre del 1982, una situazione meteorologica molto particolare diede origine sul versante nordalpino a una tempesta di favonio senza precedenti. Le violente raffiche di favonio lasciarono dietro di sé ingenti danni a boschi, stabili e infrastrutture.

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Differenza di pressione molto marcata

L’evento dell’8 novembre del 1982 rappresenta una delle situazioni favoniche tra le più intense mai verificatasi nelle Alpi svizzere.
Tra una profonda depressione sul Golfo di Biscaglia (965 hPa) e una zona di alta pressione sui Balcani, venne a crearsi fra i due lati delle Alpi una differenza di pressione particolarmente marcata. Tra Zurigo-Kloten e Lugano la differenza di pressione raggiunse infatti ben 28 hPa, il valore più elevato mai registrato tra queste due stazioni di misura.

Alla notevole differenza di pressione contribuì in parte anche una differenza particolarmente marcata della temperatura tra i due versanti delle Alpi. A sud delle Alpi affluì nei bassi strati dell’atmosfera aria fredda di origine continentale, mentre nelle vallate nordalpine le temperature erano nettamente più elevate per effetto del favonio e della presenza di aria alle medie e alte quote; alle 13 dell’8 novembre 1982 si misuravano infatti a Locarno-Monti 1.6 gradi, a Lucerna invece ben 20 gradi in più, per l’esattezza 21.8 gradi.

Raffiche particolarmente forti

Il favonio iniziò a soffiare già nel corso della giornata del 6 novembre 1982, per poi guadagnare gradualmente d’intensità, fino a raggiungere la sua massima intensità l’8 novembre 1982, quando nelle vallate alpine vennero misurati tra 130 e 160 km/h (157.7 km/h a Engelberg). Sulla cresta alpina le raffiche raggiunsero 150-195 km/h, sul Passo del Susten 246 km/h.

Il favonio fece registrare raffiche inusuali anche lungo la fascia prealpina centrale e orientale. A San Gallo, per esempio, vennero misurati 106 km/h, a Lucerna 98 km/h. Anche le raffiche di 65-75km/h rilevate nella regione di Zurigo rappresentano per l’Altopiano dei valori molto rari per una corrente favonica.

Ingenti danni

La tempesta di favonio lasciò dietro di sé danni ingenti. Nella fascia prealpina e nella vallate si registrarono estesi danni ai boschi; nel solo canton Zugo vennero per esempio divelti oltre 20’000 alberi. Nella valle del Reno intere piantagioni di alberi da frutta vennero distrutte, in alcune regioni tra il Vallese e la Svizzera orientale svariati stabili vennero seriamente danneggiati o addirittura scoperchiati.

Nel canton Uri, il forte moto ondoso sul lago causò ingenti danni anche ai muri di protezione lungo la riva del lago d’Uri, in particolare nel comune di Bauen.